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Sessantamila fedeli hanno accolto con un tripudio di applausi e lo sventolio di fazzoletti bianchi l'arrivo di Benedetto XVI allo Yenkee Stadium di New York, per la grande messa conclusiva del suo viaggio negli Stati Uniti. Il Papa appare come trasformato dal contatto con l'affetto dei fedeli americani. E' un Benedetto XVI come non si era mai visto. Gia' ieri sera era stato travolto dall'entusiasmo dei 25 mila giovani che hanno festeggiato con lui il terzo anniversario del Pontificato: le ole e gli applausi andavano avanti da molti minuti e il Papa e' sceso dal megapalco allestito nel giardino del seminario diocesano e ha voluto salutare i ragazzi delle prime file. Poi quando la prima dei rappresentanti dei gruppi, una 'ragazzona' di colore, gli si e' gettata al collo commossa, il Pontefice ha lasciato che lo baciasse su entrambe le guance. E dopo, quando gli altri ragazzi che rappresentavano le diverse realta' lo salutavano e' stato lui ad attirarli per un abbraccio, baciandoli perche' non si sentissero da meno. Oggi ha confermato lo stesso atteggiamento informale, ridendo di cuore all'inizio della messa, quando l'arcivescovo di New York, card. Edward Egan, ha tentato un saluto in un improbabile spagnolo. E la risata del Papa, riprodotta sui maxi schermi, ha trascinato la folla in un nuove acclamazioni per lui. Davvero Papa Ratzinger ha conquistato l'America con la sua umile richiesta di perdono per i casi della pedofilia. E l'America ha conquistato lui, travolgendo la sua timidezza. "Ero venuto a confermarvi nella fede, siete voi che avete confermato me", ha detto ai microfoni della radio cattolica "Sirius". (AGI)
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Migliaia dietro le transenne: cori, applausi e delirio
New York, 20 apr. (Apcom) - Bandiere bianche e gialle, cori, musica, applausi e tanto tanto entusiasmo. Anche per le migliaia di fedeli rimasti fuori dallo Yankee Stadium di New York per la messa di Benedetto XVI. Manca solo il biglietto tuttavia, non la passione per il Papa ai fan, in maggioranza di origini sudamericane. Dietro le transenne si vedono scene di delirio, quando il Pontefice arriva nei pressi dello stadio.
"La fede non sia divisa dalla politica"
La risata del Pontefice.
Terminata la breve cerimonia, dopo un pranzo nella residenza del nunzio presso l'Onu - monsignor Celestino Migliore - il Pontefice ha celebrato la messa di saluto all'America davanti a 60.000 fedeli nello Yankee Stadium. All'inizio della celebrazione, l'arcivescovo di New York, il cardinale Edward Egan, ha tentato un saluto in un improbabile spagnolo che ha fatto sorridere di cuore il Pontefice. E la risata del Papa, riprodotta sui maxi schermi, ha trascinato la folla in un nuove acclamazioni per lui.
"La falsa dicotomia".
Benedetto XVI ha esortato i cattolici statunitensi a "superare ogni separazione tra fede evita, opponendosi ai falsi vangeli di libertà e di felicità. Bisogna respingere la falsa dicotomia tra fede e vita politica". Ai fedeli ha ricordato le parole del Concilio Vaticano II, per il quale "nessuna attività umana, neanche nelle cose temporali, può essere sottratta al dominio di Dio". "Ciò vuol dire - ha spiegato il Pontefice - agire per arricchire la società e la cultura americane della bellezza e della verità del Vangelo. Dio benedica l'America, terra di libertà religiosa".
L'affondo contro l'aborto.
Prima di salutare la folla, Benedetto XVI ha lanciato il suo affondo contro l'aborto: "Solo le verità della fede - ha sottolineato - possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti di ogni uomo, donna, e bambino nel mondo, compresi i più indifesi tra gli esseri umani, i bimbi non ancora nati nel grembo materno".
Domani a Roma.
Terminata la funzione, Benedetto XVI ha raggiunto l'Andrews Air Force Base per imbarcarsi sull'aereo dell'Alitalia che lo riporterà a Roma. L'arrivo a Ciampino è previsto per le 10.45 di domani.
Repubblica online
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