5 luglio 2008

Verso Sydney: «Frassati, esempio fino gli estremi confini» (Bello)


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VERSO SYDNEY

Ha preceduto tutti i pellegrini della Gmg e «abiterà» la Cattedrale non lontana dall’Opera House per undici giorni: anche così la spiritualità di Pier Giorgio continua a superare le frontiere

«Frassati, esempio fino gli estremi confini»

Parla l’arcivescovo di Canberra, Coleridge, che ha accompagnato la traslazione della salma del beato «Dirà ai giovani che la santità è possibile»

DI FEDERICA BELLO

Festa australiana per Pier Giorgio Frassati. Oggi, memoria liturgica del beato, una Messa solenne, presieduta dal cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, sarà celebrata nella chiesa di Saint Benedict di Sydney che sino al 10 luglio accoglie le reliquie del giovane piemontese traslate il 18 giugno scorso dal Duomo di Torino. Le spoglie di Frassati, uno dei dieci patroni della Gmg, erano state salutate a Torino con una Messa solenne presieduta dall’arcivescovo, il cardinale Severino Poletto, e concelebrata da monsignor Mark Coleridge, arcivescovo di Canberra, la capitale australiana, che a nome dei vescovi del Paese ha accompagnato la traslazione.
Dall’11 luglio la teca con il corpo del beato sarà collocata nella Cattedrale di Sydney dove dal 14 al 20 si fermeranno in preghiera le migliaia di giovani attesi per la XXIII Giornata mondiale della gioventù. Il 14 in particolare, prima serata della Gmg, alle 19 nella Cattedrale di Sydney i giovani si riuniranno in una veglia attorno a Pier Giorgio animata da padre Thomas Rosica, che era il responsabile della Gmg di Toronto e dagli universitari cattolici del Canada.

Monsignor Coleridge cosa significa che migliaia di giovani potranno pregare e conoscere Pier Giorgio Frassati in un contesto come quello della Gmg?

Pier Giorgio Frassati è molto conosciuto in Australia. Non è il beato di un popolo o di una nazione, ma è l’esempio di una santità senza confini, che travalica le frontiere. Pier Giorgio ha vissuto una vita breve, ma di una qualità straordinaria e vorremmo che fosse per tutti i giovani un segno di speranza. A Sydney è un giovane che dice ai giovani che la santità è possibile, che il tema della Gmg «Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni (At 1, 8)» può diventare davvero vita vissuta.

Pier Giorgio Frassati però ha vissuto 24 anni in un’Italia dei primi del ’900, in una realtà ecclesiale molto diversa da quella che si 'respira' in una Gmg oggi…

Non è la quantità di anni o l’epoca storica che contano: Frassati dice ai giovani di oggi che possono essere «leader» della Chiesa già ora e non solo quando saranno adulti. Anzi ci fa capire che i giovani non sono la Chiesa del futuro, ma – come lo fu Frassati – possono essere la ricchezza della Chiesa dell’oggi, anche in un’epoca caratterizzata dal secolarismo e dal laicismo.

A proposito di confronti con il mondo secolarizzato, nel febbraio scorso la Croce e l’icona mariana della Gmg hanno fatto tappa a Canberra nella sede del parlamento australiano: con quali effetti sull’opinione pubblica?

Entrare in Parlamento con la croce e l’icona è stato il nostro modo per dire che Cristo non è un fatto privato e che la croce può e dovrebbe stare di più al centro della politica. Molti hanno chiesto perché è stata concessa la possibilità a un simbolo religioso di entrare in un parlamento laico e anche rispetto a queste obiezioni Frassati è stato ed è un esempio. Lui non si è sottratto all’impegno politico, lui ha testimoniato come l’amore per Dio non porti a fuggire dal mondo, ma ad amarlo e ad agire in nome di questo amore.

Ormai mancano pochi giorni all’inizio della Gmg, come è vissuta l’attesa in terra australiana?

Adesso si percepisce una grande attesa e un po’ di stanchezza per tutta la preparazione che è stata necessaria, ma anche questa fatica è bella e significativa e ci prepara a quel dono di Grazia che sarà l’incontro con il Papa.

E come vede la gente australiana questo fermento di giovani che si preparano ad accogliere altri giovani, a passare giornate a pregare e a riflettere insieme?

La Gmg secondo me mostra il potere della folla, è esperienza di Chiesa universale e manifesta la forza e la bellezza del pellegrinaggio e molti lo stanno percependo. Sono però anche tanti in Australia coloro che si interrogano, criticamente, sul significato della Gmg e non capiscono l’entusiasmo che coinvolge i giovani. Io però penso che proprio questo interrogarsi possa essere significativo per il nostro Paese dove la Chiesa non è sempre compresa. Come cattolici siamo circa il 25% della popolazione e viviamo tutti i problemi della Chiesa occidentale: la Gmg può essere un’occasione per rivitalizzare, ringiovanire le nostre comunità e stimolare nuove riflessioni.
L’arrivo stesso di Frassati ha fatto sorgere molte domande: la sua testimonianza di vita è una provocazione che speriamo di saper raccogliere e far fruttare.

A proposito di frutti. Cosa lascerà questa Gmg?

Come per le altre Gmg, anche questo incontro speriamo possa far nascere nuove vocazioni sacerdotali e religiose. La Gmg è per noi l’occasione di mostrare una delle nostre risorse e peculiarità, la capacità del popolo australiano di accogliere.
Accoglieremo migliaia di giovani e allo stesso modo speriamo di saper testimoniare la bellezza dell’apertura del cuore e soprattutto di saper cogliere e accogliere ciò che lo Spirito ci comunicherà.

© Copyright Avvenire, 4 luglio 2008

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