21 aprile 2008

Secondo l'Ansa l'America ha trasformato "lo stile Ratzinger". Personalmente sono stupita dallo stupore dei giornalisti :-)


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Il commento che segue e' molto bello, ma non ci sono stati cambiamenti nel Papa: e' la stampa che finalmente ha visto cio' che era ed e' sotto gli occhi di tutti: la grande carica umana di Benedetto XVI.
R.

Effetto America trasforma stile Ratzinger

dell'inviata Elisa Pinna

NEW YORK - Effetto America. L'entusiasmo, il calore, la spontaneità del popolo cattolico degli Stati Uniti (ma anche di molte autorità politiche) hanno finito per contagiare lo stile austero e controllato dell'anziano Papa tedesco, che ha messo spesso da parte, con l'eccezione ovviamente di Ground Zero, il protocollo, e si è abbandonato ad abbracci, baci, risate, scherzi. Il "tempo vola", ha detto Benedetto XVI a proposito dei suoi 81 anni festeggiati a Washington, tra cori di 'Happy Birthday e torte giganti, prima alla Casa Bianca e poi alla nunziatura: ma in realta', in alcuni momenti e specie negli incontri con i giovani, il Papa è apparso in forma e felice come non mai, riportando la memoria degli stupefatti vaticanisti alle atmosfere della prima parte del pontificato di Wojtyla. Così è avvenuto ieri nel verde del seminario di Yonkers, un sobborgo a nord di Manhattan, quando ha vissuto un assaggio, in salsa a stelle e strisce, della prossima Giornatà della Gioventù di Sydney: oltre 20 mila giovani erano lì ad accoglierlo, in un tripudio di bandiere, urrah, slogan in tutte le lingue.

Al saluto di una ragazza nera, Benedetto XVI è sceso a sorpresa dal palco, l'ha presa per le mani ed ha appoggiato la sua fronte a quella della giovane. Tutti e due ridevano e la scena è stata talmente sorprendente che la folla è esplosa in un boato di gioia. Poi, un susseguirsi di fuori-protocollo, con baci e abbracci ad altri giovani: ed era sempre lui, papa Ratzinger, ad alzarsi dalla poltrona e a scendere i gradini del palco. Alla fine, mentre stava per salutare il suo pubblico entusiasta, il segretario personale, padre George Genswein, lo ha fermato. "Uh, è vero, mi stavo dimenticando il saluto in spagnolo", ha esclamato ridendo Ratzinger e strappando una nuova serie di applausi. Altri fuori programma, c'erano già stati: nella grande messa al Nationals Stadium di Washington, Benedetto XVI si era alzato per andare a salutare personalmente il tenore Placido Domingo, che aveva intonato il 'Panis Angelicum'. E poi, la prima sera della sua permanenza a New York, il 18 aprile, non aveva resistito ai richiami delle "serenate" che una folla di 500-600 giovani gli stava intonando sotto le finestre del suo alloggio, presso la residenza dell'osservatore vaticano all'Onu, mons. Celestino Migliore. Dopo cena, era sceso, come faceva spesso il suo predecessore, a stringere mani e a benedire i suoi fedelissimi. Del resto lui stesso alla Radio cattolica nazionale statunitense, ha confessato: "ero venuto per confermarvi nella fede, siete voi che avete confermato anche me".

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3 commenti:

mariateresa ha detto...

ciaO a tutti, mi sono svegliata con le galline.
Non avete idea di come sono felice, ho seguito la Mesa ieri sera ed è stata una bella emozione. Sono felice per la nostra Chiesa ma sono anche felice per lui, dal punto di vista umano intendo, perchè si merita tutto l'affetto che ha ricevuto.

Raffaella ha detto...

Ciao Mariateresa, non felicissima anche io!
Mi fa piacere che in tanti, finalmente, abbiano voluto vedere il Papa a 360 gradi, se mi passate l'espressione...

euge ha detto...

Carissime anch'io come mariateresa ho messo la sveglia alle 2.00 e precedntemente avevo visto la messa. Sono feliccissima per il risultato che il nostro Papa con la sua umanità e sensibilità e guidato ed aiutato dal Signore ha riportato negli USA.
Cari giornalisti, non è l'America che ha cambiato Benedetto ma, come ha detto giustamente Raffaella, forse avete finalmente a perto gli occhi su una cosa che noi andiamo dicendo da quel 19 Aprile 2005........ Benedetto XVI porta in se una sensibilità ed umanità indescrivibili insieme ad una grande fermezza e determinazione. Infatti, sensibilità non significa debolezza o sottomissione ma, a mio avviso la capacità di comprendere e di leggere, le più piccole sfumature dell'animo umano è questo che da sempre fa con delicatezza Benedetto XVI anche se lo fa con parole che pesano come macigni sulla coscienza di ognuno di noi. Ho seguito tutto su Telepace e mi complimento su chi ha svolto un ottimo lavoro per le riprese e per la durata dei collegamenti. L'unico appunto che voglio fare, perchè secondo me forse certi commenti sarebbero da fare non sulle dirette che testimoniavano quanto il Papa stasse bene sereno e felice, sono stati due accenni appunto smentiti dalle immagini, di una eventuale stanchezza del Papa......... Beh ragazzi il nostro Benedetto ha carica da vendere cerchiano di non volerlo spacciare per un "vecchietto " che si stanca con facilità; scommetto, che nessuna di noi compresa me, avrebbe retto meglio un viaggio di sei giorni con impegni pressanti e poche fasi di riposo. Quindi, per favore la prossima volta evitate di rovinare le dirette con questi commenti piuttosto banali e non veritieri.
GRAZIE BENEDETTO Per questo ennesimo dono della tua dolcezza, tenerezza e fermezza.
Eugenia