7 settembre 2008

Il Papa a Cagliari: "Cuori attorno a un solo cuore" (Saddi). Il saluto di Maria Lucia Baire


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Cuori attorno a un solo cuore

I giovani della Sardegna saluteranno il Santo Padre con un loro inno, frutto di mesi di studio sui testi e sulle musiche destinato a lasciare il segno per sempre come la visita del Papa a Cagliari. E domani saranno migliaia di «cuori attorno a un solo cuore». A comporre queste parole sono stati Maria Enrica Porcu e Francesco Mocci, entrambi trentenni cagliaritani, che tra una nota e l'altra l'anno scorso si sono sposati. «Quando sei dentro la fede e la vivi ogni giorno non vedi l'ora di ufficializzare davanti alla Chiesa il tuo amore. Testimoniare l'unità anche con il sacramento del matrimonio per noi era indispensabile. Insieme abbiamo dato vita anche al gruppo gospel che ha sede nella chiesa di San Paolo in piazza Giovanni perché è bello cantare d'amore». Lei insegnante in una scuola elementare a Monte Urpinu, ha creato il testo: «Con me i bambini adorano cantare in un clima di gioia che è tipico della loro età. Dovremmo imitarli tutti». E lui, che ha studiato composizione al Conservatorio di Cagliari, conosce la musica «tanto bene da essere stati scelti all'unisono. Con il testo che si intitola "Tu sei madre" abbiamo voluto lodare la Madonna di Bonaria madre di tutti i sardi.
Abbiamo avuto la collaborazione degli esperti di Hope Servizio nazionale per la Pastorale giovanile e dopo la scelta, la consulenza di due nomi del settore che hanno curato gli inni della Giornata Mondiale della Gioventù: Marco Brusati e Massimo Versaci». Con loro anche altri giovani che hanno voluto fare parte di questa "avventura".
«Molti ragazzi sardi non hanno potuto partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney in Australia ma nel nome della Madonna di Bonaria domani avremo con noi, nella nostra isola, il nostro Papa, il nostro B16 come amiamo chiamarlo tutti». E pensare che l'inno è nato in un'altra grande basilica quella di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia: «Eravamo sotto l'altare in preghiera e abbiamo ripetuto per caso in contemporanea siamo "Cuori attorno a un solo cuore perché tu sei Madre". Da allora, e mai avremmo pensato fosse possibile, quello è diventato l'inno dei giovani sardi».
B. S.

© Copyright L'Unione Sarda, 6 settembre 2008

Un anno di preparativi

MARIA LUCIA BAIRE *

Quando venne a Cagliari Paolo VI ero bambina. Mi ritrovai tra i giovani universitari sotto la pioggia ad implorare che Giovanni Paolo II aprisse quella porta del balcone centrale dell'Episcopio, in piazza Palazzo, dove era ospitato nell'ottobre del 1985. Quella sera pioveva, andammo lì a cantare con le chitarre, ad aspettarlo. Il Papa si affacciò e con fare paterno, ma abbastanza deciso, citando Solidarnosc, ci invitò ad andare a dormire perché oramai era notte. Il giorno dopo accompagnavo i ragazzi del post-cresima della mia parrocchia che erano felici dell'incontro con Papa Karol. Oggi il cammino continua e sono qui in compagnia di tanti, il popolo di Dio. È una ricchezza di colori che rispecchia il nostro stato d'animo che vive sensazioni che lasceranno tracce indelebili nel nostro bagaglio di esperienzie. Sì, stiamo incontrando il Capo della Chiesa. Il coinvolgimento di un intera comunità lo si vede in questa distesa ai piedi della Basilica di Bonaria, luogo in cui nel 1370 approdò una cassa che conteneva il simulacro della Madonna e il suo Bambino Gesù, a rappresentare un popolo che non ha più colori, confini territoriali, età, stato sociale o altre distinzioni. Questo è il popolo sardo che ha atteso questa giornata, che si è preparata ad accogliere Papa Benedetto. L'intento è stato quello di aspettare tutti insieme in un clima di grande armonia un ospite importante, con la stessa attenzione mista a trepidazione a cui siamo abituati nelle nostre case sarde, quando si attende la festa.
Già da tempo prima fervono i preparativi, quasi ad emanare un profumo di emozioni che ha la fragranza antica dell'ospitalità delle nostre case campidanesi che spalancano il loro grande portone d'ingresso e lo lasciano sempre aperto perché vi si possa sempre entrare. Subito dopo la notizia di aver accettato l'invito, Papa Benedetto XVI è stato atteso da tutti in una gara all'unisono per i preparativi. Tutti e da qualunque parte della Sardegna si sono messi in gioco per testimoniare una fede che grazie all'incontro con il vicario di Cristo è destinata a fortificarsi. Ci si è preparati all'insegna della semplicità, senza sfarzi, come quando si è se stessi, pronti ad accogliere la pienezza di un messaggio, ad ospitare una persona amica che ci fa sentire anzitutto il regalo della sua presenza. Domani saranno presenti rappresentanti di tutte le parrocchie della Sardegna, le associazioni e tanti saranno i volontari di ogni età che da mesi si preparano a questa giornata. Tutti uniti e con un'unica voce che è quella di un'isola che è nata per la fede dei suoi martiri e dei suoi santi. Moltissimi sono gli episodi di fede e devozione che meriterebbero di essere raccontati, così come le testimonianze e le speranze in cui tanti confidano e che in questi mesi di lavoro ci hanno affiancato e che hanno trovato risposte. Grazie Santità per averci radunato tutti insieme, per aver scelto la nostra città, la nostra terra per la Sua Visita apostolica. Domani tutta questa folla estesa fino al mare vivrà e non dimenticherà mai l'immensa gioia che viene da questo incontro, in nome di una fede autentica e sentita che è e sarà per sempre la fede dei sardi.

* Presidente Comitato Il Papa in Sardegna

© Copyright L'Unione Sarda, 6 settembre 2008

1 commento:

euge ha detto...

I cuori che battono con quello del Papa, sicuramente da oggi sono più numerosi. Cuori di giovani che, hanno saputo manifestare il loro affetto ad un Padre che se avesse potuto li avrebbe abbracciati tutti.

TANTI CUORI INTORNO AL PAPA!
Santità i nostri sono sempre con lei in ogni circostanza.
LE VOGLIAMO BENE!