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Abusi sessuali dei preti: il Papa accoglie le vittime (Mazza)
Dai giornali italiani un'informazione parziale e incompleta sulla GMG (Sir). Il blog sottoscrive in pieno (con delle eccezioni). Un plauso alla rete!
Parla la corrispondente del «Sydney Morning Herald», Paola Totaro: "L'incontro del Papa con le vittime dei pedofili? Un atto dal valore fortissimo"
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DISCORSI, OMELIE E MESSAGGI DEL SANTO PADRE A SYDNEY
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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' SYDNEY 2008: LO SPECIALE DEL BLOG
L’EDITORIALE
Una società che ignora il volto positivo dei giovani
Bruno Cescon
Non solo i giovani sono pochi, di numero, nelle nostre società del benessere. Ma nella rappresentazione sociale e mediatica ritornano anche con il volto della sofferenza, della devianza, delle disgrazie. È stato così nei giorni scorsi per la giovane sedicenne deceduta a Venezia avvelenata da una pasticca di ecstasy. L’opinione pubblica non si era ancora rifatta dallo stordimento della morte violenta di Federica nel divertimentificio spagnolo di Lloret de Mar. E poi vi è la gioventù dei tiratardi, dello spritz, della corsa folle, della violenza notturna, delle discoteche, dell’alcolismo. Sembrano queste le generazioni che fanno tendenza, esclusivamente in negativo, con la trasgressione e l’esasperazione di un divertimento vivace che dovrebbe essere la normalità. Gioventù da sballo. Fatta di adolescenti e giovani fragili e insicuri, in cerca di un doping psicologico.
Per fortuna non è questo il volto delle giovani generazioni. Anzi, bisognerebbe smetterla di raccontare la gioventù come smarrita, sbandate, indifferente, apatica.
A suo modo, secondo modalità ormai globali, una diversa si è fatta viva a Sydney in Australia. Le Giornate mondiali della gioventù non sono soltanto un fenomeno religioso rilevante. Rivelano una trasversalità di bisogni, di ricerca. Sono state una sorpresa inattesa per il nostro Occidente. Basti ricordare il megaraduno di Parigi, prima snobbato dai maitres à penser, dagli intellettuali della laica Francia e poi analizzato come risposta ad un bisogno di orientamento. Non diversamente era avvenuto a Colonia.
Non c’è solo indifferenza e stanchezza spirituale. Nella prosperità materiale vi è anche chi non vuol cedere al conformismo, allo spirito del tempo.
Indubbiamente conta la proposta religiosa. E fa da riferimento la figura di un anziano Papa che parla alto ai suoi giovani, che fa appello alla razionalità e non solo al sentimento.
Per sperare nella vita i giovani necessitano di traguardi, di mete significative. Occorre indicare loro un orizzonte ampio. A loro modo lo fanno le grandi religioni. Piaccia o no, lo stesso Islam è in grado di indicare un senso all’esistenza di oltre un miliardo di persone, tra l’altro in gran parte giovani.
© Copyright L'Arena, 23 luglio 2008
Ecco gli editoriali che vorremmo!
Veramente interessante la riflessione di Cescon
R.
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