6 maggio 2008

Benedetto XVI ad AC: testimoniate una fede amica dell’intelligenza (Mazza)


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Benedetto XVI ad Ac: testimoniate una fede amica dell’intelligenza

«In Italia si riscontra un’emergenza educativa»

DA ROMA

SALVATORE MAZZA

Essere «profeti di radicalità evangeli­ca ». E, insieme, «testimoni corag­giosi di una fede amica dell’intelli­genza ». È il mandato che domenica mat­tina Benedetto XVI ha affidato ai cento­cinquantamila aderenti all’Azione catto­lica che, per il 140° anniversario dell’as­sociazione, hanno trasformato piazza San Pietro, come l’ha definita il Papa, «quasi in un cenacolo a cielo aperto» con le de­cine di migliaia di aderenti dell’Azione Cattolica giunti da tutta Italia per l’incon­tro col vicario di Cristo.

In un discorso scandito da ripetuti ap­plausi, il Pontefice, dopo aver ricordato le tre «consegne» affidate ai laici cristiani da Giovanni Paolo II a Loreto nel 2004 – «con­templazione, comunione e missione» – ha rivolto ai presenti il suo esigente appello: «In una Chiesa missionaria, posta dinan­zi a una emergenza educativa come quel­la che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite sappiate essere annun­ciatori instancabili ed educatori prepara­ti e generosi». Ancora, ha aggiunto, «in u­na Chiesa chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di adatta­mento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che quotidianamente si confronta con la men­talità relativistica, edonistica e consumi­stica, sappiate allargare gli spazi della ra­zionalità nel segno di una fede amica del­l’intelligenza, sia nel­l’ambito di una cultu­ra popolare e diffusa, sia in quello di una ri­cerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che chiama all’eroi­smo della santità, ri­spondete senza timo­re, sempre confidando nella misericordia di Dio».

Tutto questo «sarà certamente possibile – ha aggiunto Papa Ratzinger al Regina Coe­li – se l’Azione Cattolica continuerà a man­tenersi fedele alle proprie profonde radi­ci di fede, nutrite da un’adesione piena al­la Parola di Dio, da un amore incondizio­nato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante im­pegno formativo». La giornata dell’Ac in piazza San Pietro s’era aperta con la Messa celebrata dal car­dinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, che nella sua omelia, rivolgendosi ai presenti tra i quali numerosissimi erano i giovani, li a­veva esortati a continuare sulla strada dei primi testimoni della Chiesa: «andate, cari amici, andate fino ai confini della terra: questi confini sono quelli delle vostre città e dei vostri paesi, ma anche degli ambienti di vita; sono innanzi­tutto i confini sconfi­nati dell’anima umana. Ovunque c’è bi­sogno di speranza! La Chiesa, special­mente in Italia, è Chiesa di popolo, cioè per tutti perché vicina a tutti nella feria­lità della vita». Da qui deve derivare il co­raggio di «spingersi ancora più al largo», su «versanti che pur illuminati dalla fede sono accessibili alla retta ragione», come «la difesa e la promozione della vita dal concepimento al suo naturale tramonto» e della «famiglia basata sul matrimonio».
All’arrivo di Benedetto XVI era stato quin­di il presidente di Ac Luigi Alici a rivolger­gli il saluto da parte di tutta l’associazio­ne, confermando la fedeltà e l’impegno dell’associazione: «Consapevoli, come ab­biamo scritto nel 'Manifesto al Paese', della possibilità e della bellezza di una vi­ta pienamente umana e cristiana, voglia­mo porci al servizio di un incontro sem­pre possibile tra fede e intelligenza, tra l’altezza dell’infinito e l’ordinarietà del quotidiano. In particolare, intendiamo raccogliere l’invito, rivolto dalla santità vostra alla Chiesa in Italia, a rendere visi­bile il grande sì della fede, che dobbiamo incarnare in una condizione di parados­sale cittadinanza, perché chi crede diver­samente, deve per forza vivere diversa­mente ». Dopo il presidente era interve­nuto anche un bambino dell’Ac ragazzi, il quale ha presentato al Papa il plastico di una scuola che verrà costruita in Brasile grazie a una vendita di beneficenza pro­mossa nelle scuole italiane.

© Copyright Avvenire, 6 maggio 2008

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