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Un caso internazionale
La stampa estera ne parla così
“L’inquisizione del Papa”.
È il titolo di un editoriale apparso ieri sul sito internet del Wall Street Journal relativo alla protesta che ha impedito a Benedetto XVI di tenere il suo discorso all’università “La Sapienza”.
La testata americana ricorda come “il peccato specifico del Papa sia stato un discorso pronunciato quasi 20 anni fa durante il quale, secondo i contestatori, aveva sostenuto il processo per eresia contro Galileo”.
Gli studenti e i docenti contrari all’intervento del pontefice – scrive il giornale – “impedendo al Papa di parlare hanno fatto a lui ciò che la Chiesa fece a Galileo, sopprimendo la libertà di espressione e la ricerca intellettuale”.
Ma ecco l’articolo per intero: “Le università americane non sono i soli luoghi dove i relatori politicamente scorretti vengono ridotti al silenzio. Questa settimana a Roma Papa Benedetto XVI è stato censurato dagli studenti di una delle università più prestigiose di Europa.
Gli studenti hanno sostenuto che sarebbe stato del tutto inappropriato che una figura religiosa parlasse nella loro università. Il peccato specifico di questo Papa è stato un discorso pronunciato circa venti anni fa nel quale, sostengono gli studenti, egli indicava il suo supporto per il processo contro Galileo, accusato di eresia.
Gli studenti-censoratori apparentemente non sono stati in grado di notare l’ironia che nasce da questo fatto, perché impedendo al Papa di parlare, loro stessi hanno fatto a lui quello che la chiesa aveva fatto a Galileo nel 1600.
Uno dei temi di cui Benedetto XVI ama parlare è quello della civiltà europea e della sua nascita che secondo il Pontefice deriverebbe dalla fusione tra la filosofia greca e la religione, tra Atene e Gerusalemme.
Nel discorso che non ha potuto pronunciare il Papa voleva toccare proprio questo argomento, voleva parlare dei suoi predecessori e delle università.
E’ compito di un Papa - avrebbe detto Ratzinger - mantenere alta la voglia di verità e di invitare sempre la ragione a mettersi al servizio della ricerca della verità, del bene, di Dio”. conclude il quotidiano.
L'Opinione delle libertà
Noto che anche il Wall Street Journal non spiega che il Papa non ha mai giustificato il processo a Galileo, pero' in questo articolo sono dette sacrosante verita'.
Secondo me, comunque, c'e' una grande differenza fra il grande scienziato ed il grande Papa Benedetto: il primo fu processato da un tribunale, per l'epoca, legittimo; il secondo e' stato sottoposto ad un processo mediatico e "condannato" sulla base di prove palesemente false...
R.
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