19 gennaio 2008

Luigi Marcadella (F.U.C.I.): "Non si difende così la laicità" (Giornale di Vicenza)


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Non si difende così la laicità

È un triste epilogo quello della mancata presenza del Santo Padre all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università "La Sapienza" di Roma. "L’Università è stata la casa di Joseph Ratzinger" titolava il quotidiano "Avvenire" nel suo editoriale, mettendo in luce lo stretto legame che da sempre ha contraddistinto Papa Benedetto XVI e il mondo accademico.
Al di là di tutte le polemiche che si accenderanno nei prossimi giorni, questa vicenda sarà ricordata soprattutto come un’occasione persa per il dialogo fra fede e ragione.

Pazienza, se i professori del dipartimento di Fisica e gli studenti che hanno capeggiato la protesta, dimenticano che Papa Benedetto XVI è stato un insigne professore universitario per più di trent’anni. Pazienza se dimenticano che Joseph Ratzinger è un filosofo che dialoga con i maggiori pensatore contemporanei (Jurgen Habermas su tutti). Pazienza se dimenticano che ogni suo scritto personale ed ogni enciclica sono al centro del dibattito culturale e accademico in Europa. Pazienza se dimenticano che l’Università "La Sapienza" fu fondata a Roma il 20 aprile 1303 per volontà di papa Bonifacio VIII.

È molto avvilente invece constatare che i contestatori della "Sapienza" hanno probabilmente confuso gli assunti fondamentali di come può definirsi la laicità: dare la possibilità a tutti di esprimere le proprie idee e i propri valori, e saper ascoltare che la pensa diversamente. Purtroppo è un atteggiamento che non di rado si percepisce in Italia dove aleggia un malinteso senso della laicità. C’è chi dice di combattere pe difendere la laicità dello Stato, delle istituzioni, delle Università ma la laicità sta nel pluralismo che sa ascoltare le diverse posizioni e non nell’evitarle con le armi dell’ideologia. Se la decisione della Santa Sede di soprassedere all’inaugurazione dell’anno accademico è pianamente comprensibile in considerazione dello stato di tensione vissuto nelle ultime ore dall’ateneo romano, è tuttavia inaudito che le sterili proteste di un gruppo di faziosi contestatori impediscano al Papa, coraggioso testimone dei nostri tempi, di parlare all’università. Essa deve essere per tutti luogo di ascolto, spazio di confronto delle idee e palestra di dialogo in cui maturare davvero la personalità; nell’Università, nella stessa democrazia, a nessuna voce può essere impedito di parlare tanto meno a chi, come il Papa, è, con il suo insegnamento, un autorevole e luminoso riferimento per milioni di persone in tutto il mondo. Questa vicenda di intolleranza culturale macchia la coscienza profonda dell’università italiana, luogo da sempre libero ed aperto, di confronto delle idee e del pensiero per tutti coloro che ne fanno parte. Il chiasso e le posizioni ideologiche ed intellettualmente scorrette di pochi, in questo occasione, hanno pregiudicato l’ascolto e la riflessione di molti.

Luigi Marcadella
incaricato regionale F.U.C.I.
Federazione universitari
cattolici italiani

© Copyright Giornale di Vicenza, 19 gennaio 2008

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