5 agosto 2007

Il sole sopra Berlino ovvero la rinascita della Germania


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Germania, l’anno del Rinascimento

Una “cancelliera” quasi irresistibile, Angela Merkel. Un Papa, a cui guardare costantemente.

Film bellissimi che sfidano Hollywood. Dalla ricerca all’arte, dalla scienza alla religione, il momento magico del “laboratorio” d’Europa

di MARINO FRESCHI

MA quando è cominciato? Quando abbiamo di nuovo iniziato ad amare la Germania? O almeno a non odiarla, a non temerla più? Il 7 dicembre 1970? Quando Willy Brandt s’inginocchiò, improvvisamente, davanti al monumento della vittime del Ghetto di Varsavia? Fu allora che capimmo che i tedeschi erano cambiati. Con la forza simbolica del riconoscimento della colpa, che è il primo atto dell’espiazione, della redenzione. E più ancora: il nove novembre 1989 quando un intero popolo tornò unito, con gioia, senza violenza, abbracciandosi, cantando e ballando sulle rovine del Muro di Berlino.
Ma è forse quest’anno, il 2007, l’anno tedesco, in cui la Germania desta un interesse e una simpatia crescenti. Molto è dovuto alla cinematografia tedesca, che con tre bellissimi film: Le vite degli altri, Quattro minuti e Desiderio. Il giudizio su un paese non può dipendere da qualche buon film, ma essi sono sintomatici di una Germania che cambia perché muta il suo rapporto con un passato oscuro. La vergogna non impedisce più di parlarne, di ammettere colpe e responsabilità come è avvenuto quando Günter Grass, l’icona vivente della letteratura e della coscienza democratica tedesca, ha avuto il coraggio – tardivo – di confessare di essere andato volontario nelle SS.
L’accettazione del passato da parte dei tedeschi è il tema della più avvertita storiografia, come dimostra il recentissimo studio di Georg Fulberth, Finis Germaniae. Storia tedesca dal 1945, che per la prima volta tenta di tracciare un bilancio distaccato, senza demonizzare e senza assolvere, ma con l’intento di comprendere questa zona immensa e vitale dell’Europa. E i tedeschi riflettono continuamente su questa realtà geopolitica. Nei giorni scorsi si è svolta a Berlino una megaconferenza “Prospettiva Europa” con la partecipazione di economisti, politici, intellettuali. La prolusione è stata tenuta dal Premio Nobel Imre Kertész: un segnale della conciliazione tra questa terra e la comunità ebraica, quella dei perseguitati, cui Kertész appartiene. La Germania (a differenza dell’Italia) investe sempre di più nella ricerca a livello internazionale: la ricercatrice russa Olga Holtz è a Berlino con una borsa di studio di un milione di euro (per 4 anni) per svolgere una ricerca di valore rivoluzionario sulla moltiplicazione della matrici, i cui esiti potrebbero accelerare il calcolo dei Pc. Si investe anche nella biologia molecolare, che ha suscitato un enorme interesse tra i teologi per la ripresa del dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, completamente trasformato dalle scoperte di questo ramo della ricerca. Argomenti non semplici in un paese, che vuole tornare grande non solo nella produzione industriale, nel potenziale finanziario o nello sport, ma anche nella cultura, con la comparsa di pensatori originali come Peter Sloterdijk.
Ricerca, arte, scienza e religione: ecco la formula tedesca.

Negli anni scorsi Berlino era tutto un cantiere. Con migliaia di gru all’opera per ricucire la città tagliata in due.

Ora tutta la Germania è un allegro cantiere anche intellettuale e scientifico, che spesso guarda a Roma, al “suo” pontefice.

Il salto di qualità è avvenuto – come sempre - in politica con Angela Merkel, questa paffuta signora, nativa della ex Repubblica Democratica Tedesca, di formazione scientifica, che ha dimostrato carattere, intelligenza e perfino ironia (merce rara tra i politici, specie settentrionali). Insomma tutto sereno il cielo sopra Berlino? Chissà, certo avere una donna (la prima tedesca “cancelliera”, per di più scienziata) al timone dello stato è una garanzia che il militarismo germanico è completamente tramontato, mentre la Germania riscopre le radici della sua cultura, quella che l’ha resa grande.

© Copyright Il Messaggero, 4 agosto 2007

Qualcuno dice che la Germania e' "rinata" il 19 aprile 2005.
Personalmente ho sempre amato molto i nostri amici tedeschi per la loro incredibile forza di volonta', per la straordinaria determinazione, per la loro cultura. Sono orgogliosa di essere italiana quando penso che il nostro Paese e' la patria del diritto ed ha dato i natali a Dante, Petrarca, Manzoni, Foscolo, Leopardi, Ungaretti, Pascoli, Ariosto...
Sono molto grata alla Germania per avere regalato al mondo intellettuali, filosofi e teologi di prima grandezza: Kant, Hegel, Shopenauer, Heidegger, Ratzinger
:-)
Raffaella

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