5 agosto 2007

I dolori del "giovane" Scalfari...furioso con il Papa tanto da rimpiangere l'era precostantiniana...e sbaglia la citazione di Dante!


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Cari amici, oggi iniziamo bene la giornata (a proposito: buona domenica a tutti!) leggendo il "sermone" domenicale di Eugenio Scalfari, il "teologo" di Repubblica", che voleva stupirci con effetti speciali e non solo sbaglia la citazione di Dante (ahi, ahi), ma infila un bel po' di autogol che dovremo commentare. Non ho saputo resistere: cio' che e' scritto fra parentesi, in maiuscolo e corsivo, e' mio!
Segue, al termine dell'esilarante invettiva contro il Papa, la mia riflessione
:-)
Raffaella

Oh Costantin di quanto mal fu madre (ERRORE MADORNALE DI CITAZIONE: AHI COSTANTIN, NON OH COSTANTIN, non siamo a teatro!)

EUGENIO SCALFARI

Tra le tante questioni che affliggono il nostro paese, insolute da molti anni e alcune risalenti addirittura alla fondazione dello Stato unitario, c´è anche quella cattolica. Probabilmente la più difficile da risolvere.
Personalmente penso anzi che resterà per lungo tempo aperta, almeno per l´arco di anni che riguardano le tre o quattro generazioni a venire. Roma e l´Italia sono luoghi di residenza millenaria della Sede apostolica e perciò si trovano in una situazione anomala rispetto a tutte le altre democrazie occidentali. Se guardiamo agli spazi mediatici che la Santa Sede, il Papa, la Conferenza episcopale hanno nelle televisioni e nei giornali ci rendiamo conto a prima vista che niente di simile accade in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, in Olanda, in Scandinavia e neppure nelle cattolicissime Spagna e Portogallo per non parlare degli Usa, del Canada e dell´America Latina dove pure la popolazione cattolica ha raggiunto il livello di maggiore densità.
Da noi le reti ammiraglie di Rai e di Mediaset trasmettono sistematicamente ogni intervento del Papa e dei Vescovi. L´"Angelus" è un appuntamento fisso. Le iniziative e le dichiarazioni dei cattolici politicamente impegnati ingombrano i giornali, il presidente della Repubblica, appena nominato, sente il bisogno di inviare un messaggio di «presentazione» al Pontefice, cui segue a breve distanza la visita ufficiale.
Tutto ciò va evidentemente al di là d´una normale regola di rispetto e dipende dal fatto che in Italia il Vaticano è una potenza politica oltre che religiosa. Ciò spiega anche la dimensione dei finanziamenti e dei privilegi fiscali dei quali gode il Vaticano, la Santa Sede e gli enti ecclesiastici; anche questi senza riscontro alcuno negli altri paesi.
Infine il rapporto di magistero che la gerarchia ecclesiastica esercita sulle istituzioni ovunque vi sia una rappresentanza di cattolici militanti e la funzione di guida politica che di fatto orienta i partiti di ispirazione cattolica e quindi cospicui settori del Parlamento.
La questione cattolica è dunque quella che spiega più d´ogni altra la diversità italiana. Spiega perché noi non saremo mai un «paese normale». Perché una parte rilevante dell´opinione pubblica, della classe politica, dei mezzi di comunicazione, delle stesse istituzioni rappresentative, sono etero-diretti, fanno capo cioè e sono profondamente influenzati da un potere "altro". Quello è il vero potere forte che perdura anche in tempi in cui la secolarizzazione dei costumi ha ridotto i cattolici praticanti ad una minoranza.

«Ahi Costantin, di quanto mal fu madre...». (QUI LA CITAZIONE E' GIUSTA MA MANCA LA SECONDA PARTE DEL VERSO DANTESCO!)

La questione cattolica ha attraversato varie fasi che non è questa la sede per ripercorrere. Basti dire che si sono alternate fasi di latenza durante le quali sembrava sopita, e di vivace ed aspra riacutizzazione.
Il mezzo secolo della Prima Repubblica, politicamente dominato dalla Democrazia cristiana, fu paradossalmente una fase di latenza. La maggioranza era etero-diretta dal Vaticano e dagli Stati Uniti, il Pci era etero-diretto dall´Unione Sovietica. Entrambi i protagonisti accettavano questo stato di cose, insultandosi sulle piazze e dai pulpiti, ma assicurando, ciascuno per la sua parte, un sostanziale equilibrio. Quando qualcuno sgarrava, veniva prontamente corretto.
Ma la fase attuale non è affatto tranquilla, la questione cattolica si è riacutizzata per varie ragioni, la prima delle quali è l´emergere sulla scena politica dei temi bioetici con tutto ciò che comportano.
La seconda ragione deriva dalla linea assunta da Benedetto XVI che ritiene di spingere il più avanti possibile le forme di protettorato politico-religioso che il Vaticano esercita in Italia, per farne la base di una "reconquista" in altri paesi a cominciare dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Baviera, dall´Austria e da alcuni paesi cattolici dell´America meridionale. Le capacità finanziarie dell´episcopato italiano forniscono munizioni non trascurabili per sostenere questo disegno che ha come obiettivo l´esportazione del modello italiano laddove ne esistano le condizioni di partenza.
A fronte di quest´offensiva le "difese laiche" appaiono deboli e soprattutto scoordinate. Si va da forme d´intransigenza che sfiorano l´anticlericalismo ad aperture dialoganti ma a volte eccessivamente permissive verso i diritti accampati dalla "gerarchia". Infine permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l´antica diffidenza di togliattiana memoria.
Si direbbe che il solo dato positivo, dal punto di vista laico, sia una più acuta sensibilità autonomistica che ha conquistato una parte dei cattolici impegnati nel centrosinistra. Ma si tratta di autonomia a corrente variabile, oggi rimesso in discussione dalla nascita del Partito democratico e dai vari posizionamenti che essa comporta per i cattolici che ne fanno parte. Con un´avvertenza di non trascurabile peso: secondo recenti sondaggi nell´ultimo decennio i cattolici schierati nel centrosinistra sarebbero discesi dal 42 al 26 per cento. Fenomeno spiegabile poiché gran parte dell´elettorato ex Dc si trasferì fin dal 1994 su Forza Italia; ma che certamente negli ultimi tempi ha accelerato la sua tendenza.

* * *

Un fenomeno degno di interesse è quello del recente associazionismo delle famiglie. Non nuovo, ma fortemente rilanciato e unificato dal "forum" che scelse come organizzatore politico e portavoce Savino Pezzotta, da poco reduce dalla lunga leadership della Cisl e riportato alla ribalta nazionale dal "Family Day" che promosse qualche mese fa in piazza San Giovanni il raduno delle famiglie cattoliche.
Da allora Pezzotta sta lavorando per trasformare il "forum" in un movimento politico. «Non un partito» ha precisato in una recente intervista «ma un quasi-partito; insomma un movimento autonomo che potrà eventualmente appoggiare qualche partito di ispirazione cristiana che si batta per realizzare gli obiettivi delle famiglie. Sia nei valori che sono ad esse intrinseci sia per i concreti sostegni necessari a realizzare quei valori».
L´obiettivo è ambizioso e fa gola ai partiti di impronta cattolica, ma Pezzotta amministra con molta prudenza la sigla di cui è diventato titolare. Dico sigla perché al momento non sappiamo quale sia la sua realtà organizzativa e la sua effettiva spendibilità politica.
Sembra difficile che il nascituro movimento delle famiglie possa praticare una sorta di collateralismo rispetto ai settori cattolici militanti nel Partito democratico: la piazza di San Giovanni non sembrava molto riformista, le voci che l´hanno interpretata battevano soprattutto su rivendicazioni economiche ma non basterà riconoscergliele per acquistarne il consenso e il voto. A torto o a ragione le famiglie e le sigle che le rappresentano ritengono che quanto chiedono sia loro dovuto. Il voto elettorale è un´altra cosa e non sarà Pezzotta a guidarlo.

Ancor meno i vari Bindi, Binetti, Bobba nelle loro differenze. Voteranno come a loro piacerà, seguendo altre motivazioni e inclinazioni, influenzate soprattutto dai luoghi in cui vivono e dai ceti sociali e professionali ai quali appartengono. (ERRORE!)

* * *

Un elemento decisivo della questione cattolica e dell´anomalia che essa rappresenta è costituito dalla dimensione degli interessi economici della Santa Sede e degli enti ecclesiastici, del loro "status" giuridico e addirittura costituzionale (il Trattato del Laterano è stato recepito in blocco con l´articolo 7 della nostra Costituzione) e dei privilegi fiscali, sovvenzioni, immunità che fanno nel loro insieme un sistema di fatto inattaccabile (per chi?). Basti pensare che la Santa Sede rappresenta il vertice di un´organizzazione religiosa mondiale e fruisce ovviamente d´un insediamento altrettanto mondiale attraverso la presenza dei Vescovi, delle parrocchie, degli Ordini religiosi, delle Missioni. Ma, intrecciata ad essa c´è uno Stato - sia pure in miniatura - che gode d´un tipo di immunità e di poteri propri di uno Stato e quindi di una soggettività diplomatica gestita attraverso i "nunzi" regolarmente accreditati presso tutti gli altri Stati e presso le organizzazioni internazionali.
Questa doppia elica non esiste in nessun´altra delle Chiese cristiane ed è la conseguenza della struttura piramidale di quella cattolica e della base territoriale da cui trasse origine lo Stato vaticano e il potere temporale dei Papi. Non scomoderemo Machiavelli e Guicciardini, Paolo Sarpi e Pietro Giannone per ricordare quali problemi ha sempre creato il potere temporale nella storia della nazione italiana, nell´impossibilità di realizzare l´unità nazionale quando gli altri paesi europei avevano già da secoli raggiunto la loro ed infine lo scarso senso dello Stato che gli italiani hanno avuto da sempre e continuano abbondantemente a dimostrare. Sarebbe storicamente scorretto attribuire unicamente al potere temporale dei Papi questo deficit di maturità civile degli italiani, ma certo esso ne costituisce uno dei principali elementi. (BONTA' SUA, SCALFARI!)
Purtroppo il temporalismo è una tentazione sempre risorgente all´interno della Chiesa; sotto forme diverse assistiamo oggi ad un tentativo di resuscitarlo che si esprime attraverso la presenza politica diretta dell´episcopato nelle materie "sensibili" il cui ventaglio si sta progressivamente ampliando.
Negli scorsi giorni l´atmosfera si è ulteriormente riscaldata a causa di una frase di Prodi che esortava i sacerdoti a sostenere la campagna del governo contro le evasioni fiscali e lamentava lo scarso contributo della Chiesa ad un tema così rilevante.
Credo che Prodi, da buon cattolico, abbia pronunciato quella frase in perfetta buonafede ma, mi permetto di dire, con una dose di sprovveduta ingenuità. (PASSATEMI UN FAZZOLETTO) Lo Stato non rappresenta un tema importante per i sacerdoti e per la Chiesa. Ancorché i preti e i Vescovi siano cittadini italiani a tutti gli effetti e con tutti i diritti e i doveri dei cittadini italiani, essi sentono di far parte di quel sistema politico-religioso che a causa della sua struttura è totalizzante. (??????) La cittadinanza diventa così un fatto marginale e puramente anagrafico; salvo eccezioni individuali, il clero si sente e di fatto risulta una comunità extraterritoriale. Pensare che una delle preoccupazioni di una siffatta comunità sia quella di esortare gli italiani a pagare le tasse è un pensiero peregrino. Li esorta - questo sì - a mettere la barra nella casella che destina l´otto per mille del reddito alla Chiesa. (FALSO!) Un miliardo di euro ha fruttato all´episcopato italiano quell´otto per mille nel 2006. (INVIDIA?)Ma esso, come sappiamo, è solo una parte del sostegno dello Stato alla gerarchia, alle diocesi, alle scuole, alle opere di assistenza (MA VA? E DIRE CHE QUESTE OPERE DI ASSISTENZA FANNO IL LAVORO CHE DOVREBBE ESSERE DOVERE DELLO STATO).

* * *

Come si vede la pressione cattolica sullo Stato "laico" italiano è crescente, si vale di molti mezzi, si manifesta in una pluralità di modi assai difficili da controllare e da arginare.
Le difese laiche - si è già detto - sono deboli e poco efficaci: affidate a posizioni individuali o di gruppi minoritari ed elitari contro i quali si ergono "lobbies" agguerrite e perfettamente coordinate da una strategia pensata altrove e capillarmente ramificata.
Quanto al grosso dell´opinione pubblica, essa è sostanzialmente indifferente. La questione cattolica non fa parte delle sue priorità. La gente ne ha altre, di priorità. È genericamente religiosa per tradizione battesimale; la grande maggioranza non pratica o pratica distrattamente; i precetti morali della predicazione vengono seguiti se non entrano in conflitto con i propri interessi e con la propria "felicità". In quel caso vengono deposti senza traumi particolari.
Perciò sperare che la democrazia possa diventare l´"habitus" degli italiani è arduo. Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi. Questo fa la differenza.

© Copyright Repubblica, 5 agosto 2007

Ahi Scalfari, che errori!
Innanzitutto dovrebbe sapere che spesso il Sommo Poeta Dante (tanto amato da Benedetto XVI che non sbaglierebbe mai una citazione!) amava introdurre delle "invettive" contro persone o addirittura intere citta'
(famosa e' l'invettiva contro Pisa: "Ahi Pisa, vituperio delle genti...", Dante Alighieri, Inferno, Canto XXXIII, 79 e sgg).
Come Lei sicuramente non ignora, Scalfari, le reprimente dantesche sono introdotte da "ahi". Si tratta di una figura retorica, detta apostrofe, che Consiste nel rivolgersi improvvisamente e con enfasi a persona o cosa personificata, anche lontana e immaginata come presente: Ahi, Pistoia, Ahi, dura terra, Ahi, serva Italia, Ahi, Costantin!

Inoltre, caro Scalfari, per rispetto ai lettori dovrebbe inserire l'intera terzina dantesca, altrimenti sembra che Lei ce l'abbia con la madre dell'imperatore Costantino, Santa Elena :-)
Comunque la pubblico io:

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
non la tua conversion, ma quella dote
che da te prese il primo ricco patre
!

(Dante Alighieri, Inferno, Canto XIX, 115 e sgg)

Dante afferma che il male non fu la conversione di Costantino ma il cosiddetto lascito alla Chiesa che ha diviso in passato gli storici.
Abbiamo gia' parlato della conversione dell'imperatore al Cristianesimo nel post "La vera storia della conversione dell'imperatore Costantino (274-337 d.C.)" a cui rimando
.
Tuttavia, caro Scalfari, non si lasciano le citazioni a meta'!
E veniamo al "bello".

Sto notando che la politica anticlericale e gli intellettuali che le fanno da sponda continuano a parlare delle finanze della Chiesa. Capisco che sia un tema scottante visto che lo Stato italiano non sa gestire il proprio patrimonio, tuttavia prendersela con il Vaticano non mi pare una buona mossa.
Come abbiamo gia' detto fino allo sfinimento,le eventuali esenzioni (non evasioni ne' elusioni fiscali) a vantaggio della Chiesa italiana servono, in un certo senso, a compensare l'enorme aiuto che le associazioni e le strutture cattoliche forniscono allo Stato. Esso e' carente riguardo all'assistenza ai piu' poveri. Spesso e' la Chiesa a doversi sobbarcare l'onere di aiutare e sostenere i piu' deboli. Demagogicamente si potrebbe auspicare la chiusura, per un giorno, di tutte le strutture cattoliche (caritas, mense, asili nido, dormitori, comunita' per tossicodipendenti) con conseguente dirottamento delle multitudini sotto casa Scalfari e redazione di Repubblica :-)
Per quanto riguarda il Vaticano, ricordo a Scalfari che trattasi di Stato riconosciuto dal diritto internazionale. Che Lei, Scalfari, lo ritenga inaccettabile e' cosa che non mi urta minimamente.
E' affare degli Italiani (e non Suo, Scalfari!) se essi barrano la casella dell'8 per mille da destinare alla Chiesa italiana (non al Vaticano!) e se decidono di fare donazioni al Papa attraverso l'obolo di San Pietro. Le dispiace? Affare Suo!
Per quanto riguarda la presenza del Papa sui mezzi di comunicazione, mi pare che serva solo per muovere critiche alla persona del Pontefice ed alla Chiesa. Mi riferisco in particolare, in questo caso, a Repubblica! Che poi l'eccesso di critica ideologica porti all'effetto opposto (moltiplicazione dell'obolo e aumentata popolarita' del Papa) e' questione che personalmente mi riempie di giubilo :-)
Lascia il tempo che trova anche il concetto di "riconquista" operato da Benedetto XVI. Egli sta sicuramente riconquistando i cuori dei Cattolici con la sua intelligenza, con l'insegnamento e con l'esposizione della ragionevolezza della fede, ma qui non si tratta di conquista di peso politico ma religioso!
Affermare il contrario e' assurdo!
Non sia cosi' sicuro, caro Scalfari, che nel segreto della cabina elettorale gli Italiani non voteranno i partiti sulla base della coerenza al Magistero della Chiesa! Io ho con me un bel taccuino, cosa impensabile fino a qualche anno fa :-)
Ricordi il risultato del referendum sulla legge 40...strano che se ne sia gia' dimenticato :-)
Ah! La prossima volta si prepari meglio su Dante...

Raffaella

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Neanche voglio entrare nel merito della questione.
Piccola osservazione. Chi imposta un intervento cogliendo "in fallo" Scalfari perchè ha usato "Oh" invece di "Ahi" non dovrebbe scrivere:

[....]
"Come Lei sicuramente non ignora, Scalfari, le reprimente dantesche...
[....]

Le reprimenTe? Le REPRIMENTE???
E cosa sarebbero, di grazia?
Nella spasmodica attesa di una sua cortese risposta le auguro di scrivere meglio nel suo prossimo intervento.

The observer

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per l'errore di battitura. Importa eccome se si usa "oh" oppure "ahi". Da chi ci delizia ogni domenica con i suoi sermoni pretendiamo, almeno, citazioni esatte!
Da notare che sul sito di Repubblica compare, magicamente, la citazione esatta a questo indirizzo:

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/scalfari-fondi/scalfari-5-agosto/scalfari-5-agosto.html

e quella sbagliata sulla home page:

http://www.repubblica.it/

Chi di citazione colpisce di citazione...

Anonimo ha detto...

Noto con piacere che c’è anche un “observer” tra i lettori del tuo blog Raffaella. Quale onore…!!!

Luisa ha detto...

L`observer ha eventualmente argomenti di fondo e non di forma per discutere?

Anonimo ha detto...

E' evidente che la citazione introdotta con "Oh" è un refuso di un redattore di Repubblica.it.
Il titolo dell'articolo di Scalfari e all'interno dell'articolo stesso la citazione è riportata in modo corretto.
E' inoltre evidente che aver interrotto la citazione dopo "matre" solo a qualche lettore distratto può far pensare che Scalfari alluda alla madre di Costantino.
Se non si hanno argomenti per imbastire una buona critica, si rende il peggior servizio a quella causa che invece si vuol servire.
Best wishes
fabio

Anonimo ha detto...

Caro Fabio, non ho copiato l'articolo da Repubblica.it, ma direttamente dalla prima pagina di Repubblica. Puoi controllare acquistando il quotidiano sulla cui prima pagina campeggia il titolo: Oh Costantin di quanto mal fu madre...
Fare una citazione del genere, interrompendo bruscamente la terzina, non ha alcun senso e soprattutto non aiuta la comprensione dei lettori. Qualcuno potrebbe addirittura interpretare: Costantino fu madre di tanto male!
Quando si fanno citazioni dotte, occorre prestare molta attenzione e sopratutto spiegare fino in fondo a che cosa esse si riferiscono. La migliore virtu' dei grandi pensatori e' quella di farsi comprendere dal prossimo.
Scalfari ha la fama di grande intellettuale e quindi non puo' cadere in queste trappole.
E' troppo comodo scagliare pietre contro la Chiesa dalle colonne di un quotidiano e poi pretendere di non ricevere critiche.
Inoltre credo che si debba rassegnare: egli non e' Dante e Benedetto XVI non e' Bonifacio VIII. I tempi cambiano: Benedetto lo sa bene, Scalfari e' rimasto ai tempi della breccia di Porta Pia!
Raffaella

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
francamente credo che la tua risposta non faccia una grinza.
Difatto, la citazione di Scalfari nell'articolo è corretta, e certo il refuso di un "oh" per un "ahi" non sposta di una virgola il senso della citazione (inoltre tale refuso non è nel corpo dell'articolo).
Inoltre seppure un lettore distratto comprendesse, per via della citazione tagliata dopo "matre", che Costantino è la madre di tanto male, ugualmente non cambierebbe il punto della questione sollevata da Scalfari. Che è proprio la stessa sollevata dal più grande poeta cristiano, Dante, tanti secoli fa. Cioè far risalire a Costantino, e cioè alla sua (pseudo)donazione, l'inizio del corrompersi della Chiesa per via del potere temporale. Naturalmente, in Scalfari la citazione ha un mero valore esemplificativo, del tipo: "l'inizio del potere temporale della Chiesa è origine di mali".
Questo lo comprende benissimo qualsiasi lettore, mediamente istruito, che si avvicini al testo di Scalfari con un minimo di serenità intellettuale.
Infine, il parallelo che tu istituisci tra Papa Benedetto XVI e Papa Bonifacio VIII è una tua invenzione che non trova spazio nell'articolo di Scalfari.
Best regards
fabio

Anonimo ha detto...

Non si tratta di una pseudo-donazione ma di un atto di liberalita' seguito alla conversione dell'imperatore Costantino. Ribadisco: Scalfari e' rimasto al Risorgimento mentre il mondo, compreso il Papato, e' andato molto avanti. Addirittura ci si lamenta per la trasmissione in diretta dell'Angelus (quei dieci minuti all'interno di una trasmissione di Raiuno, tagliati il piu' possibile!). Se si hanno argomenti forti, non ci si dovrebbe preoccupare della liberta' di espressione altrui.
Scalfari e' un po' incoerente quando, da un lato, si preoccupa del "progetto di riconquista" della Chiesa e, dall'altro, si dice sicuro che gli Italiani siano indifferenti rispetto alla questione cattolica.
La storia insegna che non ci si accanisce in modo cosi' puntiglioso contro una persona se questa non e' in qualche modo "pericolosa". In altre parole: se Scalfari non temesse il Papa, non ne parlerebbe a cadenza quasi settimanale.
Tutto cio' deve farci riflettere...

Anonimo ha detto...

Benché credo che nessuno di noi abbia l'autorità di criticare le capacità giornalistiche di Eugenio Scalfari, comprendo come sia esaltante per taluni riuscire a coglierlo in fallo. Tuttavia, faccio notare che l'errore - con buona probabilità - non è del fondatore di Repubblica, ma dell'incauto caporedattore che si è occupato del titolo.
Lo si può infatti evincere dal fatto che Scalfari, nel suo articolo, riporta la citazione corretta (vedi l'ultima riga in prima pagina).
L'unica "variatio" introdotta da Scalfari sta nel "madre" al posto di "matre", come scrisse Dante. Ma quest'ultimo, è ovvio, è un aggiustamento richiesto dal fatto che si tratta delle colonne di Repubblica, non di un saggio di filologia.

Anonimo ha detto...

Raffaella, tu scrivi "Non si tratta di una pseudo-donazione ma di un atto di liberalita' seguito alla conversione dell'imperatore Costantino."
Natalino Sapegno, commentando il v. 115 del canto XIX dell'Inferno, ossia il nostro "Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre" scrive:
"Della donazione di Costantino solo nel XV secolo, per merito di Lorenzo Valla, fu dimostrato il carattere leggendario."
Prima di parlare, sarebbe il caso di riflettere e, a volte, di studiare un po' di più.
Detto questo, non penso sia il caso aggiungere altro.
Buono studio,
fabio

Anonimo ha detto...

Caro Fabio, non c'e' bisogno di sostenere la propria tesi ricorrendo agli insulti. Qui si studia e si citano fonti:

http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2007/06/la-vera-storia-della-conversione.html

Luisa ha detto...

Non so se l`observer e Fabio siano una sola e unica persona, se non è il caso a riunirle è una supponenza arrogante da professore che parla ad una povera allieva che pena su un testo e che la rimanda ai suoi cari studi!
Ciò che è sicuro è che Scalfari ha trovato su questo blog un ardente difensore,peccato che invece di difendere positivamente gli argomenti dell`inattacabile Scalfari.....Fabio preferisca prendersela con Raffaella !
Hai capito,cara Raffaella....suvvia insomma rifletti un po prima di scrivere inesatezze!
Mi sa che i "donneurs de leçons",dovrebbero applicare a loro ciò che consigliano agli altri...
Ancora una cosa non sapevo che Scalfari fosse ad in livello di perfezione tale da renderlo incriticabile (non trovo l`espressione italiana).
Forse lei,Fabio, lo considera un modello e come tale intoccabile,ed è la sua libertà ma permetta a noi che non siamo colpiti da tale ammirazione senza limiti, di avere un`opinione sull`operato giornalistico di Scalfari ed in più di osare esprimerla .
Che poi la nostra opinione la disturbi è un`altra cosa ma preferirei, se lei volesse partcipare a questo blog,che lo faccia con argomenti validi e non con l`arroganza di quello che sa e suggerisce agli altri quello che possono scrivere o no.

Luisa ha detto...

Ancora una cosa...cara Raffaella,vorrei esprimerti tutta la mia ammirazione...avresti potuto con il tuo potere di moderatrice,scartare i commenti,di Fabio, non perchè critici, anzi la critica può essere stimolante, su questo blog non tutti siamo della stessa opinione e c`è una grande libertà di espressione, ma perchè arroganti, e offensivi.
Non lo hai fatto e ciò mostra la tua intelligenza , la tua trasparenza. e la la tua capacità di "non fuggire ..davanti ai lupi" !
Però adesso mi vien da dirti...lascia perdere...non ne vale la pena...!

Anonimo ha detto...

Ciao Luisa, grazie per il tuo sostegno :-))
La polemica era tra e me e Fabio e quindi era stimolante. Se fosse stata offensiva verso la Chiesa ed il Papa non avrebbe trovato spazio su questo blog :-)

Anonimo ha detto...

Costantino si è convertito al cristianesimo,ormai è un dato assodato come quello che vede sua madre raccogliere le ossa di San Pietro e avvolgerle nella porpora,dove sono state trovare proprio sotto l'altare della confessione in San Pietro.

gemma ha detto...

Occhio agli errori di battitura ragazzi! (Eugenio e Raffaella) :-)
Detto questo....
Vuol forse dire Scalfari che le maggiori testate italiane (la “sua” Repubblica, il Corriere della Sera e la Stampa) sono manipolate dal potere forte del Vaticano???? Ahi…OH…Opsss...Ach...Gulp... che Vaticano autolesionista, che si parla male addosso dalla mattina alla sera e distorce continuamente i discorsi dell’ augusto Principale!
E se consideriamo il tempo che i tg dedicano al Papa e ai vescovi, in Italia è un potere forte anche Paris Hilton, data la mole di citazioni che la riguardano….(e forse lo è ancora di più della Chiesa, se si considera l’influenza che esercita su migliaia di giovani ma di quella, seppur nefasta, non si preoccupa nessuno)
In quanto all’Angelus, dura dieci minuti scarsi ed è sempre meno del tempo che Augias ha a disposizione per le sue inchieste sul Gesù storico.
Le dichiarazioni dei politici cattolici riempiono i media nella misura in cui lo fanno anche quelli impegnati su altri fronti e finchè al Quirinale siederà un gentiluomo non disdegnerà di rispondere ai saluti di un altro gentiluomo.
La solita polemica dell’8 per mille e dei privilegi fiscali (di cui faremmo prima a dire chi non ne gode in Italia) è l’argomento jolly, utile per le critiche di tutte le stagioni quando non si è più in grado di imbastire altre motivazioni credibili per le proprie critiche.
Eppure ci hanno provato anche con appelli plurifirmati a convincere la gente a devolverli alla Chiesa valdese ….magari l’anno prossimo cominceranno a vederne i frutti e si acquieteranno.
E tante polemiche per l’autonomia di Cesare e poi ci si inquieta se i vescovi non dicono di dare i soldi a Cesare ma si limitano soltanto a ribadire che ciò che riguarda la vita è materia di Dio e, comunque, sta tutto nel Catechismo della Chiesa cattolica.
Che strani animali questi cattolici, gente senza testa! Quando scendono in piazza per principi che vadano oltre la pace e l’abolizione della pena di morte (purchè non sia per l’embrione) e quando barrano la casella della loro donazione o quando decidono del loro voto, referendario o elettorale che sia, sono sempre pochi e manipolati! Li vogliamo tutti interdire e citare il Papa (solo Benedetto, perché con gli altri certe cose non succedevano. Ah…gli altri Papi! Gli mancava solo la parola!) per circonvenzione d’incapace?
E per la restante, maggior parte degli italiani, cattolici solo a parole e quindi insensibili al Papa? I principi etici non sono la priorità, ma i dico naturalmente, quelli si, sono una priorità di tutti. Sarà…ma non ne sarei così sicura. E mi verrebbe da ribadire che con una maggioranza netta in parlamento, i voti dei cattolici in molte circostanze sarebbero stati irrilevanti. E anche il fantomatico risorto potere della Chiesa…non è che è questo governo (democraticamente eletto dagli italiani), semplicemente, ad essere debole e a non avere al senato tutti i requisiti che gli permettono di legiferare????
Ah proposito…bella la proposta di andare tutti a casa Scalfari , indigenti, immigrati, senza casa, tossicodipendenti..tutti quelli seguiti dalle associazioni cattoliche. Così anziché limitarsi alla predicazione, Scalfari potrà mettere in pratica quel vangelo marxista che ci propina ormai da anni.
Ma in fondo, posso anche capirle le sue preoccupazioni da laico ateo. Solo, non capisco l’accanimento contro la religione identificata sempre e solo con quella cattolica. Allargare le vedute e guardare oltre alla visuale che aveva a disposizione il sommo poeta non sarebbe male, visto che le future generazioni e i futuri 8 per mille si troveranno davanti ben altri pretendenti che nei luoghi di culto lanciano ben altri messaggi ai fedeli. Nell’indifferenza, o sottovalutazione da parte di opinione pubblica, media e istituzioni (sempre manipolati dal Vaticano????). Altro che casellina dell’8 per mille e reconquista in talare!
Siamo sicuri che nel mondo che si lascerà in eredità ai nipoti ci sarà solo una questione cattolica a dover togliere il sonno?

paola ha detto...

E' incredibile quanta paura faccia questo grande,immenso Papa a tutti i guru ed gli ignoranti soloni della nostra ignorante sinistra Paola

Anonimo ha detto...

Good evening dear “observer” Fabio!
So che si prova piacere a “tentar di bastonar le donne”, soprattutto se più colte e preparate di certi maschietti - e Raffaella è la “madre” di tutte queste donne -, ma consentimi, farlo in questo modo ti fa passare automaticamente dalla parte del torto, perché in ogni caso, quando ci si rivolge a una donna, è opportuno non dimenticare mai le regole minime del galateo!!!
See you later.

Luisa ha detto...

Ho fatto un "rêve évéillé" un pò irriverente .
Ho sognato che l`imperatore Scalfari era rinchiuso in una stanza con il suo ambasciatore presso la Santa Sede, Politi. I muri della stanza erano riempiti con foto di Papa Benedetto, su uno maxi-schermo scorrevano senza interruzione filmati di Benedetto XVI, Angelus, omelie, discorsi, sopratutto quello di Ratisbona per Politi....il tutto su sfondo musicale a base di canti gregoriani o suoni di campane.
I poverini non avevano nessuna via d`uscita ,la tortura insomma .
Il metodo dell`immersione totale è molto efficace per imparare una lingua,una tecnica,ma anche per disfarsi di una dipendenza qualunque essa sia, di una fobia. Osare guardare in faccia il problema.
Beh,ammetto che nella mia immaginazione l`immersione era un pò troppo violenta e senza preparazione....ma di fronte alla fobia che Scalfari e Politi sembrano provare verso Papa Benedetto mi domando se non sarebbe una buona terapia per liberarli da quei sentimenti così scuri, negativi,che devono appesantirli , limitare il loro orizzonte, e la loro libertà.
Purtroppo mi sono svegliata senza conoscere l`esito della mia terapia d`urto !
E poi non era che un sogno,avrei voluto un lieto fine,con Politi diventato se non amabile almeno corretto nei confronti di Benedtto XVI, Scalfari che la domenica decide di andare cogliere dei fiori nei campi invece di farci la sua predica ...
Si può sempre sognare...alle volte i sogni diventano realtà !

Anonimo ha detto...

Permettimi di dirti che sei una simpaticona, cara Luisa!

Luisa ha detto...

Grazie Gianpaolo!
Sai penso che sono in tanti,a parte Scalfari e Politi ad aver sognato ad occhi aperti già durante gli ultimi tempi dolorosi del pontificato di Giovanni Paolo e ancor più durante il conclave, nell`elezione di uno dei loro cardinali preferiti, ho l`impressione che non hanno ancora ricuperato dopo il loro brusco risveglio .La realtà che è sotto i loro occhi è veramente insopportabile!
E quando dico realtà non penso solo a Joseph Ratzinger diventato Benedetto XVI....ma sopratutto all`influenza che egli esercita sulle coscienze e ancor più l`affetto con cui è circondato dai fedeli.
Forse la migliore terapia d`urto sarebbe quella di permettere a questi oppositori sistematici,accaniti e pieni di rancore di passare qualche ora con Benedetto XVI.
Sono sicura che il i Papa li ascolterebbe con attenzione e benevolenza e forse, con la sua intelligenza ,ma sopratutto con la sua umanità,saprebbe far breccia nelle loro menti e nei loro cuori ....e si potrebbe sperare che, anche se le loro opinioni resterebbero intatte, forse la forma per esprimerle si addolcirebbe un pò !

brustef1 ha detto...

Smaltita l'overdose di noia per la sterminata e anfanante "articolessa" di Scalfari, non resta che constatare come, ancora una volta, il Padre Fondatore trovi insopportabile che il Signore Iddio e la Sua Chiesa continuino a fargli concorrenza.

Anonimo ha detto...

Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. Luca, 12:31.

Anonimo ha detto...

L'unico "The observer" sono io.
Non sono Fabio.
Non sono entrato nel merito della questione, e non intendo farlo!!!
Prendo atto delle scuse dell'autrice del blog (errore di battitura...mah), le accetto ed auguro a tutti voi buon proseguimento, magari occupandovi (voi) più di sostanza che di forma.

Saluti.

The observer

Anonimo ha detto...

La forma e' sostanza!
Soprattutto per chi mette in dubbio che vi possano essere errori di battitura.
Raffaella