28 settembre 2007

La morte di Papa Giovanni Paolo, un editoriale di Korazym e l'intervista di Petrus a Luigi Accattoli


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Polemiche laiciste, un dibattito a corto di argomenti

di Redazione

L'ultima polemica laicista chiama in causa addirittura una fantomatica eutanasia di Giovanni Paolo II. Un esempio di quando il confronto religioso e culturale rinuncia ai suoi ingredienti di base: le argomentazioni.

Se non fosse vera, potrebbe essere liquidata come una delle tante operazioni alla Dan Brown o una spy story da "giallo in Vaticano". È la polemica sulla fantomatica eutanasia di papa Giovanni Paolo II, al centro di una campagna mediatica orchestrata dal mensile MicroMega. L'accusa rivolta al pontefice defunto è quella di aver rifiutato i protocolli salvavita fino a 3 giorni prima della morte (ovvero l'alimentazione artificiale, tramite sondino nasogatrico), contraddicendo i principi della fede cristiana.

Alla tesi hanno risposto già in tanti, a cominciare da Luigi Geninazzi di Avvenire e da Luigi Accattoli del Corriere della Sera, che sul suo blog pubblica una controinchiesta che smonta pezzo per pezzo il caso. Una tempesta in un bicchiere d'acqua, che in modo pasticciato mette insieme, Piergiorgio Welby morto dopo essere rimasto senza respiratore, Terri Schiavo, lasciata morire per disidratazione e un malato terminale come il papa, deceduto tecnicamente per gli effetti di una setticemia, in un quadro già compromesso dal Parkinson. Con un effetto comico: un uomo che ha avuto il merito di gridare al mondo la dignità dei malati e la sacralità della vita, viene spacciato per un fautore della dolce morte, magari sfruttando le protezioni divine, legate al ruolo.

Tant'è che la polemica di MicroMega è emblema di un imbarbarimento del confronto culturale e religioso tra chi ha fede e chi no. Si rinuncia sistematicamente ad argomentazioni serie e ad un approccio secondo ragione, si mette in secondo piano il paragone legittimo tra diverse visioni del mondo e, soprattutto, non si dà alcun valore al rispetto. È l'epoca dei Piergiorgio Odifreddi che giustificano il proprio ateismo militante, dando dei cretini ai cristiani; delle Margherita Hack, che considerano i papi dei relitti del Medioevo solo perché non approvano l'eutanasia, dei salottieri che credono di screditare chi crede chiamando in causa il prete pedofilo di turno.

Il tutto si riduce così a puro declassamento intellettuale ed ideologico, ad uno spirito di autosufficienza che fa guardare dall'alto verso il basso e che porta a considerare degli imbelli chi la pensa diversamente. Eppure, atteggiamenti simili rischiano di fare terra bruciata, perché l'assenza di un dibattito pacato e ragionato non aiuta i credenti a dare ragione della propria speranza (stando sempre sulla difensiva) e il cosiddetto fronte laico a condividere un tratto della strada che, volenti o nolenti, unisce ogni uomo. Finché i pregiudizi saranno l'unica chiave di lettura, capirsi continuerà ad essere un'impresa difficile e anche inutile. Un'argomentazione ci salverà?

© Copyright Korazym

Vi segnalo inoltre la lunga intervista di Petrus a Luigi Accattoli:

Le interviste di "Petrus" - Luigi Accattoli contesta MicroMega: “Non ci fu eutanasia per Giovanni Paolo II”

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