27 settembre 2007

Messa tridentina: celebrazione negata a Legnano, polemiche con la curia milanese


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Il rito in latino accende gli animi Polemica per la messa «negata»

Dal forum Crismon critiche alla scelta della Curia

di FRANCESCA PALOMBI

— LEGNANO —

PER UN PERIODO officiata con discrezione poi sospesa, nuovamente autorizzata e infine vietata: dall’entrata in vigore del documento papale di "liberalizzazione", a Legnano la messa in latino non è stata ancora celebrata, ma continua a far parlare di sè. La voce, questa volta, si leva dalle fila degli affezionati al rito tridentino, attraverso le parole di Simone Magistrelli, del gruppo che fa capo a "Crismon", il forum on line di approfondimento cattolico dal quale la richiesta è partita. «Per noi era una buona occasione per battezzare il "Motu proprio" del Papa e per ringraziarlo di questo gesto di apertura». La celebrazione sarebbe sarebbe stata officiata il 15 settembre alla Mater Orphanorum da un vecchio sacerdote del Duomo di Milano, la cui disponibilità è però venuta meno. Il gruppo si è così rivolto a don Gonzino, di Vercelli, ma sono sorti nuovamente problemi: un intervento di monsignor Carlo Galli avrebbe spinto la Madre Orphanorum a negare il suo appoggio «perchè - chiarisce il sacerdote - difforme alla normativa diocesana». A questo punto il gruppo ha il sacerdote, ma non più la chiesa. «La nostra richiesta era in linea con i principi stabiliti dal "Motu proprio" e anche con le direttive del vescovo, quindi non ci siamo arresi riuscendo a ottenere l’autorizzazione per utilizzare una chiesetta privata. Il giorno prima dell’appuntamento, però, don Gonzino ha ricevuto una diffida dalla curia di Milano che gli ha proibito di celebrare». Il gruppo, a questo punto, ha preferito rinunciare alla celebrazione.

«ABBIAMO SUBITO un’ingiustizia - commenta Magistrelli -, una persecuzione di fronte a un desiderio legittimo e legittimato dal Santo Padre. Ma non ci fermiamo qui: abbiamo scritto a Roma per sollevare una sorta di "ricorso", chiedendo di valutare se è stato leso il diritto del sacerdote di celebrare e dei fedeli di prendere parte a questa messa. Sembra che chi vuol essere progressista, finisce per rivelarsi più intransigente dei tradizionalisti». La richiesta, sottolinea Magistrelli, proveniva da fedeli della zona che vivono la loro vita nella realtà parrocchiale. «Abbiamo agito nella massima trasparenza - conclude - e non abbiamo ottenuto che rifiuti e addirittura una lettera anonima che ci accusava di nazismo. Nel rito tridentino troviamo solo un più alto senso del trascendente, una maggiore misticità, non siamo mica pericolosi».

© Copyright Il Giorno (Milano), 26 settembre 2007

Ricordo ai non ambrosiani che l'estensione (enorme) dell'arcidiocesi di Milano comprende le provincie di Milano (ivi compresa Legnano), Varese e Lecco, e in parte Bergamo, Como e Pavia.
R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Allorché Plinio il Giovane, governatore della Bitinia, scrisse a Traiano per domandargli come comportarsi nei confronti dei cristiani, Traiano rispose, fra l'altro, di non accettare denunce anonime.