13 agosto 2007
La BBC ed i suoi video: il giorno della verita', prima l'Irlanda, ora la Gran Bretagna
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Cari amici, oggi e' il giorno della verita': prima la curatissima inchiesta di "Avvenire" sul clero irlandese, segnalata da Martina, poi la notizia che la Regina Elisabetta II ha deciso di querelare la famosa e una volta autorevole BBC per il falso scoop "dell'arrabbiatura" della sovrana. La BBC e' stata costretta a scusarmi, ma, a quanto sembra, le giustificazioni non bastano a Sua Maesta' che ha deciso di dare una bella lezioncina a chi di dovere.
Peccato che nessuno se la sia presa seriamente con la stessa emittente quando mando' in onda il famigerato video sui preti pedofili.
Forse si puo' offendere il Papa ma non la Regina? Tutto il mondo e' paese ed evidentemente anche in Gran Bretagna vige la regola dei "due pesi e due misure".
Consoliamoci con il fatto che ormai la BBC non e' piu' credibile per la maggioranza degli Inglesi proprio a causa dei falsi scoop e della linea troppo politicamente corretta a senso unico.
Raffaella
IL CASO
Inutili le scuse della tv per aver alterato un´immagine della sovrana
Elisabetta non perdona querela per lo spot Bbc
DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA - Fra la regina e la stampa britannica torna il tempo delle querele. Accadde nel 1993 con il quotidiano Sun. Si ripete oggi con la Bbc, colpevole di aver diffuso in tv una finta crisi d´ira di Elisabetta II. La Corona «ha dato mandato ai suoi legali di intraprendere un´azione legale per il programma della British Broadcasting Corporation che ha distorto la sua figura, suggerendo che abbia cacciato la fotografa dal set in un attacco di rabbia», scriveva ieri il Sunday Telegraph.
L´episodio incriminato - per cui la tv si era già pubblicamente scusata - risale all´inizio di luglio. La Bbc aveva terminato le riprese del documentario su Elisabetta «Un anno con la regina» e si preparava a mandarlo in onda in autunno. Come anticipazione, un mese fa mandò in onda lo spezzone di pochi secondi con la regina che perdeva le staffe. «Non indosso più niente» diceva stizzita Elisabetta sul set fotografico allestito a Buckingham Palace dalla famosa fotografa americana Annie Leibovitz, colpevole di averle chiesto di togliersi la corona per lo scatto. Il trailer della Bbc si chiudeva su un´Elisabetta infuriata che percorreva il corridoio, abbandonando il set. Ma dopo le prime rimostranze della casa reale gli autori ammisero che la regina era stata ripresa nel corridoio mentre arrivava sul set della Leibovitz, non dopo averne preso commiato. E la frase incriminata, ripresa per intero, suonava in maniera più innocente: «Grazie molte, ma non indosso più niente».
Se nel 1993 l´azione legale minacciata nei confronti del Sun riguardava l´anticipazione del discorso di Natale, nel caso della Bbc il problema è più sostanziale, perché tocca l´affidabilità dell´informazione.
Appena quattro giorni fa il canale Itv ha trasmesso un documentario sugli ultimi mesi di vita di un malato di Alzheimer e una pioggia di polemiche si è riversata sul regista, perché la descrizione della morte dell´uomo coincideva in realtà con il subentrare del coma.
La stessa Bbc, alla fine di luglio, era stata travolta dagli scandali dei quiz truccati. Oggi forse la regina deciderà di fermarsi alla minaccia dell´azione legale. Ma sarà molto difficile che la Bbc abbia il coraggio di trasmettere il documentario.
(e.d.)
© Copyright Repubblica, 13 agosto 2007
Eppure una volta la BBC era cosi' "coraggiosa"...si'...quando la "vittima" non minaccia querele!
Raffaella
La regina Elisabetta fa causa alla Bbc: video falso, niente lite con la Leibovitz
di LUIGI OFFEDDU
LONDRA — Buckingham Palace avvia un'«azione legale» contro la Bbc, rea di avere truccato un video della regina Elisabetta per documentare una presunta lite con la fotografa Ann Leibovitz. Elisabetta correva nei corridoi perché in ritardo, non perché arrabbiata.
«Il video su di me è stato truccato» Elisabetta fa causa alla Bbc
Alla regina non bastano le scuse della tv, in forte crisi d'immagine
LONDRA — Alla fine, la Regina mandò gli avvocati. E li mandò nell'altro Palazzo più celebrato e importante del Regno, dopo quello del Parlamento. Non sono bastate le scuse ufficiali, le promesse di correggere il pasticcio. Quello che Sua Maestà aveva detto, ieri ha fatto, su carta intestata dello studio legale Farrer & Co.: Buckingham Palace avvia un'«azione legale», cioè fa causa, contro la Bbc. E molto probabilmente un certo programma salterà per sempre, non andrà mai in onda: non su richiesta ufficiale dello stessa Regina, ma insomma poco ci manca; il che non succede spesso, da queste parti...
Tutto per quella «sola », la bufalaccia ormai nota di qualche giorno fa: perché la Bbc ha truccato le immagini di Elisabetta dipingendola come una vecchia signora arrabbiata, e un po' scomposta, quando arrabbiata non era, e tantomeno scomposta.
Non stava andandosene sbuffando e a grandi falcate per un corridoio, con tanto di insegne dell'Ordine della Giarrettiera e con tanto di paggio che reggeva lo strascico blu, dopo che la fotografa americana Annie Leibovitz le aveva chiesto di posare a testa scoperta: «Maestà, senza la corona starebbe meglio...». Né, stanca e nervosa dopo tanto foto già fatte, aveva sibilato alla screanzata d'Oltreoceano: «Basta, non cambio proprio nulla». Al contrario: camminava così in fretta, Elisabetta II, perché stava arrivando all'appuntamento con l'americana, non andandosene. E avendo qualche secondo di ritardo, voleva evitare una scortesia, non procurarla.
Ma le immagini di prima sono diventate quelle di poi, nel montaggio sono state confuse, tagliate e mal ricucite, forse per incapacità o forse per «malizia da audience ».
Insomma: la Bbc ha mentito. Ha violato le sue stesse regole interne, per altro già calpestate in altre occasioni dei mesi scorsi. E lo ha pure ammesso, chiedendo scusa alla fotografa e alla Regina «per qualunque disagio possa essere nato»; anche se ha parlato di «sfortunato errore». Ma ormai il danno era, è fatto. E il pasticcio sembra solo all'inizio.
Infatti, le immagini bugiarde erano il «promo», l'antipasto promozionale, di «Un anno con la Regina», programma annunciato per l'autunno: e «vi sono seri dubbi che ora veda la luce», come afferma sibillino uno dei produttori.
In Italia sarebbe una causa per diffamazione: qui, in terra di antichi ermellini, potrebbe anche chiamarsi lesa maestà. I giuristi consultati dai giornali confermano che sì, gli estremi per la diffamazione ci sono tutti, anche a considerare Elisabetta una cittadina come tutti gli altri. Ma l'etichetta, e il pudore dei codici, complicano le cose: «Sarebbe inconcepibile pensare che Sua Maestà accetti di farsi coinvolgere in una lite confusa, con richiesta di danni e tutto il resto », ha ammonito un portavoce di Corte. Quindi si va, almeno così pare, per vie parallele: la lettera consegnata dagli avvocati dello studio Farrer alla Bbc, e alla Rdf Media che è la casa produttrice del programma, si impernia sulla violazione del contratto siglato prima delle riprese fra la stessa Rdf, Buckingham Palace e l'emittente televisiva. La tesi: non sono state rispettate la verità, e la
privacy, garantite da quel contratto.
A settembre, l'inchiesta interna della Bbc spiegherà qualcosa di più. Ma intanto, il punto dolente è un altro, la crisi della stessa Bbc.
Dopo i telequiz taroccati, e dopo quest'ultimo pasticcio coronato, sembra sbandare anche il «Trust», la commissione indipendente che dovrebbe vegliare sul rispetto della verità. «I nostri standard morali devono prevalere su tutto, non ci sono scuse per chi dice balle » tuona uno dei documenti interni. Nelle redazioni sono stati avviati «corsi di aggiornamento sulla completezza e correttezza»: cui, però, vari giornalisti si rifiuterebbero indignati di partecipare.
Secondo un'altra fonte interna, «gran parte delle 400.000 ore di trasmissione annuali sono corrette e veritiere». «Gran parte», non tutte: per la Bbc di un tempo, sarebbe già stata una bestemmia.
© Copyright Corriere della sera, 13 agosto 2007
Il troppo stroppia...alla fine!
R.
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1 commento:
Anch'io quando ho sentito la questione regina e BBC ho pensato alla stessa cosa: "allora ci prende gusto a inventare servizi esclusivi". Spero proprio che questo gli serva da lezione, nonostante lo sgarbo verso la regina è molto meno grave rispetto a quello fatto al papa. Marco
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