27 luglio 2008
Benedetto XVI da domani a Bressanone. Il vescovo Egger: «Custodi della sua serenità» (Rosoli)
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l’intervista
Il presule: «Ospitarlo e incontrarlo rafforzerà il nostro senso di appartenenza alla Chiesa. Attendiamo con gioia la sua parola» Fino all’11 agosto soggiornerà in Seminario. Così Ratzinger torna in una terra che ama e conosce. In agenda due Angelus e il «dialogo» con i preti
IL SOGGIORNO IN ALTO ADIGE
«Accoglienza e ascolto, i nostri doni al Papa»
Benedetto XVI da domani a Bressanone. Il vescovo Egger: «Custodi della sua serenità»
DI LORENZO ROSOLI
«Per l’incontro con il Santo Padre non ho domande, vorrei solo vedere e ascoltare Pietro». Così un prete della diocesi di Bolzano-Bressanone ha scritto al suo vescovo, Wilhelm Egger.
Quelle parole hanno toccato il cuore del presule che ora – alla vigilia dell’abbraccio a Benedetto XVI – le condivide e offre quale riverbero di una disposizione spirituale che sembra lievitare nella comunità diocesana, e che pure s’intreccia con le attese, gli interrogativi, le inquietudini, le speranze che sarà bello deporre fra le mani dell’ospite illustre.
Da domani a lunedì 11 agosto il Papa risiederà nel Seminario di Bressanone. Due settimane da dedicare al riposo, alla preghiera, agli affetti – non mancherà la compagnia del fratello Georg. Ma anche al lavoro: nelle sue giornate – aveva anticipato il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi – potrebbero trovare spazio la seconda parte del libro su Gesù o il completamento dell’enciclica sociale.
Poi verranno settimane ricche d’impegni: Cagliari, Parigi, Lourdes, il Sinodo dei vescovi, Pompei – notizia dell’ultima ora...
Adesso, però: ritemprarsi. In una terra che ama.
Con quale spirito la diocesi di Bolzano- Bressanone aspetta il Papa? Quali «doni» attendete dalla sua presenza fra voi? E quali «doni» – e quale volto di Chiesa, quale realtà – consegnerete al vostro ospite?
Già il fatto di voler passare questo tempo di riposo nella nostra terra è un grande dono – risponde ad Avvenire il vescovo Egger – perché ci parla della benevolenza del Santo Padre per noi e rafforza il senso di appartenenza alla Chiesa attraverso l’incontro con il Papa. Un altro grande dono sarà la sua parola, che ci rivolgerà nei due Angelus del 3 e 10 agosto, come pure il colloquio personale con i sacerdoti in cui risponderà alle domande del clero. Il nostro dono sarà l’ascolto della sua parola; ma anche la volontà di dare il meglio perché possa godere in serenità di questo tempo. L’anno scorso, in occasione della visita ad limina, gli portai le gioie e i dolori della nostra comunità. E rimasi sorpreso dal fatto che egli conoscesse molto bene la nostra situazione.
Come si è preparata ad accogliere il Papa la comunità diocesana – non solo sul piano organizzativo ma anche spirituale, cioé della «comprensione » ecclesiale dell’evento?
Il soggiorno del Papa è un grande evento; basti pensare ai 250 giornalisti che hanno chiesto di esserci. Sul piano pastorale, abbiamo cercato di cogliere e approfondire il significato religioso e spirituale della sua presenza. Molteplici le iniziative: fra queste un mio messaggio sul ministero del Santo Padre, trasmissioni radiofoniche nelle due emittenti diovo cesane Radio Sacra Famiglia e Radio Grüne Welle, approfondimenti nei due settimanali diocesani. I mass media locali sia di lingua tedesca sia italiana dedicano molta attenzione e mostrano molta simpatia per l’arri- del Santo Padre.
Nell’agenda del Papa vi sono tre appuntamenti importanti: i due Angelus in piazza Duomo e l’incontro con il clero. Quante richieste di adesione avete già avuto?
Piazza Duomo a Bressanone accoglie circa novemila persone. Per motivi di sicurezza, a quanti vogliono partecipare agli Angelus abbiamo chiesto di comunicare indirizzo e numero della carta d’identità. La preparazione della Messa che celebrerò prima di ogni Angelus richiedeva attenzione alle tre lingue parlate da noi – tedesco, italiano e ladino. Inoltre abbiamo organizzato il servizio di ordine pubblico, con tanti, ma proprio tanti volontari, a cominciare dalle bande musicali e i cori, i chierichetti, la protezione civile e così via. Per chi non è riuscito ad avere un biglietto per la piazza, abbiamo fatto allestire dei maxischermi a nord della città.
Nelle visite del Papa, gli incontri con i sacerdoti sono spesso fra i momenti più forti e intensi – si pensi ai viaggi negli Usa e in Australia. Che cosa vi aspettate dall’incontro con il clero di Bolzano-Bressanone che si svolgerà il 6 agosto, in una solennità significativa come quella della Trasfigurazione?
Il ministero del Papa di rafforzare i fratelli viene svolto in questa bella forma di incontro. I sacerdoti diocesani e religiosi sono molto felici – fino ad oggi si sono prenotati circa 250 sacerdoti – di pregare con il Papa, di presentare qualche loro domanda, e vedere il Papa condividere le gioie e le sofferenze dei sacerdoti. Una testimonianza veramente bella è quella di un sacerdote molto impegnato che mi ha scritto: «Per l’incontro con il Santo Padre non ho domande, vorrei solo vedere e ascoltare Pietro».
Joseph Ratzinger è stato già numerose altre volte ospite della vostra diocesi, e del Seminario di Bressanone in particolare. Come si spiega la sua predilezione per questa Chiesa, la sua terra, la sua gente?
Ratzinger ha trascorso le vacanze a Bressanone più di dieci volte, esattamente ogni tre anni. I motivi di questa scelta? Sono molti. Qui ha trovato un ambiente che gli piaceva, un paesaggio incantevole, una grande patrimonio di cultura e d’arte. Fra i suoi luoghi prediletti – lo sappiamo dai precedenti soggiorni – c’è la grande biblioteca del Seminario maggiore, di cui aveva sempre la chiave. Qui ha trovato un contesto che ha favorito il suo amore per lo studio e per la scrittura. Nel 1984, ad esempio, qui ha risposto alle domande di Vittorio Messori. Da quell’intervista è nato il
Rapporto sulla fede. Qui ha anche scritto alcune parti del libro Gesù di Nazaret. Ma gli piaceva molto anche il colloquio a pranzo con i sacerdoti residenti in seminario. Il carattere della nostra gente è abbastanza vicino a quello dei bavaresi ed esistono molti contatti culturali con la Baviera, patria del Santo Padre.
© Copyright Avvenire, 27 luglio 2008
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