1 agosto 2007

Da Petrus: il Papa e Castelgandolfo


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Cari amici riportiamo un bellissimo editoriale di Angela Ambrogetti per "Petrus". Con l'occasione vorrei ringraziare la signora (di nome e di fatto!) Ambrogetti per i suoi articoli e, soprattutto, per il coraggio di andare spesso controcorrente :-)
Raffaella

L'amore a prima vista tra il Papa e Castel Gandolfo

di Angela Ambrogetti

CITTA’ DEL VATICANO - “Quando il Papa non c’è, tutto è più triste”. Il parroco di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, padre Waldemar, insieme all’intera comunità cattolica e non, attende tutto l’anno l’arrivo di Benedetto XVI. Da Venerdì e per due mesi il Papa vive nella Villa della cittadina, la “mia seconda patria”, ha detto arrivando da Lorenzago di Cadore. Perché a Benedetto piace l’atmosfera raccolta del paese: ”Nel suo saluto ha dimostrato di essere molto contento di trovarsi qui e di rivederci perché ormai ci conosciamo - dice il parroco -, e poi a Castelgandolfo, rispetto a Roma, lui può uscire tranquillamente quando desidera e nessuno lo disturba mentre passeggia nelle Ville. Un modo di riposare dopo essere stato tanto seduto al tavolo da lavoro. E so che anche gli scorsi anni si è trovato molto bene”. Gli abitanti sono pronti ad allietare il soggiorno del Papa con piccole visite, come quella dei bambini che portano le pesche della famosa sagra castellana in un pomeriggio domenicale, o preparano la messa per la solennità dell’Assunta. In cinque anni padre Waldemar ha conosciuto due Papi. “Giovanni Paolo II l’ho visto soprattutto soffrire, ma non ha mai rinunciato a ricevere i bambini, era una cosa stupenda. Chiamava le mamme e i bambini, si vedeva che soffriva molto, ma con i bambini stava sempre volentieri. E anche Benedetto facilmente entra in contatto con le persone, e quando parla è molto forte e molto chiaro, si vede subito nei discorsi e anche in parrocchia quando tiene l’omelia, o come nel saluto al suo arrivo, la piazza si è riempita, non me lo aspettavo”. Castelgandolfo è anche un ritiro intellettuale per Benedetto XVI, come lo è stato per Giovanni Paolo II. “Si vede che c’è una continuità nei gesti dei Papi. Giovanni Paolo II riceveva gli amici filosofi e Benedetto tiene lo Schulerkreis. C’è poi la tradizione di venire in parrocchia. La bellezza di Castelgandolfo, delle Ville, la vista sul lago, anche la piazza che è un vero salotto, tutto contribuisce a dare idee per le riflessioni e le meditazioni”. Il Papa però c’è solo per un paio di mesi l’anno. “Noi veramente aspettiamo l’arrivo del Santo Padre perché cambia la vita di Castelgandofo, è un altro clima. C’è più gioia e felicità. La differenza è grande tra i mesi invernali e i mesi estivi. Basta guardare il palazzo con il portone aperto per sentire la sua presenza. Noi viviamo sempre nell’attesa che arrivi, e le brevi visite tra una estate a l’altra ci rendono l’attesa più sopportabile”. Perché i castellani sanno che almeno per due mesi il Papa sarà tutto per loro.

Petrus

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