13 luglio 2008
Un Papa «verde», severo ed intransigente contro gli abusi sessuali e fraterno verso gli Anglicani (Chirri)
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Un Papa «verde» e severo contro abusi
Benedetto XVI è arrivato in Australia e durante il volo ha parlato degli abusi sessuali, «incompatibili con il sacerdozio», delle sfide ambientali e la necessità di «risvegliare le coscienze dei giovani»
(Nella foto il papa appena atterrato in Australia accolto dal primo ministro Kevin Rudd)
dell’inviata Giovanna Chirri
DA BORDO DELL'AEREO PAPALE
E' un Papa ecologista, intransigente sugli abusi sessuali dei preti e fraterno verso gli anglicani che rischiano lo scisma quello che si appresta ad incontrare a Sydney circa 200mila ragazzi da tutto il mondo, per la XXIII Giornata mondiale della gioventù.
Dopo il G8 i «politici» raccolgano la «grande sfida» ecologica e del riscaldamento climatico. L’abuso sessuale «è incompatibile per il prete» e per la Chiesa «non è sufficiente chiedere scusa». Speranza e preghiera perchè gli anglicani evitino «fratture» dopo la scelta di avere donne-vescovo. Questi i temi affrontati dal Papa sull'aereo che lo porta in Australia – Paese naturalisticamente splendido ma afflitto da siccità.
E a proposito della Gmg, Benedetto XVI la ritiene ancora una «formula valida», «non solo un grande raduno», e spera che sia valida anche «per il futuro». «Ottimista» si è detto anche sulla situazione della fede in Europa e in Occidente: c'è «crisi», ma non declino.
Durante il volo verso l’Australia Benedetto XVI ha rispettato la tradizione di rispondere ad alcune domande dei giornalisti, spaziando sui temi di attualità: il G8 è da poco concluso, il Papa non vuole sostituirsi ai politici e pensa che compito della Chiesa sia piuttosto aiutare a riflettere sulle «grandi sfide» ecologiche, perchè i politici ne traggano poi le conseguenze operative, cercando «soluzioni», mentre tutti, ricorda, abbiamo la responsabilità di uno «stile di vita» compatibile con l’ambiente.
Aspettando il Papa e ricordando quanto ha fatto nel viaggio di aprile negli Stati Uniti, alcune associazioni australiane di vittime di abusi sessuali perpetrati dai sacerdoti si aspettano che faccia altrettanto in Australia, che chieda perdono. Il Papa spiega che negli Stati Uniti si è sentito in qualche modo «obbligato» dalla situazione a comportarsi così, e oggi ritiene «essenziale dire le stesse cose che ha detto in America: il prete è incompatibile con gli abusi», si deve lavorare moltissimo nella formazione per avere preti formati alla «santità», e bisogna «fare tutto il possibile per sanare le ferite delle vittime, e riconciliarle».
L'Australia è un paese secolarizzato, e il pensiero di Papa Ratzinger è che la situazione australiana non sia poi così dissimile da quella dell’Europa e dell’Occidente: «certamente c'è crisi, ma c'è anche speranza. In questo momento storico abbiamo bisogno di Dio come della terra e dell’acqua». Perciò una rinascita della fede è possibile e il Papa si dichiara «ottimista».
Una domanda sugli anglicani, che si riuniranno nella Lambeth conference dopo le divisioni suscitate nell’incontro di Gerusalemme che apre alle donne-vescovo: che augurio fa il Papa al primate di Canterbury?
«La preghiera», come «contributo essenziale», risponde papa Ratzinger: «non dobbiamo intervenire direttamente nelle loro discussioni; il desiderio è che possano evitare fratture e si trovi una soluzione» e un equilibrio tra «le responsabilità del nostro tempo e la fede e il vangelo» perchè si sia «fedeli in modo creativo e maturo». «Prego personalmente – aggiunge il Pontefice – perchè la comunione anglicana trovi la sua strada per l’oggi, trovi la risposta alla situazione attuale».
© Copyright Gazzetta del Mezzogiorno, 13 luglio 2008 consultabile online anche qui.
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