20 aprile 2008

«Preti pedofili, per la Chiesa è tempo di purificazione» (Tornielli)


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«Preti pedofili, per la Chiesa è tempo di purificazione»

Andrea Tornielli

Nostro inviato a New York

La vicinanza alle vittime e la richiesta di perdono per gli scandali degli abusi sessuali è stato uno leitmotiv del viaggio papale negli Stati Uniti: ieri Benedetto XVI ha parlato di «tempo di purificazione» per la Chiesa americana. E il cardinale statunitense William Levada, scelto da Ratzinger come suo successore alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, conferma l’impegno del Vaticano per combattere il fenomeno con norme adeguate.
Nell’omelia della messa nella cattedrale di San Patrizio, nel cuore di Manhattan, il pontefice è tornato sull’argomento, parlando della «tanta sofferenza» causata dagli abusi perpetrati da sacerdoti e religiosi, ed è la quinta volta, dopo l’intervista sull’aereo, il discorso ai vescovi, l’omelia della messa a Washington e l’incontro avvenuto nella cappella della nunziatura con alcune delle vittime provenienti da Boston. Ratzinger ha assicurato «vicinanza spirituale» e ha detto di pregare perché «questo sia un tempo di purificazione per ciascuno e per ogni singola Chiesa e comunità religiosa, un tempo di guarigione». Quindi ha concluso incoraggiando i preti a collaborare con i vescovi «che continuano a lavorare efficacemente per risolvere questo problema».
Nelle stesse ore, Time magazine e New York Times rendevano note alcune dichiarazioni sull’argomento rilasciate dal cardinale Levada a margine di un ricevimento per i corrispondenti americani. Rispondendo alla domanda se il Vaticano avesse preso in considerazione cambiamenti alle norme del diritto canonico, il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio ha detto che «è possibile».
Dopo gli scandali del 2001 e 2002, la Santa sede ha preso provvedimenti e ha agito con rigore avocando a Roma le cause relative agli abusi su minori commessi dal clero. Giovanni Paolo II, per favorire le vittime delle violenze, decise di elevare l’età della prescrizione. Mentre con le vecchie norme si poteva parlare di pedofilia se un chierico aveva un comportamento di questo genere con un minore di meno di 16 anni, ora questo limite di età è stato innalzato a 18 anni. Inoltre per questo tipo di abuso è stata prolungata la prescrizione a dieci anni ed è stato stabilito che questa scatti a partire dal compimento della maggiore età della vittima, a prescindere da quando abbia subito violenza.

Levada, nelle sue dichiarazioni, non ha annunciato nuove norme in arrivo - e il portavoce vaticano padre Lombardi ha smentito che vi siano - ma ha lasciato intendere la possibilità di eventuali miglioramenti, probabilmente legati all’età della prescrizione, dato che in molti casi le vittime «non sentivano personalmente in grado di fare la denuncia» se non dopo molti anni, talvolta dopo decenni di psicoterapia. Il cardinale si è detto pronto a valutare casi di vescovi che dovessero venire sanzionati per la vicenda degli abusi, ma ha sottolineato con forza che, al momento, non ne conosce. «Non accetto l’idea che ci sia una larga parte di vescovi americani che hanno permesso quello che è accaduto. Se sapessi che ci sono, ne parlerei subito con al Papa, ma non ne sono a conoscenza».
Intanto ieri mattina la polizia ha tenuto lontano dalla cattedrale di San Patrizio un piccolo gruppo di attivisti che aveva manifestato lungo le vie limitrofe alla Fifth avenue innalzando cartelloni che raffiguravano Benedetto XVI con le corna diaboliche.

© Copyright Il Giornale, 20 aprile 2008 consultabile online anche qui.

Noto che la madre di questi signori con le corna e' sempre incinta anche negli Stati Uniti, ma c'e' una piccola differenza: negli Usa il gruppetto (pochissime persone, ho visto qualche foto...) non avrebbe mai impedito al Papa di parlare anche (ma non solo) in virtu' dell'efficienza delle forze dell'ordine.
Noi Italiani possiamo dire altrettanto? Non mi pare e, come ha detto il senatore Cossiga, c'e' solo da vergognasi vedendo l'accoglienza americana per Benedetto XVI e ripensando al "caso Sapienza".
Gli Usa non avrebbero mai consigliato al Papa di "prendersi un raffreddore" per evitare problemi di ordine pubblico che non si e' in grado di gestire.
E poi c'e' ancora qualcuno che insinua che Benedetto XVI voleva evitare contestazioni...
Tornando al tema dell'articolo (Tornielli fa sempre un ottimo lavoro), solo qualche fonte: l'innalzamento dei tempi di prescrizione e' contenuta nell'istruzione De delictis gravioribus, firmata dal cardinale Ratzinger ed approvata in forma specifica da Giovanni Paolo II
.
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quella del raffreddore è una balla di cui ancora aspettiamo di conoscere la fonte.

Per la cronaca il fantasioso episodio è stato smentito da Prodi ed Amato.

Il governo ha sempre garantito al Papa di poter svolgere il suo Magistero in piena libertà .

Quindi parlare di inefficienza delle forze dell'ordine italiane è solo frutto di pregiudizio.

Caliamo un velo pietoso su Cossiga a cui è stato annullato il matrimonio dopo 40 anni e 2 figli.

Raffaella ha detto...

Ah gia'...Prodi e Amato!
Le forze dell'ordine italiane fanno sempre il loro dovere nonostante i pochi mezzi a loro disposizione!
Non sono polizia e carabinieri a doversi fare un serio esame di coscienza...
R.