7 luglio 2008

G8 - GMG - Il futuro li attende. I “grandi” e i giovani di fronte al mondo (Bonini)


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La rimozione del Crocifisso è un problema della Chiesa in tutta Europa. Perchè cardinali e vescovi non hanno ripreso l'allarme del card. Ratzinger?

G8 - GMG - Il futuro li attende

I “grandi” e i giovani di fronte al mondo

Francesco Bonini

Il G8 è una istituzione particolare, formale e informale, un “summit”: è nato da una necessità di economia politica, gestire la fase di incertezza degli anni settanta, dopo la fine della convertibilità del dollaro in oro, con relativa svalutazione e il prima crisi petrolifera. Col tempo il gruppo si è allargato e ormai nelle diverse sessioni sono invitati i leader di diversi paesi, dai più poveri e quelli in più forte sviluppo. Ne consegue assunto un’agenda globale, come le due questioni al centro del vertice di Hokkaido-Toyako: lo sradicamento della povertà, in particolare in Africa e i problemi del clima e dell’ambiente. Ad oltre trent’anni dal primo incontro di Rambouillet, in Francia, nel novembre 1975, la questione cruciale continua a restare quella geo-economica. Siamo infatti di fronte nuovamente ad una svalutazione del dollaro e ad una crescita apparentemente senza controllo del prezzo del petrolio. Certo tutto è cambiato dagli anni Settanta: la Russia non è più un superpotenza nucleare, quanto piuttosto energetica, la Cina è un attivo protagonista di un fatto nuovo, la cosiddetta globalizzazione. Eppure le due dinamiche della svalutazione del dollaro e dell’aumento del prezzo dell’energia rischiano di innescare una nuova spirale di stagnazione e concrete prospettive di crisi dell’Occidente. Tanto più che al malessere economico sembra aggiungersi una più ampia crisi culturale e di prospettive. Come se ne esce? Trovando slancio. In questo senso sono da leggere le parole degli episcopati dei paesi del G8, rilanciate da Papa Benedetto XVI. Prendere sul serio la sfida della povertà e quella dell’ambiente significa orientare un piano di investimenti produttivi non solo in termini economici, ma più ampiamente di umanizzazione.

L’appello a “generosità e lungimiranza” ai membri del G8 da parte del Papa, di fronte alle “turbolenze e alle speculazioni” diventa così non solo un profilo di giustizia, ma anche una prospettiva di futuro. Il futuro dell’Occidente non è certo racchiuso nei suoi confini, pure opulenti, ma non per questo meno esposti ad una crisi che è anche crisi di speranza e di prospettive.

Ecco allora l’altro e intrecciato appuntamento di queste settimane, l’imminente XXIII Gmg, in calendario a Sydney dal 15-20 luglio 2008. “Questa nuova tappa del grande pellegrinaggio giovanile attraverso il mondo” è posta radicalmente nel segno della speranza, con il tema, tratto dagli Atti degli Apostoli: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni". Questo porta, ha ribadito il Papa, ad una ”coraggiosa iniziativa”. Si riferisce alla testimonianza, al soffio dello Spirito nelle vele della Chiesa, ma l’espressione può valere per definire sinteticamente quello di cui si avverte oggi grandemente la necessità, a livello planetario: una “coraggiosa iniziativa”, per affermare un virtuoso processo e circuito di investimento, a tutti i livelli, da parte di tutti gli attori sociali.

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