16 luglio 2008

Benedetto XVI a Sydney: domani il primo abbraccio con i giovani della GMG. Padre Lombardi dell'ultimo giorno a Kenthurst (Radio Vat.)


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Benedetto XVI a Sydney: domani il primo abbraccio con i giovani della GMG

L’attesa del grande popolo della GMG è ormai agli sgoccioli. In questi istanti, Benedetto XVI sta concludendo la sua prima serata a Sydney - nella sede arcivecovile della Cathedral House - dove è giunto poche ore fa dopo aver lasciato la residenza del Kenthurst Study Center, che lo aveva ospitato in questi primi giorni di trasferta australiana. Domattina, il Papa incontrerà le massime autorità del Paese, sosterà in preghiera sulla tomba della prima Beata australiana, Mary MacKillop, e quindi riceverà l’abbraccio che i giovani gli riserveranno con la Festa al molo di Barangaroo. Mancano dunque davvero poche ore al clou iniziale di questa 23.ma Giornata mondiale della gioventù, come ci racconta da Sydney il nostro inviato, Roberto Piermarini:

Cresce la febbre per l’abbraccio di Sydney al Papa, che dopo il periodo di riposo a Kenthurst, ad una cinquantina di chilometri dalla metropoli australiana, da questa sera è nel cuore della città, nella canonica della Cattedrale St. Mary. Lungo il tragitto, l’auto papale è passata tra due ali di folla, ed in città già si parla di “Super Thursday”, (Super giovedì) quando il Papa inizierà la sua visita pubblica con l’accoglienza dei giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Così il Papa ha vissuto le ultime ore nella residenza di Kenthurst, nei pressi delle Montagne blu, nel racconto del nostro direttore al seguito papale padre Lombardi:

“E’ stata di nuovo una giornata molto serena. Però, è stata l’ultima. Ha avuto una cosa un po’ particolare, che ha molto interessato e fatto piacere agli australiani, e cioè il Papa ha visto, gli hanno portato, gli animali tipici della fauna australiana. Naturalmente erano animali piccoli, ma il Papa li ha potuti vedere da vicino, li ha potuti accarezzare, come fanno volentieri gli australiani con gli ospiti per familiarizzarli con le caratteristiche più specifiche del loro ambiente. Quindi, c’era un pitone, c’era un piccolo coccodrillo, c’era un koala e c’era un wallabee, un canguro, un opossum, un’echidna. E quindi una bella serie di elementi specifici. Dicono anche che hanno offerto al Papa, come ogni tanto si fa, di prendere in braccio il koala e il Papa ha detto che stava più sicuro tra le braccia del suo custode. Un’ altra cosa importante di questa giornata è stato naturalmente il saluto a tutto il personale, in particolare al personale di sicurezza, che ha fatto servizio in questi giorni, al centro dove il Papa era ospitato. C’era anche un poliziotto molto malato e il Papa lo ha particolarmente benedetto nella sua situazione di malattia. Poi, di nuovo, un piccolo concerto, offerto questa volta non da dei professionisti, ma dal gruppo dell’Opus Dei che cura il centro. Il Papa è stato molto contento della sistemazione in questo centro. Vi si è trovato molto bene e, quindi, lo scopo di questi tre giorni di riposo è stato raggiunto pienamente. Speriamo proprio che da domani tutto continui nel modo migliore, quando arriveremo veramente al centro di questo viaggio australiano”.

Intanto Sydney quasi fredda e distaccata alla vigilia, sembra contagiata dalla presenza di migliaia di giovani che si muovono a sciami con le loro bandiere nazionali. Un quotidiano locale scrive questa mattina che “Sydney non aveva mai visto nulla di simile: né per una partita di calcio, né per una finale olimpica e né la precedente visita di un capo religioso aveva mai attirato tanta gente”.

Nel cuore della City i cori salgono alti verso i grattacieli. Vengono da 170 Paesi: sono pakistani, cinesi, mediorientali, dell’Oceania; ragazzi del Messico camminano a fianco dei giapponesi, polacchi e filippini provano ad intendersi con qualche parola d’inglese: è un microcosmo che ricalca il carattere interreligioso e multiculturale che sta via via caratterizzando questa GMG. Ma non mancano momenti di silenzio: nei parchi che si affacciano sulla baia centinaia di giovani si ritrovano a pregare insieme, a celebrare lodi ed eucaristie. I luoghi più visitati: la cappella della beata australiana Mary McKillop e la cattedrale di Sydney dove sono state poste le spoglie del beato Piergiorgio Frassati.

Nelle loro testimonianze ecco come stanno vivendo questa GMG di Sydney:

R. - Siamo venuti con uno spirito di gioia, per testimoniare al mondo, oltre i confini del mondo, il Vangelo di Gesù Cristo.

R. – Sono venuto qua anche per scoprire questa terra così lontana e vedere come lo Spirito ha lavorato così distante da casa nostra.

R. – Fare un viaggio così lungo ha sicuramente qualche motivazione profonda e importante. Il riunirsi qui, tutti insieme, è qualcosa di grande che ci lascerà veramente un bellissimo ricordo che, speriamo, riusciremo a rendere vivo poi a casa.

R. – E’ un’esperienza bellissima e mi aspetto soprattutto di interiorizzare quello che vivo qui, questa interreligiosità, e di portarla a casa nella mia comunità e nella mia parrocchia.

R. – Qui a Sydney sto facendo un’esperienza di comunione, perché questa è davvero un’esperienza di comunione fraterna, di essere tutti in uno e uno in tutti, sentirsi parte di un insieme, di un tutt’uno.

D. – Con che spirito sei venuto qui a Sydney?

R. – Con lo spirito di vivere una Giornata mondiale della gioventù a 360 gradi, con la speranza di farmi illuminare dalle parole e dal messaggio del Papa, per i giorni a venire e per la vita.

R. – Io la sto vivendo bene e si stanno realizzando le aspettative che avevo su questa Giornata mondiale della gioventù. Io ho partecipato solamente alla GMG di Colonia. Quello che mia spettavo da questa era di riempire il serbatoio di fede, felicità e gioia. E questo sta succedendo, quindi sono molto felice e la sto vivendo molto bene.

Da questa mattina, inizio di un triduo prima della Veglia con il Papa, i giovani si recano per gruppi linguistici per ascoltare catechesi dei loro pastori. Per loro, è anche iniziato il Festival della Gioventù, un evento per discutere dei principali temi di attualità. Un calendario che prevede un forum con il cardinale Schönborn su creazione ed evoluzione, una tavola rotonda sulla sessualità con il teologo Christopher West ed un dibattito sul dialogo interreligioso con il nunzio apostolico in Egitto, mons. Fitzgerald, il mufti Patel per gli islamici ed il rabbino Knoll per gli ebrei. Un Festival che prevede anche 450 tra mostre, concerti musicali e dibattiti: i più seguiti quelli sulla donna, gli obiettivi del Millennio, il traffico di esseri umani e sul Codice da Vinci. In onore del Papa sui pilastri dell’Harbour Bridge vengono proiettate diapositive di Benedetto XVI e messaggi di benvenuto. Funziona a pieno ritmo la macchina organizzativa, chiamata a distribuire 25 milioni di pasti e bevande. Ieri sui telefonini dei giovani iscritti alla GMG è apparso un sms con le parole in inglese del Papa che dice: ”Giovane amico, Dio e il suo popolo si aspettano molto da te perché hai dentro di te il più grande dono del Padre: lo Spirito di Gesù. Firmato Benedetto XVI”.

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