24 luglio 2008

Da Sydney al mondo: "Una Gmg che continua" (Osservatore Romano)


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Da Sydney al mondo

Una Gmg che continua

Si chiama Adeline Henry de Frahan, ha diciassette anni ed è l'unica giovane del Burundi ad aver partecipato alla Gmg di Sydney.
"L'incontro con Benedetto xvi mi ha aiutato a credere che davvero, con l'aiuto dello Spirito Santo, possiamo tornare a sperare che la pace è possibile nel mio Paese così martoriato, dove la guerra è ormai una realtà quotidiana", dice la ragazza che vive nella capitale Bujumbura. "L'amicizia vissuta in questi giorni senza barriere tra culture e nazioni - aggiunge - mi fa pensare che tornata a casa devo essere testimone dell'unità a cui ci chiama lo Spirito Santo, soprattutto per i giovani che si fanno prendere dalla logica della guerra, per esempio pensando che se sono hutu mai potranno essere amici di un tutsi e viceversa".
La testimonianza della giovane burundese è una delle tante che, all'indomani del congedo del Papa dalla terra australiana, si possono raccogliere nella grande metropoli tra quei gruppi - e sono tanti - per i quali la Gmg prosegue con la scelta di prolungare il soggiorno, trasformando le stesse vacanze estive in un'esperienza di comunione e di condivisione. Come il gruppo di quattordici giovani della parrocchia torinese di Gesù Buon Pastore, i quali, accompagnati dal viceparroco don Davide Chiaussa, rientreranno in Piemonte solo il prossimo 9 agosto, dopo aver visitato Melbourne, Adelaide, Brisbane e Cairns, dove si trova una delle barriere coralline più suggestive del mondo. Per tre anni la comunità parrocchiale di Torino ha promosso iniziative per l'autofinanziamento dei giovani pellegrini, che hanno così potuto coprire parte delle spese. "Trasformeremo la nostra vacanza in un pellegrinaggio - spiega don Chiaussa - attraverso momenti di preghiera in comune e tracce di riflessione sul tema del viaggio come metafora della vita".
La Gmg dunque non è finita con la messa celebrata dal Papa al Southern Cross precint. Continua con iniziative collaterali che coinvolgono gruppi nazionali e altri collegati a congregazioni religiose o movimenti internazionali. Come il pellegrinaggio congiunto di ringraziamento dei giovani italiani e italo-australiani, culminato nella messa presieduta martedì 22, nella Cattedrale di Saint Mary, dal cardinale George Pell e concelebrata dal vescovo Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, durante la quale una statua della Madonna di Loreto è stata donata all'arcivescovo di Sydney. O come il ix incontro internazionale agostiniano per i giovani, svoltosi lunedì a Collaroy sul tema "Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune" (Atti, 2, 44), che prolunga la riflessione della Gmg, invitando le nuove generazioni a testimoniare il Signore Risorto - con la forza dello Spirito - attraverso la ricchezza della vita comunitaria, ponendo in rilievo la visione agostiniana di comunità nei diversi elementi di preghiera, giustizia sociale e unità nella diversità. O ancora come l'incontro vocazionale, tenutosi sempre lunedì su iniziativa del fondatore del cammino neocatecumenale Kyko Argüello, cui hanno preso parte 25.000 giovani di 130 Paesi. Con loro, nell'Ippodromo di Randwick, i cardinali Pell e Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, e numerosi vescovi che avevano partecipato alle celebrazioni della Gmg con il Papa.
Intanto per molti è iniziato il rientro a casa: decine di migliaia di giovani pellegrini continuano ad affollare l'aeroporto internazionale di Sydney, dove sono numerosi i voli speciali previsti. Mai come in questo caso appare appropriato parlare di "effetto boomerang": il nome della caratteristica arma da caccia utilizzata dagli aborigeni è entrato nel linguaggio mediatico come sinonimo di ritorno. Tornando alle loro case i giovani che hanno vissuto l'esperienza della Gmg australiana si sono impegnati a riportarne i frutti nelle comunità di appartenenza. Un "effetto boomerang" che darà nuova linfa in tutti i continenti se si considerano i dati definitivi, resi noti proprio in queste ore, sull'affluenza alla Gmg 2008: settantamila alle Giornate nelle diocesi, centocinquantamila alla messa di apertura celebrata dal Cardinale Pell a Barangaroo, 226.000 pellegrini registrati (113 internazionali e 113 mila locali); più di 170 Paesi rappresentati, in un coinvolgimento crescente che ha portato alle cifre record, per queste latitudini, di 250.000 giovani alla veglia di preghiera e più di 350.000 alla messa conclusiva. Grandi numeri anche per l'audience televisiva, i contatti internet e la risposta sui mezzi di comunicazione sociale, che hanno reso Sydney 2008 un "evento ecclesiale globale" - come ha detto lo stesso Papa Ratzinger durante il congedo dall'Australia - con cinquecento milioni di persone coinvolte a vario titolo nell'avvenimento.
La presenza di Benedetto xvi, che ha conquistato giovani, autorità e gli stessi mass media inizialmente scettici, ha reso la Giornata mondiale della gioventù in terra australiana un successo che va ben oltre quello dell'Olimpiade del 2000, tanto che l'Australian lo ha descritto come il più grande convegno religioso nella storia del Paese. Uno "tsunami di fede e di gioia", ha scritto il Sydney Morning Herald, che rende orgogliosi gli organizzatori sia tra le fila della Chiesa cattolica che tra quelle del Governo del Nuovo Galles del Sud. Tanto che la più grande città del Paese intende candidarsi a ospitare i mondiali di calcio 2018.

(©L'Osservatore Romano - 24 luglio 2008)

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