18 gennaio 2008

Papa Benedetto XVI esce vincente nella vicenda della Sapienza (De Cillis per "Il Manifesto")


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Mimmo De Cillis

Venerdi' 18 Gennaio 2008

Il grande assente era presente spiritualmente. Papa Benedetto XVI esce comunque da vincitore nella vicenda che lo ha visto rinunciare alla visita alla Sapienza. In fin dei conti le sue parole sono risuonate ugualmente nell’ateneo romano; ha incassato la stima delle più alte autorità accademiche e politiche (e anche un nuovo invito); ha dato a tutto il mondo un’immagine di dignità e umiltà; ha ricevuto tributi e riconoscimenti da tutte le istituzioni. Domenica prossima sarà il popolo dei suoi fedeli, più numeroso che rumoroso che mai, a stringersi attorno a lui per manifestargli calore, affetto e solidarietà. Cosa desiderare di più?
Il giorno dopo, in Vaticano si fa il bilancio di una vicenda che ha dato dei grattacapi e fatto vivere giornate molto concitate nei sacri palazzi. Ore di tensione, decisioni critiche da prendere in men che non si dica. Il bilancio è certo positivo, in quanto la Santa sede esce rafforzata da una storia che l’ha vista nell’occhio del ciclone. La diplomazia vaticana ha funzionato questa volta, e soprattutto è stata abbastanza unita e coerente. Non come in occasione del discorso del papa a Veltroni e agli amministratori laziali, quando si era verificato uno scontro al vertice fra il vicario del papa Camillo Ruini (favorevole a usare la clava) e il segretario di stato Tarcisio Bertone (più morbido, autore della nota di puntualizzazione).
Questa volta i suggerimenti al Benedetto XVI sono andati in un’unica direzione: tirarsi fuori dalla mischia, evitare di diventare occasione di episodi incresciosi. E così è stato. Anche sullo stile e i contenuti del discorso, al quale Ratzinger ha lavorato di persona, senza affidarlo ad alcun teologo o curiale, sono giunti sulla scrivania del papa appunti che gli chiedevano di non sbilanciarsi, ma di restare su un piano di principio. Le ipotetiche deviazioni verso la moratoria sulla pena di morte o, piuttosto, una presa di posizione che toccasse la moratoria sull’aborto sono state ben presto accantonate. Meglio concentrarsi su un ragionamento di alto profilo filosofico e spirituale, quello, d’altronde, su cui Ratzinger si sente a suo agio, il terreno dove si muove con maggiore familiarità.
Tutto è andato per il verso giusto. “Iddio scrive dritto anche sulle righe storte”, commentava un monsignore di curia a conclusione di una vicenda che ha visto il papa assente ma vincitore morale. Altri citavano l’insegnamento evangelico “degli ultimi che saranno i primi”, il paradosso della croce che è salvezza, dell’umiliazione che diventa esaltazione, dei perseguitati che saranno beati. Insomma, per una volta il papa ha fatto l’esperienza della debolezza, della resa, non della potenza e del trono di gloria. Ed è stato osannato. A pensarci, è la stessa dinamica che si generava al ritratto di un Wojtyla sofferente, circondato da affetto e simpatia. Oggi un papa percepito come assertivo, statuario, integralista, arrogante riscopre la vicinanza dei fedeli e della pubblica opinione quando fa un passo indietro. Su questo Benedetto XVI e il suo entourage curiale stanno meditando. Un buon insegnamento per il futuro.

© Copyright Il Manifesto, 18 gennaio 2008

Bello questo articolo fino alle ultime frasi...chissa' se e' scritto in chiave ironica :-)
Tutto vero fino alle ultime considerazioni.
Non vorrei che si generasse una sorta di "illusione" laicista che vorrebbe il Papa silenzioso. Questo non accadra' mai e per una semplice ragione.
Benedetto XVI, il Papa che e' andato in Turchia nonostante le minacce, gravi e concrete, di morte, non ha rinunciato ad andare alla Sapienza per una sorta di timore e tanto meno per calcolo politico. Non mi risulta che Joseph Ratzinger, nella sua vita, sia mai sfuggito agli strali mediatici di chi lo accusava (e lo accusa) di tutto e del contrario di tutto, anche di essere un novello Feyerabend.
Sappiamo che Benedetto ha rinunciato nel nome della responsabilita', per evitare scontri fra manifestanti e polizia.
Si spera che l'episodio della Sapienza rimanga isolato, come una sorta di ennesima figuraccia italiana, ma questo non cambia nulla.
Il Papa sara' chiaro e coerente come sempre.
Non ho capito in che senso il Pontefice stia riscoprendo la vicinanza dei fedeli. Non mi pare che essa sia mai venuta meno, anzi...
Semmai gli e' sempre mancata la vicinanza dei media, ma questa non e' una novita' e, considerato l'autogol, e' auspicabile che non cambi nulla :-)
Non mi e' piaciuto il paragone con il Wojtyla sofferente. Non penso proprio che egli generasse simpatia solo perche' malato. Non capisco la necessita' di ridurre in questo modo la portata di un Pontificato.
Poi l'apoteosi.
Leggo: "Oggi un papa percepito come assertivo, statuario, integralista, arrogante..."
Ma che aggettivi sono mai questi? Chi percepisce il Papa in questo modo? Forse la stampa e la tv? Beh, fanno poco testo...
Il faro di questo blog e' sempre lo stesso: distinguere costantemente fra opinione pubblica e opinione pubblicata
.
Raffaella

7 commenti:

gemma ha detto...

bello dici? Cara lella questa volta dissento :-) E' solo una cronaca come un'altra del suo punto di vista
E la frase finale lo dimostra qual'è il punto di vista

gemma ha detto...

Ps: Riotta al tg 7 su raiuno si occuperà anche della vicenda della Sapienza

Luisa ha detto...

"Oggi un papa percepito come assertivo, statuario, integralista, arrogante riscopre la vicinanza dei fedeli e della pubblica opinione quando fa un passo indietro"

Il giornalista, senza dubbio distratto, ha dimenticato due parole "da me",che darebbe:
"oggi un Papa da me percepito...."

L`"arrogante" poi proprio non l`avevo mai sentito! Eh beh, bosognerà dire a Mimmo de Cillis, che una cosa è volere ad ogno costo trovare una "chute" ad un articolo, un`altra andare fuori rotta.
Il Papa che riscopre la vicinanza dei fedeli... è lei mio caro che sembra scoprire quanto i fedeli siano vicini a Benedetto XVI, il Papa lui lo sente e lo vede domenica dopo domenica, mercoledì dopo mercoledì .... e ad ogni sua uscita , in Italia e all`estero, dall`aprile 2005 !

Paolo Moschini ha detto...

Ciao, complimenti a te ed ai tuoi lettori .. che dire, in questi casi mi vergogno di essere italiano .. e per di + giornalista e scrittore .! Ma mi consolo nel vedere che c'è gente come te che si impegna x 1 onesta e coretta informazione ed immagino quanto ti possa costare. Ho da poco pubblicato anch'io 1 post sulla questione e ho segnalato, linkandolo x i miei lettori, proprio il tuo bel Blog, che mi è sembrato 1 dei più esaustivi.Ti aspetto ..

Alla prossima e .. che Dio ci sorrida benevolo.

mariateresa ha detto...

penso che per giudicare l'autore bisogna legge chi l'ha scritto.E' De Cillis raggazzi.Quindi in sè è un piccolo miracolo.Non c'è ironia, non è caopace di ironia questo giornalista.
Prendiamo e teniamoquello che è buono. E il resto pazienza,

Anonimo ha detto...

Proprio non ce la fanno ad ammettere la verità fino in fondo vero? E' più forte di loro. Quelle ultime frasi svelano l'ottusità di pensiero. Avanti così che andate bene!!!

Anonimo ha detto...

A quel signore /o meglio compagno/ piace un Papa debole che fa passi "indietro" e poi tutti lo rimpiangono. Scusate caro De Cillis pero la gente ama questo Papa e adesso esprime la sua solidarieta proprio perche non fa passi di questo tipo.