26 luglio 2007
Il Papa si congeda dal Cadore: cordiale incontro con i sindaci della zona
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PAPA/ A LORENZAGO L'ANNO PROSSIMO? SPERIAMO, A DIO PIACENDO
Giunto il 9 luglio, ripartirà domani per Castel Gandolfo
Lorenzago di Cadore, 26 lug. (Apcom) - "Lo speriamo, a Dio piacendo". Così ha risposto il Papa al sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, che lo ha invitato a ritornare il prossimo anno a Lorenzago di Cadore per le vacanze. "Santità, l'aspettiamo l'anno prossimo", gli ha detto la sindaco nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina tra i 22 sindaci della Magnifica comunità del Cadore e Benedetto XVI. Il Papa, giunto tra le dolomiti del Bellunese il 9 luglio, ripartirà domani alla volta di Castel Gandolfo.
BENEDETTO XVI RINGRAZIA CADORE PER DISCREZIONE E SILENZIO
Oggi ha ricevuto sindaci e operatori a Lorenzago, domani parte
Lorenzago di Cadore, 26 lug. (Apcom) - Il Papa ha ringraziato i 22 sindaci della Magnifica comunità del Cadore, ricevuti questa mattina nella residenza di Lorenzago di Cadore dove sta per finire le sue vacanze, per "una presenza discreta, silenziosa e competente". L'anno scorso in Valle d'Aosta, Benedetto XVI ha deciso di andare in villeggiatura, quest'anno, tra le dolomiti del Bellunese.
"Cari amici, in questa bella terra dolomitica, con tutto il cuore dico grazie a tutti e ad ognuno per una presenza discreta, silenziosa e competente, che ha reso indimenticabile il soggiorno", ha detto Benedetto XVI. Oltre ai sindaci erano presenti rappresentanti di protezione civile, vigili del fuoco, corpo forsetale, Anas, carabinieri, polizia locale, Suem. Il Papa ha scelto di fare vacanze 'monacali', lontano da incontri ufficiali, folle di fedeli e giornalisti, limitando le uscite a poche passeggiate serali per una preghiera. Uno stile che in Cadore ha potuto adottare indisturbato dal primo giorno, complici anche le agevoli passeggiate della zona. Il suo segretario personale, monsignor Georg Ganeswein, ha spiegato, peraltro, che Ratzinger "rimane sorpreso, persino intimidito" di fronte alle manifestazioni di affetto dei fedeli che incontra.
Ai sindaci e agli operatori ricevuti oggi, poi, Benedetto XVI ha citato un salmo secondo cui "la bontà del signore circonda il credente come i monti". "Però - ha aggiunto - questa bontà è accompagnata dalla bontà umana di cui mi sono sentito circondato". Benedetto XVI lascerà domani Lorenzago per far rientro nella residenza estiva di Castel Gandolfo.
PAPA: QUELLO IN CADORE E' STATO UN SOGGIORNO INDIMENTICABILE
(ASCA) - Lorenzago, 26 lug - E' stato ''un soggiorno indimenticabile''. Lo ha detto Benedetto XVI incontrando, al castello Mirabello di Lorenzago, i 32 sindaci del Cadore, i rappresentanti di tutte le forze dell'ordine, dei Forestali, della protezione civile, dell'Anas, dei vigili del fuoco e di quanti hanno collaborato alle sue vacanze. La bonta' di Dio si vede anche dalla bellezza delle montagne - ha detto il Papa, citando un salmo - ma anche dalla bonta' delle persone che ci stanno intorno. ''Cari amici, in questa bella terra dolomitica, di tutto il mio cuore dico grazie a tutti e ad ognuno, per una presenza discreta, silenziosa e competente che ha reso indimenticabile il soggiorno. ''Ci ha ringraziato tutti e ciascuno - riferisce il presidente della Comunita' montana del centro cadore, Flaminio Da Deppo -, ha confermato di aver trascorso un soggiorno davvero sereno. E noi gli abbiamo ovviamente augurato di ritornare il prossimo anno''. Benedetto XVI lascera' il Cadore domani pomeriggio, alle 17, per raggiungere in elicottero Treviso, dove l'attende l'aereo per Roma.
PAPA/ PRIMA DI LASCIARE CADORE VISITERA' CIMITERO DEL VAJONT
Prima di far rientro a Castel Gandolfo dopo tre settimane
Lorenzago di Cadore, 26 lug. (Apcom) - Il Papa è atteso domani sera al cimitero delle vittime del Vajont prima di lasciare il Cadore, dove sta trascorrendo le sue vacanze, e far rientro alla residenza estiva di Castel Gandolfo, sui Colli Albani, per il resto dell'estate. Benedetto XVI è giunto a Lorenzago di Cadore il nove luglio, ed ha limitato le uscite a brevi passeggiate serali. Al cimitero del Vajont dovrebbe giungere in elicottero attorno alle 17, prima di proseguire per l'aeroporto di Treviso e di lì imbarcarsi sull'aereo per rincasare. Il 9 ottobre 1963, la sera tardi, una frana staccatasi dal monte Toc precipitò nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont, provocando un'onda che scavalcò la diga, travolse il paese di Longarone e colpì altri paesi dei dintorni. Le vittime furono 1.917 di cui 1.450 nella sola Longarone.
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