15 gennaio 2008

Povera Sapienza... (Caterina Maniaci per "Libero")


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Comunicato degli universitari di "Comunione e Liberazione" della Sapienza

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PAPA ALLA SAPIENZA: NOTA SIR

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Un bacio sulla fronte a Enzo Romeo (Tg2)

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Mentre Corradino Mineo fa confusione ed afferma che il Papa ha trovato giusto il processo contro Galileo, su raiuno si dicono falsità

Galileo sarebbe "fiero" del "capolavoro" dei suoi discepoli (Europa)

La difesa di Giuliano Ferrara del diritto di parola del "professor Ratzinger" accolta a Milano da un applauso fragoroso :-)

Lettera dei docenti della "Sapienza" (in calce i nomi) al Rettore per chiedere l'annullamento della visita del Papa

POVERA SAPIENZA

Il Vaticano alza la voce «Censurano Ratzinger»

CATERINA MANIACI ROMA

Il Papa in visita all'università La Sapienza di Roma sta diventando un vero e proprio caso, in cui vengono coinvolti studenti, movimenti, docenti, intellettuali, politici. E, naturalmente, il Pontefice in prima persona. Chi urla che non lo vuole. Chi prega per fermare questa ondata di anticlericalismo. La temperatura si sta surriscaldando, con appelli, dichiarazioni, manifestazioni di protesta e contro-manifestazioni, volantini, veglie di preghiera, banchetti con la "por chetta anticlericale". Insomma, un polverone di grande portata. Con dubbi e sospetti su una voluta strumentalizzazione della vicenda, con conseguenti esiti di grande visibilità.

TRA "SBATTESIMI" E VEGLIE

Radio Vaticana parla di vere e proprie iniziative «censorie» contro il Papa, riferendosi appunto alla lettera di alcuni docenti che chiedono al rettore che Benedetto XVI non sia ammesso a parlare alla Sapienza, e i sit-in degli studenti contro la visita di papa Ratzinger. E ironizza definendo l'iniziativa dei 67 professori un «tollerante appello». La radio, poi, ricordando che la Sapienza è stata fondata proprio da un Papa, Bonifacio VIII, nel 1303, intervista il rettore dell'università, Renato Guarini.

Il quale osserva che su 4.500 professori alla Sapienza gli anti-Ratzinger sono «una minoranza» e avanza l'ipotesi che alcuni di essi non abbiano neppure letto «gli scritti del Papa». E comunque Benedetto XVI «sarà accolto come messaggero di pace».

Ma la polemica invece continua a montare e si accavallano annunci di presidi studenteschi anti-Ratzinger, di ulteriori adesioni all'appello dei docenti e di dichiarazioni politiche opposte, a favore del Papa o dei professori. Gli "anti-papisti" stanno pensando a nuove forme di protesta, come partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico del loro ateneo, ma, all'arrivo del Papa, durante la seconda parte della cerimonia, togliersi la toga, in segno di protesta. In molti, come il fisico Andrea Frova, tra i firmatari della famosa lettera di dissenso inviata al rettore, non parteciperanno affatto alla manifestazione. La statua della Minerva travestita, lo "sbat tesimo della cappella universitaria" e una "frocessione contro i diritti negati" nel quartiere San Lorenzo: questi, invece, saranno i momenti centrali della protesta organizzata per giovedì dal Coordinamento dei collettivi della Sapienza per "festeggiare" il Papa in università. «Fra Giordano è bruciato, Galileo ha abiurato. Noi resisteremo contro il Papato! No Pope», si può leggere in un megastriscione affisso davanti alla facciata dell'ateneo romano. Alle bordate e goliardate anticlericali i giovani universitari cattolici decidono di organizzarsi e di preparare delle controazioni a sostegno della presenza di Benedetto XVI. Si preparano all'evento con una veglia di preghiera che si svolgerà domani sera all'interno della cappella dell'ateneo. A presiedere la preghiera sarà monsignor Enzo Dieci, vescovo ausiliare per il Settore nord della capitale e incaricato per la cooperazione missionaria tra le Chiese. Oggi gli studenti del movimento di Comunione e Liberazione distribuiranno un volantino in cui si solidarizza con un Papa che ha sempre sostenuto il ruolo centrale della ragione. Dunque, ci si organizza per preparare un'accoglienza calorosa al Pontefice e mostrare che nell'università non tutti sono lancia in resta contro Benedetto XVI. Il gruppo "Militia Christi" prepara striscioni che contestano l'attacco anticlericale, mentre mercoledì sera ci sarà una veglia laica nella sede del quotidiano Il Foglio per difendere la libertà di parola di papa Ratzinger. La cerimonia resta confermata e sarà divisa in due parti: la lectio magistralis tenuta da Mario Caravale, docente di storia del diritto, che parlerà della pena di morte, seguita dagli interventi del ministro dell'Università Fabio Mussi e dal sindaco di Roma Walter Veltroni. Benedetto XVI interverrà per ultimo.

POLITICI IN PRIMA LINEA

Anche il mondo della politica entra pesantemente nella polemica. Contro l'ipotesi di chiudere la porta al Papa, si alza un coro di "no" bipartisan, anche se nell'Unione la sinistra estrema solidarizza con le proteste anti-papali. Tra gli altri, condannano la contestazione Maurizio Gasparri di An («i 67 professori andrebbero denunciati»), Peppino Caldarola, deputato del Pd, che dice: «La minaccia contro il Papa è un evento drammatico, culturalmente e civilmente». Secondo il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto «chi dissente da ciò che il Papa dirà a sua volta ha il diritto di convocare assemblee e riunioni all'Università e fuori, nelle quali potrà esprimere la propria riflessione: un'esercitazione più apprezzabile delle urla, dei fischi, degli schiamazzi». Di situazione «esilarante, anche se prevedibile», parla Michaela Biancofiore di Fi. Per il segretario della Destra, Francesco Storace, la cosa più vergognosa è «il silenzio di Veltroni». Daniele Capezzone, ex segretario dei radicali e leader di "Deci dere.net", dichiara: «Se i laici italiani si riducono a questo, povera laicità». Monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, invita a confrontarsi senza «forme di miopia» e senza «preclusioni ideologiche», perché è così che «ci si arricchisce vicendevolmente».

© Copyright Libero, 15 gennaio 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma di cosa ci meravigliamo !
Lo sappiamo a cosa mirano certi prof. E poi di quali scienziati parlate? Ma li conoscete? Girano più barzellette su di loro che sui carabinieri.