24 settembre 2007
Visita del Papa a Velletri: gli articoli del Corriere della sera
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Il Papa censura il capitalismo: la logica del profitto crea poveri
«Dobbiamo scegliere tra egoismo e solidarietà, tra Dio e Satana» Poi il monito: c'è il rischio di un «rovinoso sfruttamento del pianeta»
Bruno Bartoloni
CITTÀ DEL VATICANO — Benedetto XVI ha accusato ieri il capitalismo di produrre «gravi ingiustizie» quando «prevale la logica del profitto». «L'emergenza della fame e quella ecologica — ha affermato — lo denunciano con crescente evidenza ». Il Papa ha invitato a non considerare il capitalismo «l'unico modello valido di organizzazione economica », come aveva già sostenuto Giovanni Paolo II dopo aver comunque riconosciuto nella sua enciclica
Centesimus annus che «la moderna economia d'impresa comporta aspetti positivi, la cui radice è la libertà della persona, che si esprime in campo economico come in tanti altri campi ».
Benedetto XVI ha poi messo in guardia dal rischio di un «rovinoso sfruttamento del pianeta» che una «prevalente logica del profitto» può produrre oltre a «incrementare la sproporzione tra ricchi e poveri ».
Il pontefice ha lanciato il suo atto d'accusa da Castelgandolfo e da Velletri, una diocesi a pochi chilometri dalla sua residenza estiva, della quale è stato titolare fino alla sua elezione e dove la sua visita era attesa solo come un appuntamento quasi familiare.
Invece ha trasformato l'incontro in un'occasione per richiamare tutti a decidersi sul serio se, come dice il Vangelo, «servire Dio o mammona», ricordando che mammona «è un termine di origine fenicia che evoca sicurezza e successo negli affari». Per Benedetto XVI una «decisione fondamentale » è divenuta «necessaria »: «La scelta tra la logica del profitto come criterio ultimo nel nostro agire e la logica della condivisione e della solidarietà». In fondo, ha sottolineato, «si tratta della decisione tra la giustizia e la disonestà e in definitiva tra Dio e Satana». «La vita è in verità sempre una scelta - ha commentato: tra onestà a disonestà, tra fedeltà e infedeltà, tra egoismo e altruismo, tra bene e male». E per valutare se gli «amministratori di quanto Dio ci affida» sono «buoni» ha suggerito il calibro fornito dall'evangelista Luca: «Chi è disonesto nel poco è disonesto anche nel molto».
Dunque «l'unica maniera di far fruttificare per l'eternità le nostre doti e capacità personali come pure le ricchezze che possediamo è di condividerle con i fratelli ».
Più tardi il Pontefice è tornato a precisare il suo pensiero dalla residenza estiva al momento della preghiera dell'Angelus. «La logica del profitto e quella dell'equa distribuzione delle ricchezze — ha detto — non sono in contraddizione l'una con l'altra, purché il loro rapporto sia bene ordinato ».
«La dottrina sociale cattolica — ha ricordato — ha sempre sostenuto che l'equa distribuzione dei beni è prioritaria», ma «il profitto è naturalmente legittimo e, nella giusta misura, necessario allo sviluppo economico: il denaro non è "disonesto" in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l'uomo in un cieco egoismo».
© Copyright Corriere della sera, 24 settembre 2007
«TRA VOI MI SENTO A CASA»
Benedetto XVI è tornato per la prima volta da Papa a Velletri, città della quale è stato cardinale titolare fino all'elezione. Ad accogliere il Pontefice, giunto in auto da Castelgandolfo, c'era quasi tutta la popolazione di Velletri. Solo un migliaio di persone, però, hanno trovato posto nella piazza della Cattedrale di San Clemente, dove Benedetto XVI ha celebrato la messa .
© Copyright Corriere della sera, 24 settembre 2007
LA PAROLA
CAPITALISMO
Il sostantivo «capitale», attestato dal XVI secolo, deriva dal latino tardo capitalis, che in origine si usava per il patrimonio zootecnico pro capite. Il termine capitalismo come espressione di un'epoca viene usato probabilmente la prima volta nel 1850 nell'opera di Louis Blanc.
Nel 1857 riappare in Proudhon. Marx e Engels ne fanno il termine centrale della loro analisi critica.
ENCICLICHE DEI PAPI E QUESTIONE SOCIALE
Socialismo, solidarismo, libertà economica: da Leone XIII a Giovanni Paolo II, in un secolo i Pontefici hanno dettato le «linee guida» della dottrina sociale della Chiesa
LEONE XIII
RERUM NOVARUM (1891) Fonda la dottrina sociale della Chiesa: media tra il socialismo e gli eccessi del capitalismo
GIOVANNI XXIII
MATER ET MAGISTRA (1961) Con questa enciclica la Chiesa riafferma il valore della persona e della libertà economica
PAOLO VI
POPULORUM PROGRESSIO (1967) Afferma fra l'altro il diritto dei popoli a ribellarsi anche con la forza contro l'oppressore
GIOVANNI PAOLO II
CENTESIMUS ANNUS (1991) Nel centenario della Rerum Novarum, riafferma la dottrina sociale della Chiesa cattolica
© Copyright Corriere della sera, 24 settembre 2007
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