20 aprile 2008

L'entusiamo dei giovani americani per il Papa: in venticinquemila per Benedetto (Radio Vaticana)


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L'entusiamo dei giovani americani per il Papa

Lo hanno acclamato in venticinquemila, con quell’entusiasmo tipico dei giovani e di chi ha aspettato a lungo il momento di poter esprimere tutta la gioia per una nuova pagina nella storia della chiesa americana.
E’ stato questo l’incontro che nel pomeriggio ha concluso la penultima giornata di Benedetto XVI a New York, nel campo sportivo del seminario di St. Joseph
.

Ragazze e ragazzi di tante parti degli Stati Uniti, provenienti da realtà diverse, con vocazioni diverse, ma anche con tanti giovani seminaristi e in noviziato, uniti dal desiderio di dire al Papa che loro sono pronti a raccogliere il testimone di questa ‘chiesa della speranza’, come Benedetto XVI ha definito in questi giorni la chiesa americana. Ed il Papa ha condiviso con loro la gioia di stare insieme, riflettendo con loro su cosa significhi oggi essere discepoli Gesù così che in cammino con Lui la nostra vita diventi un viaggio della speranza.

Nel campo sportivo del seminario sono risuonati i nomi di sei uomini e donne che hanno segnato la storia degli Stati Uniti, seguendo la chiamata di Dio e donando la propria vita nelle strade di New York: santa Elisabetta Anna Seton, santa Francesca Cabrini, San Giovanni Neumann, la beata Kateri Tekakwitha, Pierre Toussaint, Padre Felix Varela.
Un gruppo assolutamente eterogeneo, ha osservato il Papa, ma le cui vite ad un certo momento sono state infiammate dall’amore di Gesù e sono diventate uno straordinario tragitto di speranza. Attraverso orfanotrofi, scuole, ospedali, prendendosi cura dei malati, dei poveri, degli emarginati essi hanno aperto anche la via della fede in questo paese.
La stessa capacità di percorrere questo viaggio di cui Gesù è la via, attraverso la normale vita quotidiana, è richiesta oggi a ciascuno di voi, giovani americani, ha osservato Benedetto XVI.
Al tempo stesso occorre essere consapevoli che il potere distruttivo del male esiste, ma che esso non trionferà mai, perchè è stato sconfitto dalla morte e resurrezione di Cristo. E il Papa ha ripercorso con i giovani presenti alcune delle situazioni che in cui tanti loro coetanei si trovano e si perdono, dalla droga, alla violenza e al degrado dei rapporti interpersonali.

Certo, dobbiamo essere grati della diffusione della democrazia e della libertà, che ha un’importanza fondamentale e che deve essere rigorosamente salvaguardata, ha aggiunto, ma la libertà è un valore delicato. Senza la verità su cosa sia bene, si finisce spesso per fare solo esperienza di perdere se stessi. Di qui l’invito di Benedetto XVI a scoprire che la verità non è un’imposizione, ma è una persona che non tradisce mai, Gesù Cristo. Come mostrano i santi, si fà così esperienza della presenza di Dio e si scopre nuovamente la larghezza e la profondità del cristianesimo, che lascia spazio alla fantasia per esplorare gli illimitati orizzonti di vita dell’‘essere per gli altri’ di Cristo.

I venticinquemila giovani presenti questa sera al seminario di New York l’hanno capito e sembravano non voler lasciar più andare via il ‘loro’ Papa.

Da New York, Pietro Cocco

© Copyright Radio Vaticana

6 commenti:

euge ha detto...

Ho seguito ieri sera l'incontro prima con i diversamente abili nella chiesa e poi quello con i gioveni ed i seminaristi. Due incontri per le diverse motivazioni,commoventi. Proprio di fronte a quelle immagini e sentendo le parole di Benedetto XVI, ancora una volta mi chiedo come è possibile che esistano persone talmente dure di cuore da non comprendere l'amabilità, la tenerezza e la sensibilità di quest'uomo. Un uomo, che ha subito come tanti in tenera età, la tirannia di una ideologia malsana e sopportato come altri, le conseguenze di una ferocia inaudita. Come si può ancora definirlo un duro, un insensibile una persona non aperta al dialogo ed alle problematiche umane e non mi rivolgo a chi non crede ma, proprio a tutti quei sedicenti cristiani o " cristiani adulti", che non riescono a comprendere le vere sfumature umane e non di Benedetto XVI. Sono felicissima per l'accoglienza festosa ed affettuosa dei 25.000 giovani appunto perchè giovani. Qundo si capirà che Papa Benedetto è più vicino alla gente di quanto si pensi; quando si smetterà di vederlo e giudicarlo per quello che non è.
Scusate per questo sfogo ma, davvero mi riesce difficile accettare che certa gente abbia un cuore o provi dei sentimenti e delle emozioni o che il relativismo abbia così inaridito la loro personalità e ristretto le loro menti.

mariateresa ha detto...

C'è speranza, cara euge, c'è speranza.
Stamattina,alla fine della messa, il vecchio sacerdote che io seguo quasi tutte le domeniche, ha detto : "Diciamo un'Ave Maria per il nostro papa che è impegnato in America in un viaggio difficile che sta affrontando con tanto coraggio e determinazione. Che Dio Lo benedica". E così abbiamo fatto.
Mi sono commossa, è una piccola cosa, ma ne sono stata felice.

mariateresa ha detto...

per chi legge in inglese, il commosso reportage di Rocco Palmo (Tablet) che non ha bisogno di commenti

http://whispersintheloggia.blogspot.com/

mariateresa ha detto...

Scusate ragazze, e sioprattuto tu Raffella che mantieni la lucidità nella tempesta, io ho le traveggole o De Carli poco fa su Rai 1 ha detto che la cerimonia di Ground Zero inizia alle 17 su Rai 1? E com'è che tutti dicono invece alle 15,25?

Raffaella ha detto...

Grazie, ragazze :-))
Mariateresa, la diretta e' alle 15.25.
Forse De Carli si e' confuso visto che il nuovo conduttore di "A sua immagine" (ma chi e'?) l'ha interrotto in continuazione.
R.

Luisa ha detto...

Mi sembra che questo nuovo animatore molto "animato"....venga da Sat2000 !

Comunque assisto ad un fenomeno straordinario...persino la mia televisione non riesce a tovare modo di criticare Benedwtto XVI, le immagini darebbero loro torto!
E anche se noi siamo privati delle immagini dell`accoglienza che gli Americani hanno riservato al Papa,lungo le strade, sono felice che lui abbia potuto sentire così da vicino l`affetto degli Americani !