13 ottobre 2008

Il Papa ordina la dimissione dallo stato clericale e la dimora vigilata per Don Cantini colpevole di pedofilia (Agi)


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PAPA CONFINA PRETE PEDOFILO A DIMORA VIGILATA

Dimissione dallo stato clericale e dimora vigilata. E' la conclusione del procedimento canonico a carico di don Lelio Cantini, presbitero dell'Arcidiocesi di Firenze.
L'Arcivescovo Card. Ennio Antonelli, che gia' aveva condannato il sacerdote con Decreto del 12 gennaio 2007, in presenza di rinnovate accuse da parte delle vittime disponeva d'intesa con la Congregazione per la Dottrina della Fede una istruttoria supplementare in data 30 giugno 2007 e quindi procedeva alla valutazione delle prove insieme a due Assessori in data 23 luglio 2008 e trasmetteva le risultanze di tutto il lavoro svolto alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
La stessa Congregazione ha constatato che per lunghi anni don Lelio Cantini ha commesso il delitto di abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, il delitto di sollecitazione a rapporti sessuali compiuto nei confronti di più persone in occasione della Confessione, l'abuso nell'esercizio della potesta' ecclesiastica nella formazione delle coscienze.
Pertanto ha deciso di proporre al Santo Padre Benedetto XVI la sua dimissione dallo stato clericale e il precetto di dimora vigilata. Il Papa in data 19 settembre 2008 ha decretato in via definitiva nei confronti di don Lelio Cantini la pena espiatoria perpetua della dimissione dallo stato clericale con la dispensa dagli obblighi sacerdotali e ha imposto con severo precetto penale l'obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall'Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza. Il provvedimento e' stato intimato al condannato in data 11 ottobre 2008.
"L'Ordinario di Firenze - si legge in una nota del card. Antonelli - presentera' ogni anno alla Santa Sede una relazione sul comportamento del reo e avra' cura di lui affinche' giunga a un ravvedimento convincente anche sul piano esterno.
In particolare occorrera' tenere presente che la dimora vigilata comporta che i contatti con persone estranee alla casa debbano venire esplicitamente autorizzati e rigorosamente controllati. La Chiesa Fiorentina, duramente provata da questa triste vicenda, sapra' trarne, per la grazia del Signore, motivi per una piu' fedele, generosa e coraggiosa testi-monianza a Cristo Salvatore. In particolare, assicurera' alle vittime degli abusi, che hanno tanto sofferto, la vicinanza umana e spirituale per rielaborare positivamente in una prospettiva di fede il male subito".

© Copyright (AGI) - Firenze, 12 ott.

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