26 ottobre 2008

Messaggio del Sinodo ed appello per la libertà religiosa: i commenti di Corriere, Repubblica e Resto del Carlino


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OMELIE, DISCORSI E MEDITAZIONI IN OCCASIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 2008

Il sinodo

«Libertà religiosa nel mondo»

Il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, i cardinali della Curia romana e i patriarchi e i maggiori arcivescovi delle Chiese cattoliche orientali, riuniti in Vaticano per un sinodo, hanno lanciato ieri un appello per la libertà religiosa nel mondo. «Pace nella giustizia, di cui è garanzia una reale libertà religiosa», si legge nel documento pubblicato dall'Osservatore Romano.
Il testo chiede la pace «in particolare per la Terra Santa, che diede i natali a Cristo Redentore, per il Libano, l'Iraq e l'India».
Tra i firmatari, insieme al cardinale Bertone, il patriarca maronita d'Antiochia (Libano) Nasrallah Sfeir, il capo spirituale dei cristiani iracheni Emmanuel III Delly, l'arcivescovo maggiore capo della chiesa siro-malabarica del Kerala (India) Varkey Vithayathil. «Siamo vicini a quanti soffrono per la fede cristiana — si legge nell'appello — e a tutti i credenti che non possono professare la loro fede. Rendiamo omaggio ai cristiani che recentemente hanno perduto la vita in fedeltà al Signore».

© Copyright Corriere della sera, 25 ottobre 2008

Messaggio dei vescovi al termine dei lavori.

"Le scritture al centro del dialogo dei cattolici con ebrei e musulmani"

Il Sinodo: diffondere la Bibbia sfruttando internet e iPod Tramonta il progetto di un´enciclica papale per mettere in riga la teologia contemporanea

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO - Portare la Bibbia nella società, anche sfruttando Internet e iPod, cd e dvd, respingere il fondamentalismo, dialogare con le altre religioni e gli atei, testimoniare giustizia e solidarietà: sono questi i punti salienti del messaggio che i padri sinodali rivolgono ai credenti cattolici. Conoscere la Bibbia, affermano, è essenziale per riscoprire la propria identità.
Spira un´aria conciliare nel testo diffuso al termine dei lavori. «Il Sinodo guarda al mondo con simpatia», dichiara il vescovo cileno Silva Retamales. Tramonta il progetto di un´enciclica papale per mettere in riga la teologia contemporanea. Si afferma una posizione più equilibrata. La ricerca storica e letteraria - afferma il documento - è necessaria per non irrigidirsi nel fondamentalismo. Ma - aggiunge uno degli estensori, monsignor Gianfranco Ravasi - è indispensabile integrare il lavoro di ricerca con la dimensione del Divino.
Il messaggio invita ad un rapporto intenso con la tradizione ebraica e ad un confronto pieno di «rispetto» con i credenti delle altre religioni e i loro «libri sacri». Sia con i musulmani sia con i rappresentanti delle grandi credenze orientali: induismo, buddismo, confucianesimo. Ma anche con i non credenti, sottolinea la dichiarazione, bisogna collaborare per la pace e la giustizia testimoniando la Parola di Dio.
Evitando una religiosità disincarnata, i padri sinodali esortano i cattolici a prendere posizione sui fenomeni di emarginazione, oppressione, violenza e guerre nel mondo contemporaneo. Il cristiano starà vicino ai poveri e ai sofferenti, con una solidarietà ed un amore che «non giudica, non condanna, ma costruisce, illumina, consola e perdona» nel segno di Gesù. Al termine dei lavori i patriarchi e vescovi orientali hanno diffuso un appello per la pace e la libertà religiosa in Terrasanta, Libano, Iraq e India.

© Copyright Repubblica, 25 ottobre 2008

«Custodite la Bibbia nelle vostre case. E leggetela»

SINODO IL MESSAGGIO DEI VESCOVI AL POPOLO DI DIO

dall’inviato GIORGIO ACQUAVIVA — CITTÀ DEL VATICANO

«CUSTODITE la Bibbia nelle vostre case, leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine, trasformatele in preghiera e testimonianza di vita, ascoltatela nella liturgia. Create il silenzio per ascoltare con efficacia la Parola del Signore e conservate il silenzio dopo l’ascolto...». Così dicono i 253 padri del Sinodo dei vescovi nel Messaggio al «popolo di Dio» predisposto dalla Commissione presieduta da monsignor Ravasi, ‘ministro della Cultura’ della Santa Sede. Il quale nella presentazione si è chiesto: «Perché i nostri ragazzi devono sapere tutto di Omero e niente di Mosè?». Il documento — 10 pagine divise in quattro parti e una conclusione — definisce la Bibbia «vessillo di bellezza sia per la fede sia per la stessa cultura, in un mondo spesso sfregiato dalla bruttezza e dalle brutture», e ricorda che per Goethe essa era la «lingua materna dell’Europa». Quattro i punti cardinali dell’orizzonte in cui si inserisce la Bibbia, che è Parola di Dio anche se non la esaurisce. Essa è innanzitutto Voce divina, che risuona alle origini della creazione, che penetra nella storia, parla per mezzo dei profeti. Il Libro dei Libri è Volto, perché secondo la Rivelazione cristiana «la Parola si fece carne», cioè Gesù Cristo, visibilità del Padre, Figlio di Dio ma anche uomo mortale, legato a un’epoca e a un popolo e a una terra. E’ lui che svela il «senso pieno» e unitario delle Sacre Scritture. AL TERZO punto cardine si trova la Chiesa, Casa della Parola divina, con quattro colonne che la reggono: l’insegnamento, la frazione del pane, le preghiere, la fraternità di vita. E’ una casa in cui si incontrano anche i fratelli e sorelle delle altre Chiese e comunità cristiane che, pur nella dolorosa separazione, vivono una reale unità attraverso l’amore per la Parola divina. E la Parola poi si incammina lungo la strada della missione, dell’annuncio, che oggi utilizza anche le «arterie informatiche di internet, i canali della diffusione virtuale on line, i cd, i dvd, i podcast», oltre agli schermi televisivi e cinematografici, la stampa e la radio. La Bibbia parla agli uomini e le donne del nostro tempo, credenti e non credenti, cristiani ed ebrei, ma anche musulmani e induisti. A tutti, insomma, perché essa «ci presenta il respiro di dolore che sale dalla terra, va incontro al grido degli oppressi e al lamento degli infelici». IL MESSAGGIO ribadisce che l’esegesi biblica e l’analisi storica e letteraria sono «un compito necessario», perché altrimenti si rischia di cadere nel fondamentalismo che di fatto nega l’incarnazione. Ma d’altra parte l’esegesi non va separata dalla tradizione e dalla fede della Chiesa, altrimenti la Bibbia rimane solo «un documento del passato, una nobile testimonianza etica e culturale». Intanto i patriarchi e arcivescovi cattolici d’oriente hanno consegnato al Papa un messaggio in cui chiedono «per la Terra Santa, che diede i natali a Cristo Redentore, per il Libano, l’Iraq e l’India la pace nella giustizia, di cui è garanzia una reale libertà religiosa». E oggi saranno presentate le Propositiones finali che il Sinodo consegnerà al Papa perché le pubblichi o le utilizzi per stilare la Esortazione post-sinodale.

© Copyright Il Resto del Carlino, 25 ottobre 2008

Sinceramente mi aspettavo molto di piu' dai giornali...pochi articoli sul Sinodo, ampio spazio alle polemiche.
Credo che chiedero' a Clarice ed Hannibal di indagare sulle ragioni di questa (presunta) indifferenza
. :-)
R.

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