2 maggio 2008
Il Papa: «Volevo confermare i cattolici americani nella fede, ma loro hanno confermato me» (Paglialunga)
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«Volevo confermare i cattolici americani nella fede, ma loro hanno confermato me»
Arcangelo Paglialunga
CITTÀ DEL VATICANO
Il Papa ha dedicato l’udienza generale del mercoledì, svoltasi ieri in Piazza San Pietro, al suo recente viaggio negli Stati Uniti.
Ci sono state intorno al Papa in America folle acclamanti, ma nelle parole di Benedetto XVI nessuna enfasi. Aveva detto nei giorni scorsi: «Sono andato per confermare i cattolici americani nella fede, ma loro hanno confermato me».
Il suo discorso è partito dalla constatazione che negli Usa, vige una «sana laicità, grazie alla quale la dimensione religiosa è non solo tollerata, ma valorizzata come anima della nazione e garanzia dei diritti e dei doveri dell’uomo».
Il Papa ha detto ancora che, proprio per questo atteggiamento dello spirito americano «la Chiesa può svolgere in assoluta libertà la sua opera di evangelizzazione e di promozione umana e anche di coscienza critica». Sono in sostanza elogi, accompagnati anche da questa riflessione: «La Chiesa cattolica, in Usa, contribuisce alla costruzione di una società degna della persona umana e incoraggia gli Stati Uniti ad essere uno dei principali attori della scena internazionale verso una solidarietà globale e l’esercizio paziente del dialogo».
Ringraziato l’Episcopato e il presidente Bush per la calorosa accoglienza, ha sottolineato alcuni momenti più importanti del viaggio: innanzitutto l’incontro all’Assemblea dell’Onu, nella quale «ho rinnovato, e rinnovo ancora oggi, il fattivo impegno della Chiesa Cattolica per il contributo al rafforzamento delle relazioni internazionali, improntate a principi di responsabilità e solidarietà».
Dopo aver affermato che, nel discorso all’Onu, ha voluto confermare il più ampio consenso alla «Dichiarazione dei diritti dell’uomo» - approvata e pubblicata sessanta anni fa - ha sottolineato che il valore del documento si basa sulla «dignità della persona umana creata da Dio a sua immagine e somiglianza per cooperare al grande disegno di vita e di pace».
Il Papa ha anche ricordato la profonda emozione provata nella preghiera a «Ground zero», con il ricordo delle vittime dell’attentato alle «Torri gemelle». Poi ha ribadito che più volte è intervenuto nei suoi discorsi a deplorare gli abusi sessuali compiuti da sacerdoti: «I Vescovi sappiano fasciare le ferite». Due incontri sono rimasti vivi nella sua memoria: quello con le vittime dei predetti abusi, e quello con esponenti ebraici.
Ieri, inoltre, il Papa ha dato udienza ad alcuni esponenti dell’Islam iraniano.
Al termine è stato diffuso un comunicato congiunto. La Chiesa Cattolica e le autorità religiose dell’Iran «convergono sul fatto che fede e ragione sono entrambi doni di Dio all’umanità e che non si contraddicono: anche se la fede può in alcuni casi andare oltre la ragione non è mai contro di essa». Inoltre «fede e ragione sono intrinsecamente non violente e quindi non possono essere usate per giustificare la violenza, anche se questo sfortunatamente avviene».
© Copyright Il Giornale di Brescia, 1° maggio 2008
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