14 agosto 2007
Concistoro a novembre? Anche "Il Foglio" conferma
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Sacri palazzi
Così Papa Ratzinger prepara il suo secondo concistoro
Quasi pronta la rosa di Bertone
Venti di concistoro.
Dopo il Giornale anche il Messaggero dà per probabile il secondo concistoro di Benedetto XVI nel prossimo autunno, a novembre. I vaticanisti di entrambi i quotidiani sono solitamente bene informati. Ciò vuol dire che tra chi frequenta le stanze che contano nei Sacri Palazzi circola effettivamente questa voce. Le date indicate sono la festa della presentazione della Beata Vergine Maria, mercoledì 21, oppure la vigilia (24) o la festa (25) di Cristo re. L’annuncio dei nomi comunque verrebbe fatto circa un mese prima, a fine ottobre.
Quindici poltrone.
Si dà per scontato che Papa Ratzinger anche questa volta si guarderà bene dal superare il tetto massimo stabilito dalle norme vigenti di 120 cardinali elettori. Attualmente i posti disponibili
sono 15, ma il 14 settembre raggiungerà i fatidici 80 anni il cardinale Edmund C. Szoka e il 23 novembre sarà la volta del segretario di stato emerito Angelo Sodano, il quale, dopo quella data, continuerà a rivestire la carica di decano, ma dovrebbe dimettersi da presidente della commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior, la celebre banca ospitata dal Vaticano.
Aspiranti in Curia.
Quattro sono gli ecclesiastici della curia romana per i quali la porpora “dovrebbe” essere scontata (perché la creazione di cardinali è un atto sovranamente libero del Pontefice). Tre sono gli italiani: il toscano Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, il piemonteseGiovanni Lajolo, governatore dello stato
della Città del vaticano, il salesiano campano Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa romana chiesa. A questi va aggiunto l’argentino di origini trentine Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le chiese orientali. Il Papa potrebbe pure
pescare tra i presidenti dei pontifici consigli per i quali la nomina cardinalizia non è “ex ufficio”, cioè automatica. I capi di questi ministeri vaticani di seconda fascia, non ancora cardinali, sono: il polacco Stanislaw Rylko (il quale, essendo stato escluso all’ultimo momento dal concistoro dello scorso anno, questa volta dovrebbe farcela), gli italiani Francesco Cocco Palmerio, Claudio Maria Celli e Gianfranco Ravasi (di prossima nomina), il tedesco Paul J. Cordes.
La porpora dovrebbe toccare poi allo statunitense John Foley, che dopo molti anni da presidente del pontificio consiglio per le Comunicazioni sociali da poco è stato nominato pro gran maestro dell’ordine equestre del santo sepolcro.
In cima alla rosa.
Non dovrebbero mancare nell’elenco dei nuovi cardinali anche Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nonché Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo.
Porpore dal mondo.
In Europa dovrebbero avere la porpora gli arcivescovi di Parigi (il lustigeriano André Vingt-Trois), Barcellona (Lluis Martinez Sistach), Varsavia (Kazimierz Nycz). In Irlanda la porpora dovrebbe
toccare all’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, amico di vecchia data di Joseph Ratzinger. Nelle Americhe sono in attesa della berretta Toronto, Washington Dc (ma anche Baltimora e Saint Louis), Sao Paulo (ma anche Brasilia, Belo Horizonte, Aparecida, Fortaleza), senza contare che il Paraguay è sempre alla ricerca del suo primo cardinale della storia. In Asia dovrebbe ricevere la porpora Bombay in India e forse Karachi in Pakistan, o Colombo in Sri Lanka. Un discorso a parte merita la Cina, dove una qualsiasi nomina cardinalizia ha inevitabilmente delle ripercussioni di carattere diplomatico e c’è molta cautela. Infine l’Africa: nel suo primo concistoro Papa Ratzinger non ha nominato nessun cardinale elettore proveniente da questo continente.
Questa volta quindi la porpora potrebbe arrivare in paesi che ne sono privi come il Senegal, il Burkina Faso, il Kenya o la Repubblica democratica del Congo.
L’esordio di Bertone.
Il prossimo concistoro sarà il primo con il cardinal Tarcisio Bertone segretario di stato. Secondo la prassi è la segreteria di stato a stendere una prima rosa di candidati al cardinalato.
E’ comunque il Papa a vergare l’elenco definitivo in cui togliere o aggiungere nominativi alla lista che gli è stata consegnata.
© Copyright Il Foglio, 14 agosto 2007
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1 commento:
speriamo ci pensi bene.....troppi carriesristi e pochi pastori!!
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