9 agosto 2007

La curia che verra'...sperando in qualche donna :-)


Vedi anche:

Diamo una mano ad Andrea Tornielli :-)

Sterile polemica contro il Papa (2)

Una tempesta in un bicchiere d'acqua (confermate le previsioni di Maga Maghella)

I titoloni dei giornaloni di domani (di Maga Maghella)

Chicche di gossip: Papa Benedetto? Uno degli uomini piu' eleganti del mondo

Il Papa: per Gregorio la teologia non è una riflessione puramente umana, ma deriva da una vita di preghiera e santità

Incontro card. Etchegaray-Alessio II: comunicato della Santa Sede

Il Papa e la sterile polemica sul saluto al direttore di Radio Maryja

Il Papa sostituisce il direttore dell'Osservatore Romano

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

NOMINE: LA RIFORMA DI BENEDETTO XVI, MENTRE VIENE SMANTELLATA LA «LOBBY POLACCA»

Bertone e le altre eminenze, tutti gli uomini (nuovi) del Papa

di GIORGIO ACQUAVIVA

— CITTÀ DEL VATICANO —

IL 9 GIUGNO SCORSO, mentre il presidente statunitense Bush era ancora in Vaticano a colloquio con il segretario di Stato cardinale Bertone, sua Santità Benedetto XVI usciva dal Portone di Bronzo e andava in visita al dicastero per le Chiese Orientali (in via della Conciliazione), dove rendeva pubblica la sua decisione di sostituire il 77enne cardinale siriano Ignace Moussa Daoud con il più giovane argentino Leonardo Sandri, 63 anni, già braccio destro del cardinale Sodano. La decisione ha avuto pochissimo rilievo su giornali e tv, tutti presi a raccontare l’incontro con George W.

QUESTO episodio viene ricordato perché riteniamo sia in qualche modo esemplare del metodo che papa Ratzinger sta seguendo nel suo progetto di riforma della Curia romana. Un metodo che non è quello — da taluni temuto, da altri auspicato — dello "spoil system", ma il progressivo inserimento di pedine importanti in posti-chiave.
L’avvio è stato con la svolta in Segreteria di Stato, dove Ratzinger ha chiamato il cardinale Tarcisio Bertone, già suo braccio destro alla Congregazione per la Dottrina della Fede, un teologo anziché un diplomatico di carriera. A lui ha affidato di fatto l’incarico di "pensare" la ristrutturazione, insieme al cardinale Attilio Nicora, presidente dell’Apsa (l’amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) della macchina burocratica. Bertone è stato nominato anche "camerlengo" (governa in caso di "sede vacante").
Nuovi sono anche il sostituto Fernando Filoni (diplomatico di lungo corso, nunzio a Bagdad nel marzo 2003 quando rifiutò di partire mentre cadevano le prime bombe americane) e il segretario con delega per le relazioni con gli Stati, Dominique Mamberti.
Poi è venuta la nomina dell’indiano Ivan Dias alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), che ha l’occhio puntato su zone strategiche del globo (Africa, gran parte dell’Asia, parti dell’America Latina e l’Oceania), dove si giocherà nei prossimi decenni la capacità di espansione e dialogo del Cattolicesimo. E alla carica che lui stesso ricopriva fino al 2005 (all’ex Sant’Uffizio), Ratzinger ha chiamato l’arcivescovo di Los Angeles, il cardinale Levada.
Alla Congregazione per il Clero — altro snodo cruciale della "politica" interna della Santa Sede — è arrivato il brasiliano Claudio Hummes, francescano. Ancora, la Sala Stampa vaticana è stata affidata al gesuita padre Federico Lombardi, mettendo fine alla figura del "portavoce del Papa" così spesso mediaticamente ricoperto da Joaquin Navarro Valls. Si attende, in questo settore, la riforma dell’intero settore delle Comunicazioni (Osservatore Romano, televisione, Radio vaticana): per ora al Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali monsignor Celli ha sostituito l’americano Foley. Ai Testi legislativi è arrivato da Milano il giurista Francesco Coccopalmerio.

SCELTE GIUDICATE ottime, ma che in alcuni casi non sembrano aver dato i risultati desiderati, soprattutto per alcuni malumori, e anche tensioni, all’interno di Congregazioni toccate dalle nuove nomine. Sta succedendo al cardinale Levada, che alcune voci vorrebbero prematuramente in partenza per New York a sostituire l’arcivescovo Egan. Al posto di Levada potrebbe arrivare il cardinale Christoph Schoenborn arcivescovo di Vienna o il rettore della Università Lateranense monsignor Rino Fisichella o il vescovo-teologo monsignor Bruno Forte.

PER FRONTEGGIARE alcune "debolezze" intrinseche ai dicasteri, il pontefice sta puntando molto sui "numeri due", cioè sui segretari, scegliendoli fra uomini di sua totale fiducia. E’ successo così al Clero (Piacenza), alle Cause dei Santi (Di Ruberto), al Culto Divino (Patabetige Don), alla Vita consacrata (Gardin).
Per il resto, si attende. Sembra che la soglia dei 75 anni per le dimissioni venga considerata elastica da Benedetto XVI, il quale consentirebbe a molti responsabili di dicasteri la permanenza fino ai 78 anni, età a cui lui stesso è stato eletto Vescovo di Roma.
Ci sono state però anche scelte poi smentite, come nel caso dell’accorpamento dei Pontifici Consigli per la Cultura e per il Dialogo interreligioso (entrambi nelle mani del cardinale Kasper, dopo la rimozione dell’inglese Fitzgerald, considerato troppo remissivo nei confronti dell’Islam) e poi di nuovo separate, con il Dialogo affidato al francese Tauran, già ministro degli Esteri con papa Wojtyla. Mentre la unificazione del Consiglio per i migranti con quello di Giustizia e Pace sotto la responsabilità del cardinale Martino e il pensionamento del cardinale Fumio Hamao, resiste.
Prosegue intanto lo smattellamento progressivo della "lobby polacca": dopo la promozione di don Stanislao Dziwisz a cardinale arcivescovo di Cracovia, nelle scorse settimane è stata la volta del segretario particolare monsignor Mokrzycki come vescovo coadiutore di Lviv dei Latini in Ucraina.
Entro la fine dell’anno, infine, si libereranno nuovi posti per un eventuale Conclave, con il raggiungimento degli 80 anni di un certo numero di cardinali. Al prossimo concistoro, saranno 17 i possibili porporati da "creare.

© Copyright Quotidiano Nazionale, 9 agosto 2007

Solo una correzione: il Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura non e' il cardinale Kasper (Prefetto del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani) ma il cardinale francese Paul Poupard.
Raffaella

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dispiace deluderti Raffaella, ma in Curia non ci potranno mai essere donne.

Raffaella ha detto...

Ci sono gia' ed hanno ruoli fondamentali anche se non mediatici.
R.