18 maggio 2008

Il dialogo del vescovo Lupi con Benedetto XVI sulla papamobile: "Ha voluto sapere molte cose su Savona", "Si è messo anche a cantare"


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VISITA PASTORALE DEL PAPA A GENOVA E SAVONA(17-18 MAGGIO 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Colloquio

Il dialogo del vescovo con Benedetto XVI sulla papamobile

“Il Papa ha voluto sapere molte cose su Savona”

GIAN PIERO MORETTI

SAVONA

Non era mai stato a Savona, ma Papa Benedetto XVI ha ancora scolpito nella mente il ricordo del viaggio che fece tanti anni fa, quando era ancora cardinale, a Sanremo, ospite delle suore Immacolatine di San Martino.

Dice il vescovo Vittorio Lupi: «Durante il viaggio in papamobile, dal Santuario a Piazza del Popolo, ha voluto sapere molte cose di Savona. Gli ho spiegato come, negli anni, da città prevalentemente industriale si sia trasformata in un centro con grande vocazione turistica. Ha voluto sapere dei giovani, dei seminaristi, del clero in generale. Abbiamo parlato anche del successo che ha ottenuto il suo viaggio negli Stati Uniti. Una conversazione molto cordiale. Il Santo Padre è un uomo che, nonostante l’altissimo ruolo, non provoca soggezione. Abbiamo parlato a lungo, ma con moltissime interruzioni perchè, per l’intero viaggio ha salutato e benedetto la folla».

Monsignor Lupi, durante il saluto al Papa, ha detto che, nonostante sia vescovo di Savona da soli tre mesi, ha potuto accertare che il tessuto della comunità è sano.

«Sano - spiega - perchè ho trovato molti giovani generosi, sacerdoti validi, parrocchie vive, movimenti e confraternite sempre presenti. L’attesa per l’arrivo del Santo Padre ha favorito un forte risveglio spirituale. Il Papa ha parlato delle famiglie, dei giovani, ci ha dato le linee da seguire e ne faremo tesoro».

Savona ha risposto al richiamo dell’evento.

«Pensavo ad una forte risposta, è stata commovente», sottolinea monsignor Lupi. E ricorda l’entusiasmo dei giovani, dei volontari che hanno lavorato giorni e notti per la riuscita della visita del Papa. «Ma devo anche ringraziare le forze dell’ordine, il prefetto, il sindaco, soprattutto i preti che hanno permesso di mettere in piedi un’organizzazione perfetta. Mi ero fidato di loro e hanno ripagato la mia fiducia».

Se 17 anni fa, quando era ancora parroco a Sanremo, le avessero detto che un giorno sarebbe stato a fianco al Santo Padre sulla papamobile, che cosa avrebbe risposto?

«Non lo avrei mai immaginato. Ma non 17 anni fa, neppure quattro mesi fa, quando non sapevo ancora che sarei diventato vescovo e che, dopo soli tre mesi, avrei dovuto partecipare all’organizzazione della visita del Santo Padre a Savona».

Tanta emozione, tanta suggestione. Quale il momento più toccante della giornata?

«Certamente la visita al Santuario della Madonna della Misericordia, poi il viaggio sulla papamobile, in mezzo a tanta folla».

Tutto è filato liscio, neppure un piccolo contrattempo?

«C’è stato e neppure piccolo. A causa della pioggia abbiamo dovuto coprire lo spazio riservato al coro e ai musicisti. Per alzare un nuovo tendone, abbiamo dovuto sacrificare una delle tre cappelle che i cerimonieri del Vaticano avevano voluto a fianco all’altare per la comunione. E’ stato un momento di tensione perché i cerimonieri ne volevano tre. Mi sono dovuto assumere la responsabilità e eliminarne una. Non si potevano lasciare sotto la pioggia gli stumenti dei musicisti».

Che cosa ha detto al Pontefice quando lo ha accolto al suo arrivo in elicottero?

«Semplice: benvenuto Santo Padre».

E quando è ripartito alla fine della visita?

«Ancora più semplice: ci vediamo domani».

© Copyright La Stampa (Savona), 18 maggio 2008

«Si è persino messo a cantare»

«UNA PERSONA molto alla buona. Sulla Papamobile sono riuscito a chiacchierare con lui. Mi ha chiesto tante cose di Savona, quanti abitanti fa, come va la sua economia e di come è la situazione in generale». È passata più di un'ora dalla partenza di Ratzinger ma nelle parole del vescovo Lupi si legge ancora l'emozione per la giornata forse più importante della sua vita di sacerdote.
«Il Papa non mi è parso freddo come molti dicono per via forse delle sue origini tedesche. Anzi. Di fronte alle sue parole in certi momenti mi sono commosso. Non capita certo tutti i giorni di ricevere la visita di un Pontefice. Ma lui ha cercato subito di mettermi a mio agio, parlando e chiedendo informazioni sulla città».
La frase che più l'ha colpita del Papa? «Senz'altro quando, prima della celebrazione, dopo aver appreso che la sedia preparata per lui era stata usata da Pio VII, ha esclamato "Ma io non ne sono degno". Ma credo che un'occasione come quella di oggi non capiterà più». «Poi al suo arrivo in Darsena - continua il racconto di Lupi -sulle note dell'Inno alla gioia, il Papa si è persino messo a canticchiare».

© Copyright Il Secolo XIX, 18 maggio 2008

Almeno i vescovi non cadano nella trappola della inesistente freddezza...
R.

2 commenti:

euge ha detto...

"Il Papa non mi è parso freddo come molti dicono per via forse delle sue origini tedesche. Anzi. Di fronte alle sue parole in certi momenti mi sono commosso."

Riprendo queste dichiarazioni per evidenziare ancora una volta come false e tendenziose siano certe voci che circolano su Benedetto XVI...... Ma quando crolleranno i paraocchi e quando finirà la solfa disgustosa del Papa freddo perchè tedesco?
Cerchiamo di non fermarci alle apparenze ma, di capire fino in fondo la sensibilità, la mitezza e l'umiltà del nostro Benedetto.....
Quanto abbiamo da imparare!

Anonimo ha detto...

A leggere la statistica del Corriere di domenica, la Liguria ha il rapporto più basso fra clero e abitanti e anche i seminaristi di Savona sono proprio pochini. Ma come si dice pochi ma buoni.Saluti, Eufemia