4 gennaio 2008

Card. Bagnasco: applicare le norme a favore della maternità (Corriere ed Osservatore Romano)


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ETICA E REGOLE

«Aborto, giusto rivedere le norme»

Bagnasco: «La moratoria? Una scelta lodevole. Auspico una revisione della legge 194»

Luigi Accattoli

ROMA — Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in risposta alle domande del Corriere della Sera definisce «lodevole» la richiesta di moratoria per l'aborto e «auspica » che si possa avere una revisione della legge 194. Nonostante il tono guardingo — tipico del presidente dei vescovi, che non ama entrare in questioni politiche — si avverte in queste risposte un sentimento di incertezza sulla possibilità reale che si realizzi la moratoria, o che si arrivi alla revisione della legge. Appare invece più convinto l'auspicio che il dibattito di questi giorni porti alla piena «applicazione» delle misure di prevenzione dell'aborto contenute nella legge. Questa è una richiesta tradizionale dei vescovi italiani, mentre la richiesta della revisione della legge è una novità degli ultimi tempi, che ha preso corpo a seguito del referendum sulla fecondazione assistita (giugno 2005) e del successo ottenuto in tale occasione dall'indicazione di «non voto» venuta dall'episcopato.
È in particolare lungo gli ultimi sei mesi che il tema è stato sollevato, con dichiarazioni del cardinale Camillo Ruini — presidente della Cei fino al marzo dello scorso anno — e del segretario della Cei Giuseppe Betori. L'ultima affermazione del cardinale Ruini è del 31 dicembre scorso, quando in un'intervista al Tg5 definì «molto logica» la richiesta di moratoria avanzata da Giuliano Ferrara e rinnovò la sollecitazione per la revisione della legge. Rispetto a queste affermazioni di punta si direbbe che il presidente Bagnasco abbia scelto una posizione più cauta. È forse la prima volta che egli in questa intervista parla pubblicamente di revisione della legge. Nel merito della revisione sembra poi condividere quanto affermato più volte e anche quattro giorni addietro dal cardinale Ruini: che cioè potrebbe trattarsi innanzitutto di un aggiornamento della legge «al progresso scientifico».

Eminenza, come valuta la proposta di moratoria per l'aborto?

«L'intenzione dell'iniziativa di chiedere la moratoria circa l'aborto è lodevole perché rappresenta un chiaro e forte richiamo all'attenzione degli Stati circa la tutela e la promozione della vita umana, così come accaduto per la moratoria sulla pena di morte. Spero vivamente che la richiesta trovi la giusta accoglienza nelle sedi istituzionali oltre che nella opinione pubblica ».

Se non si arrivasse alla moratoria che senso avrebbe tutta questa disputa?

«L'iniziativa è comunque l'occasione per mettere un vero impegno a tutti i livelli così da favorire l'applicazione puntuale di quelle parti della legge 194 che promuovono la vita del nascituro. Ciò alla luce di quanto espresso nella intenzionalità originaria della legge stessa: in particolare dell'articolo 1».

Ma lei si aspetta una revisione della legge?

«È auspicabile. È un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti, il progresso scientifico e tecnologico in materia di vita umana. I legislatori da sempre si confrontano doverosamente con queste scoperte per formulare leggi che sempre meglio rispettino, difendano e promuovano la vita umana, in tutte le sue forme e fasi. L'auspicio è che questo possa realizzarsi anche ora».

© Copyright Corriere della sera, 4 gennaio 2008, consultabile anche qui


Il cardinale Bagnasco sulla questione dell'aborto

Applicare le norme a favore della maternità

ROMA, 4.
"L'intenzione dell'iniziativa di chiedere la moratoria circa l'aborto è lodevole perché rappresenta un chiaro e forte richiamo all'attenzione degli Stati circa la tutela e la promozione della vita umana, così come accaduto per la moratoria sulla pena di morte". Così si è espresso il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel corso di un'intervista concessa al "Corriere della sera" e apparsa nell'edizione di oggi.
Discorrendo in merito al dibattito in corso in Italia sulla legge 194, il cardinale ha affermato di sperare vivamente che "la richiesta trovi la giusta accoglienza nelle sedi istituzionali oltre che nella opinione pubblica. L'iniziativa è comunque l'occasione per mettere un vero impegno a tutti i livelli così da favorire l'applicazione puntuale di tutte quelle parti della legge 194 che promuovono la vita del nascituro, in particolare dell'articolo 1".
Una revisione della legge, secondo il presidente della Conferenza episcopale italiana, "è auspicabile. È un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti, il progresso scientifico e tecnologico in materia di vita umana. I legislatori da sempre si confrontano doverosamente con queste scoperte per formulare leggi che sempre meglio rispettino, difendano e promuovano la vita umana, in tutte le sue forme e fasi. L'auspicio è che questo possa realizzarsi anche ora".
All'indomani dell'approvazione da parte dell'Onu della moratoria della pena di morte il cardinale Renato Raffaele Martino aveva spiegato che "i cattolici non considerano il diritto alla vita trattabile caso per caso o scomponibile. L'esempio più evidente è quello dei milioni e milioni di uccisioni di esseri certamente innocenti, i bambini non nati".
Nei giorni scorsi, sulla moratoria dell'aborto e sulla legge 194, si era pronunciato anche il cardinale Camillo Ruini, vicario di Roma: "Credo - aveva detto - che dopo il risultato felice ottenuto riguardo alla pena di morte fosse molto logico richiamare il tema dell'aborto e chiedere una moratoria, quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti, per aiutare a rendersi conto che il bambino in seno alla madre è davvero un essere umano e che la sua soppressione è inevitabilmente la soppressione di un essere umano".
Aveva poi aggiunto il cardinale: "Si può sperare che da questa moratoria venga anche uno stimolo per l'Italia, quantomeno per applicare integralmente la legge sull'aborto, che dice di essere legge che intende difendere la vita e forse, a trent'anni ormai dalla legge, aggiornarla al progresso scientifico che ad esempio ha fatto fare grandi passi avanti riguardo alla sopravvivenza dei bambini prematuri".
Il dibattito in corso in Italia è nato anche a seguito dell'iniziativa del quotidiano "Il Foglio", diretto da Giuliano Ferrara, che ha proposto appunto la moratoria dell'aborto. Per ottenere ciò il quotidiano ha lanciato la proposta di un digiuno dal cibo per recuperare fondi a favore dei movimenti e delle organizzazioni che in Italia si battono per la difesa della vita.
Tra le proposte per una corretta applicazione della legge 194 - il cui articolo 1 afferma che "lo Stato tutela la vita umana fin dal suo inizio" - ci sono fra l'altro aiuti economici e un riconoscimento al volontariato che da anni si occupa di prevenzione dell'aborto, come ha proposto il quotidiano "Avvenire" e ha iniziato a fare la Regione Lombardia, e l'istituzione di un fondo nazionale per garantire a ogni donna in gravidanza il diritto di accogliere con dignità il figlio che porta in grembo, come per esempio ha ipotizzato l'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

(©L'Osservatore Romano - 5 gennaio 2008)

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