14 luglio 2008
Il Papa a Sydney: il messaggio ai giovani e l'incontro con gli Aborigeni (Agi)
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Il Papa: "Come dice Agostino, i nostri cuori non trovano riposo finché non riposino nel Signore. L'Australia è la grande terra meridionale dello Spirito Santo" (Messaggio del Santo Padre al popolo dell’Australia e ai giovani pellegrini della GMG, 13 luglio 2008)
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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' SYDNEY 2008: LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con molto piacere pubblichiamo questi bei servizi di Salvatore Izzo per l'Agi.
R.
PAPA: TROPPI GIOVANI MANCANO DI SPERANZA
di Salvatore Izzo
(AGI) - Sidney, 13 lug.
''Molti giovani oggi mancano di speranza. Rimangono perplessi di fronte alle domande che si presentano loro in modo sempre piu' incalzante in un mondo che li confonde, e sono spesso incerti verso dove rivolgersi per trovare risposte''.
Lo scrive il Papa in un messaggio ai ragazzi di tutto il mondo che nei prossimi giorni parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventu' di Sidney. I giovani di oggi, afferma, ''vedono la poverta' e l'ingiustizia e desiderano trovare soluzioni. Sono sfidati dagli argomenti di coloro che negano l'esistenza di Dio e si domandano come rispondervi. Vedono i grandi danni recati all'ambiente naturale dall'avidita' umana e lottano per trovare modi per vivere in maggiore armonia con la natura e con gli altri''.
''Dove possiamo cercare risposte?'', si domandano i ragazzi e il Papa teologo ricorda loro un detto attribuito a Sant’Agostino: ''Se vuoi rimanere giovane, cerca Cristo''.
''In lui - spiega - troviamo le risposte che cerchiamo, troviamo le mete per le quali vale veramente la pena di vivere, troviamo la forza per continuare il cammino con cui far nascere un mondo migliore. I nostri cuori non trovano riposo finche' non riposino nel Signore, come dice Sant'Agostino all'inizio delle Confessioni, il famoso racconto della sua gioventu'.
La mia preghiera - conclude - e' che i cuori dei giovani che si riuniscono a Sydney per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventu' trovino veramente riposo nel Signore e possano essere colmati di gioia e di fervore per diffondere la Buona Novella fra i loro amici, le loro famiglie e tutti coloro che incontrano''.
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PAPA: IL PREMIER RUDD GLI DA' IL BENVENUTO IN AUSTRALIA
(AGI) - Sidney, 13 lug.
Al suo arrivo a Sidney, dopo lo scalo tecnico di questa notte a Darwin, Benedetto XVI e' stato accolto all'aeroporto militare di Richmond dal primo ministro australiano, il laburista Kevin Rudd, e dal card. George Pell, arcivescovo di Sydney.
Subito dopo, il Pontefice ha raggiunto in automobile, anziche' in elicottero, la residenza dell'Ops Dei a Kenthurst, nel Parco nazionale delle Montagne Blu, a 40 km da Sidney.
Dalle finestre della sua camera Papa Ratzinger potra' ammirare il sggestivo panorama delle ''Montagne blu'' che rappresentano una delle piu' caratteristiche mete vicino a Sydney.
Avra' a disposizione, per pregare, una piccola cappella adiacente, e potra' passeggare in un bosco che e' all'interno della tenuta, dotata anche di una piscina e di un campo da tennis. Per il Papa e' stato portato anche un pianoforte. Benedetto XVI potra' cosi' riposarsi dalle fatiche del viaggio (16 mila km e 20 h di fuso orario) e prepararsi all'incontro con i ragazzi di tutto il mondo che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventu', da li definita ieri ''una grande festa della fede, che apre nuove frontiere di unione tra le culture''.
Conversando con i giornalisti a bordo del B777 dell'Alitalia - decollato ieri mattina alle 10.30, ora italiana, dall'aeroporto di Fiumicino - Benedetto XVI aveva toccato alcuni dei temi di stretta attualita', come la tutela delle risorse della terra, o gia' affrontati nel corso della sua visita negli Stati Uniti, come quello degli abusi sessuali all'interno della Chiesa.
In un video messaggio diffuso subito dopo l'arrivo in Australia, il Pontefice rinnova intanto il suo invito ''ai giovani di tutto il mondo di raggiungermi in Australia, la grande 'Terra meridionale dello Spirito Santo''' ed esprime il suo ''apprezzamento'' per tutti coloro che hanno offerto ''tanto del loro tempo, delle loro risorse e delle loro preghiere'' per rendere possibile la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventu': ''il Governo australiano e il Governo provinciale del New South Wales, gli organizzatori di tutti gli eventi, i membri della comunita' degli operatori economici che si sono offerti come sponsor''.
''Molti dei giovani - contina il messaggio del Pontefice - hanno fatto grandi sacrifici per poter intraprendere il viaggio verso l'Australia, ed io prego che vengano largamente ricompensati. Le parrocchie, le scuole e le famiglie ospitanti sono state molto generose nell'accogliere questi giovani visitatori, anch'esse meritano la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento''.
Nel messaggio il Pontefice si rivolge poi a tutti i ''cari amici australiani''. ''Benche' - scrive - potro' passare solo pochi giorni nel vostro Paese, e non potro' viaggiare al di fuori di Sydney, il mio cuore vi raggiunge tutti, compresi coloro che sono malati o in difficolta' di qualsiasi genere. A nome di tutti i giovani, vi ringrazio di nuovo per il vostro sostegno alla mia missione e vi chiedo di continuare a pregare soprattutto per loro''.
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PAPA: P.LOMBARDI, ABORIGENI SARANNO PRESENTI A GMG SIDNEY
(AGI) - Sidney, 13 lug.
"La presenza degli aborigeni agli eventi della visita papale e' un fatto importante". Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha commentato cosi' l'annuncio che un gruppo di aborigeni rappresentera' i nativi dell'Australia alla grande messa del 20 luglio con la quale Benedetto XVI concludera' la Giornata Mondiale della Gioventu'.
Inoltre il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, ha annunciato Lombardi, visitera' un villaggio di aborigeni in Australia durante il periodo di riposo del Papa, nel centro dell'Opus dei Kenthurst Study Centre, a nord-ovest di Sydney. "Il segretario di Stato vaticano sara' accompagnato da altri membri del seguito papale.
In quei giorni visiteranno anche la citta' di Parramatta, dove verra' celebrata una messa nella cattedrale di St Patrick", ha tenuto a sottolineare il direttore della sala stampa vaticana, durante un briefing illustrativo del viaggio. Agli aborigeni il primo ministro Kevin Rudd presento', nel febbraio scorso, le scuse ufficiali a nome del Governo per le ingiustizie subite nel passato e denuncio' la "assimilazione forzata" avvenuta tra il 1910 e il 1970.
Anche il Papa - secondo quanto anticipato nei giorni scorsi da padre Lombardi - affrontera' il tema degli aborigeni durante nei suoi discorsi.
Benedetto XVI ha gia' parlato delle sofferenze degli aborigeni in un recente documento, la lettera del 2006 in occasione del XX anniversario della visita di Giovanni Paolo II in Australia: "Solo attraverso la disponibilita' ad accettare la verita' storica - sono le parole del Papa - e' possibile acquisire una sana comprensione della realta' contemporanea e aderire alla visione di un futuro armonioso. Quindi, incoraggio di nuovo tutti gli australiani ad affrontare con compassione e determinazione le cause profonde della piaga che affligge ancora cosi' tanti cittadini aborigeni.
L'impegno per la verita' apre la via alla riconciliazione duratura attraverso un processo di guarigione che implica il chiedere e il concedere il perdono, due indispensabili elementi di pace. In tal modo, la nostra memoria viene purificata, il nostro cuore reso sereno e il nostro futuro riempito di una speranza ben fondata sulla pace che scaturisce dalla verita'".
E al suo arrivo in Australia, questa mattina, una copia della "Aboriginal Madonna", la Vergine venerata dalle popolazioni aborigene, e' stato il primo dono ricevuto da Benedetto XVI. Il dono gli e' stato consegnato a Darwin, nel nord del paese, dove l'aereo aveva dovuto compiere uno scalo tecnico di 90 minuti per rifornimento; glielo ha consegnato il vescovo locale, mons. Eugene Hurley, che si e' detto specialmente felice di essere il primo ad accogliere il Papa "a nome di tutti gli australiani ma in particolare dei 'territorians'", ovvero le popolazioni autoctone. Secondo gli esperti, i 517 mila aborigeni oggi presenti nel paese (2,5 per cento del totale della popolazione) hanno una aspettativa di vita inferiore (59,4 anni contro 76,6 per gli uomini; 64,8 contro 82 per le donne). Lo scarso accesso alle prestazioni sanitarie colpisce duramente i bambini, che soffrono cronicamente di malattie agli occhi (ad esempio il tracoma, un'infezione della congiuntiva e della cornea che porta alla cecita'), di anemia e di danni cerebrali legati alla malnutrizione.
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