12 settembre 2008

Il dibattito sulle radici cristiane della Francia. Sarkozy sfida le polemiche accogliendo il Papa (Izzo)


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Salvatore Izzo

Parigi

La decisione del presidente Nicolas Sarkozy di accogliere personalmente (e con accanto la moglie Carla Bruni) Benedetto XVI che arriva oggi all'aeroporto di Orly, non è solo una scelta fuori protocollo (Oltralpe il Capo dello Stato delega queste cerimonie al primo ministro).
Sarkò mette infatti in pratica il ragionamento sulla laicità positiva e sulle radici cristiane della Francia da lui proposto a San Giovanni in Laterano nel dicembre scorso.
Parole che, sottolinea Francesca Sabatinelli, inviata della Radio Vaticana a Parigi, «hanno sollevato una questione spinosa per i francesi e dato vita a polemiche nei confronti del presidente», ma che hanno anche ricreato «una discussione attorno alla legge sulla laicità del 1905 e, a detta di molti, potrebbero aprire una nuova fase nei rapporti tra Stato e Chiesa».
Papa e presidente sono d'accordo sui limiti che la Chiesa non deve superare («non è un partito», ripete Ratzinger in ogni occasione) ma l'irrilevanza sociale porta ad un'inevitabile emarginazione della Chiesa nel mondo della cultura e alla fine all'irrilevanza dello stesso messaggio evangelico: la Francia per molti aspetti è ormai scristianizzata, con aree che sono a maggioranza atee o agnostiche.
Un rischio che incombe anche su altre chiese, come dimostrano le raccomandazioni rivolte dal Pontefice, alla vigilia della sua partenza, in particolare all'America Latina ma valide per tutti i credenti: «Il messaggio cristiano per poter giungere fino all'ultimo angolo del mondo, necessita della collaborazione indispensabile dei fedeli laici, della cui missione è parte integrante il servizio alla società attraverso l'esercizio della politica».
«Per questo – ha spiegato ai vescovi del Paraguay – vanno incoraggiati a vivere con responsabilità e dedizione questa importante dimensione della carità sociale, perchè la comunità umana progredisca nella giustizia, nell'onestà, nella difesa dei veri e autentici valori, come la salvaguardia della vita, del matrimonio e della famiglia, contribuendo in questo modo al vero bene umano e spirituale di tutta la società».
Per il cardinale di Parigi Andrè Vingt-Trois, l'incontro tra il Papa e il presidente della Repubblica non sarà solo «un incontro protocollare di cortesia».
«Penso che possa esserci – anticipa – uno scambio di discorsi e di riflessioni, e non dubito che il presidente Sarkozy desideri continuare il discorso iniziato al Laterano e che il Papa gli risponderà nello stesso senso». La visita di Benedetto XVI, del resto, «è un avvenimento che riguarda molto da vicino la Chiesa Cattolica in Francia, ma – il cardinale ne è certo – non potrà lasciare indifferenti i nostri connazionali: saranno ovviamente interessati dalle manifestazioni pubbliche e trasmesse in televisione che si svolgeranno a Parigi e a Lourdes».
E «per molti francesi, per i quali i rapporti con la Chiesa e con la tradizione cattolica sono ormai più distesi, sarà questa anche un'occasione per riscoprire alcuni aspetti della loro fede che essi avevano dimenticato e, forse, tornare ad una pratica cristiana più regolare».

© Copyright Gazzetta del sud online, 12 settembre 2008 consultabile online anche qui.

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