9 luglio 2008
Teatrini italioti: "Una piazza fuori controllo: attacchi e insulti senza freni" (Avvenire)
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LA PROTESTA DEGENERA
Ieri pomeriggio 15 mila persone per la manifestazione contro il governo organizzata dall’Idv e a cui erano presenti anche esponenti della sinistra estrema e dei girotondi
Una piazza fuori controllo: attacchi e insulti senza freni
Grillo attacca Napolitano. Dalla G.******** volgarità sul Papa
DA ROMA ARTURO CELLETTI
Parole ruvide. Come per preparare la piazza. Come per scaldare il clima. È ancora mattina quando Di Pietro spedisce la prima 'cartolina' al Cavaliere. «Di antidemocratico c’è solo un premier che, andato al governo, impone in stile mafioso ai suoi picciotti che cosa fare in Parlamento». Passano le ore, nove per la precisione, e nel centro storico di Roma si cominciano a vedere le prime bandiere dell’Italia dei Valori. Destinazione è piazza Navona. È il 'No Cav Day'. È la sfida al Caimano. Ore 17 e 50. Mancano pochi minuti al via e sotto il palco allestito davanti all’ambasciata brasiliana c’è un lungo manifesto verticale con l’articolo 3 della Costituzione: 'Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge'. Sull’altro lato ecco un’altra scritta: 'La legge è uguale per tutti'. Di Pietro si fa largo tra la folla. Si avvicina al palco. Sale. Afferra il microfono. Attacca. «I cittadini devono resistere e ribellarsi: tutti i regimi cominciano in maniera dolce. Questa è una dittatura dolce che non violenta né usa olio di ricino, ma procede con leggi ad personam», sibila l’ex pubblico ministero. La gente capisce: primo obiettivo è il lodo Alfano, che sospende la procedibilità a carico delle massime cariche dello Stato.
Mezza piazza è piena. 15 mila persone. Forse anche di più. È la piazza dei girotondini. Dei grillini. Ma anche di Rita Borsellino, di Andrea Camilleri, di Livia Ravera, di ******... Antonio Di Pietro è il protagonista. Beppe Grillo l’ospite più atteso. Il comico genovese interviene in videoconferenza e spara: «Lo psiconano in Giappone ha collezionato un’altra figura di m... Non mi riconosco più nel popolo italiano». E i 18 condannati in Parlamento «sono sempre lì: se Mangano è un eroe, loro sono i supereroi. Berlusconi è il garante di un comitato d’affari». La gente applaude, l’entusiasmo sale. Ora la Piazza non risparmia più nessuno. La G***** non si accontenta di scagliarsi contro la Carfagna (che annuncia subito querela). Di 'schiaffeggiare' il presidente del Consiglio. Arriva perfino a pronunciare inqualificabili epiteti contro il Papa.
La bomba arriva da Grillo. Napolitano? «Io Morfeo non l’ho mai offeso, lui sonnecchia... Però firma delle cose... Per esempio, un provvedimento per la banda dei quattro. Ve lo immaginate Pertini che firma una cosa per rendersi immune dalla giustizia? Io non lo immagino, così come non immagino Ciampi e Scalfaro. Chi è quest’uomo qua?
Quando c’era la gente in piazza a Chiaiano, lui dov’era? A Capri, a sentire musica con due inquisiti, Bassolino e la moglie di Mastella».
È un crescendo di violenza verbale. Contro la Politica. Contro il Parlamento. Contro Veltroni. «Topo Gigio in tre mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. È il più grande alleato dello psiconano», 'ringhia' ancora Grillo. Di Pietro non era stato da meno. Berlusconi? «C’è in atto un comportamento da nuova P2, anzi, proprio P2 perché sono sempre quelli... Se andate a vedere le proposte sono proprio quelle della P2, che voleva la giustizia asservita allo Stato». L’ex pm si asciuga la fronte e invita la 'sua' gente a prepararsi allo scontro: «Quando c’è un’emergenza democratica si sta al fronte. Appena le condizioni ce lo permetteranno attiveremo un grappolo di referendum per cancellare queste leggi ». La piazza è ancora piena, quando le agenzie annunciano la dissociazione di Di Pietro dagli attacchi contro il Quirinale, il Pd e il Santo Padre. «Quando il diavolo entra in azione, bisogna prendersela con il diavolo e non con il Papa», avverte l’ex pm. Ma ormai quegli attacchi scanditi dal 'suo' palco e gridati dalla 'sua' piazza hanno aperto la ferita.
© Copyright Avvenire, 9 luglio 2008
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