13 ottobre 2008

Il Papa: «Basta violenze contro i Cristiani. In India e Iraq si costruisca pace» (Pinna)


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«Basta violenze contro i cristiani In India e Iraq si costruisca pace»

Appello del Papa: chiedo con forza ai responsabili di rinunciare a questi atti Canonizzata la prima santa indiana, «esempio di sofferenza fisica e spirituale»

Elisa Pinna

CITTÀ DEL VATICANO

Piazza San Pietro era un tripudio di bandiere indiane e papa Benedetto XVI, al termine di una solenne Messa all'aperto in cui ha proclamato la prima santa cattolica del subcontinente indiano, ha rivolto ieri un forte appello ai fondamentalisti indù perché rinuncino alle violenze contro i cristiani dell'India.
Davanti alla folla delle grandi cerimonie, Ratzinger ha espresso anche «allarme e grande sofferenza» per le persecuzioni contro i cristiani in Iraq: è di sabato la notizia di un migliaio di famiglie cristiane fuggite da Mosul, dopo che le loro case erano state date alle fiamme. E poi, ancora, Benedetto XVI ha invitato alla preghiera per le popolazioni cristiane del Nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo, rimaste intrappolate nella guerra aperta tra l'armata congolese e i ribelli del Consiglio nazionale per la difesa del popolo.

I cattolici in india

Ma è sull'India che il Pontefice ha pronunciato le parole più forti: e non poteva essere diversamente, perché ieri per la minoranza cattolica di quel Paese asiatico è stata una data storica. Con la cerimonia in San Pietro, è salita infatti agli onori degli altari di tutto il mondo Anna Muttathupandathu (1910-1946), una ragazza del Kerala che si rovinò con il fuoco le gambe pur di non essere data in sposa e potersi dedicare alla preghiera, divenendo suor Alfonsa dell'Immacolata Concezione.
«Questa donna eccezionale, che oggi è offerta al popolo dell'India come sua prima santa canonizzata, esempio di una vita di estrema sofferenza fisica e spirituale, – ha commentato il Papa durante l'omelia – era convinta che la sua croce fosse il vero mezzo per raggiungere il banchetto eterno». La minoranza cattolica indiana che, insieme alle altre denominazioni cristiane, costituisce il 2,3 per cento dell'intera popolazione dell'India, è divenuta bersaglio, specie nello Stato orientale dell'Orissa, di una sorta di «pulizia» religiosa perpetrata da integralisti indù, i quali non tollerano altre fedi, specie se contrarie al sistema delle caste, nel «loro» territorio. Le violenze scoppiate a partire dalla fine di agosto hanno già provocato 35 morti.
«Nel momento in cui i cristiani dell'India ringraziano Dio per la loro prima figlia nativa portata agli onori delle pubblica venerazione, desidero assicurare loro le mie preghiere in questo periodo difficile», ha detto il Papa alla fine della Messa e prima della preghiera dell'Angelus. «Mentre raccomando alla protezione provvidenziale dell'Onnipotente coloro che si battono per la pace e riconciliazione – ha aggiunto – chiedo con forza ai responsabili delle violenze di rinunciare a questi atti e di unirsi ai loro fratelli e sorelle per costruire insieme una civiltà di amore».

Gli altri santi

Insieme alla santa indiana, ieri sono state canonizzate altre tre grandi personalità della Chiesa: il sacerdote italiano Gaetano Errico (1791-1860), fondatore dei Missionari dei Sacri cuori di Gesù e di Maria; Maria Bernarda Buetler (1848-1924), vergine e fondatrice della Congregazione delle suore francescane missionarie di Maria Ausiliatrice; Narcisa Di Gesù Martillo Moràn, laica ecuadoriana (1832-1869). Di grande spessore la vita di don Errico, sacerdote borbonico ma soprattutto uomo che cercò di trasmettere il Vangelo «sulla strada e nel confessionale», ha ricordato il Papa. «Quante ferite dell'anima egli ha così sanato», ha esclamato Ratzinger con ammirazione.

© Copyright Eco di Bergamo, 13 ottobre 2008

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