10 agosto 2007

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Giovanna Chirri

CITTA' DEL VATICANO
Solo un «baciamano» concesso dal Papa al fondatore di Radio Maryja. E nessun cambiamento nella «ben nota posizione» del Vaticano rispetto al mondo ebraico.
Con un comunicato di tre righe, preceduto da una lunga riflessione sulla opportunità di pubblicarlo, il Vaticano ha chiarito i termini dell'incontro, domenica a Castel Gandolfo, tra il Papa e padre Tadeusz Rydzyk, guida della ultraconservatrice radio polacca, spesso su posizioni antisemite. La nota esce all'indomani della dichiarazione del Congresso europeo ebraico che si dice «scioccato nell'apprendere che Benedetto XVI ha concesso un'udienza privata al direttore della radio polacca antisemita».
La nota vaticana vorrebbe interrompere giorni di polemiche cominciate con la pubblicazione su Nasz Dziennik, l'organo di stampa dell'impero mediatico di Radio Maryja, della foto del Papa che stringe la mano a padre Tadeusz. Il giornale parlava di una udienza concessa a margine dell'incontro con i redentoristi polacchi e commentava: «Benedetto XVI ha invitato padre Rydzyk, impartendo la sua benedizione a Radio Maryja e a tutti i suoi collaboratori e ascoltatori».
Sui media polacchi il saluto diventava subito udienza, e cominciavano le reazioni polemiche di chi vedeva nell'episodio un appoggio del Papa alla linea antisemita e ultraconservatrice del sacerdote redentorista, il cui appoggio aveva permesso la doppia vittoria dei gemelli Kaczynski, alle politiche e alle presidenziali.
Dal Vaticano facevano sapere che non di udienza si era trattato, bensì di un saluto a un gruppo di fedeli polacchi, e che l'ammissione al baciamano non significava nulla di speciale. Ma la precisazione non bastava a fermare le reazioni, soprattutto del mondo ebraico, già critico con papa Ratzinger per le ricadute del Motu proprio sulla messa in latino sulle preghiere liturgiche per gli ebrei.
In Vaticano non si nasconde irritazione per come padre Rydzyk ha «usato» il Papa. La nota di ieri tende a tranquillizzare gli ebrei. In tre righe dice due cose e ne implica una terza: non è stata concessa alcuna udienza; non è cambiata la linea di dialogo e rispetto per il mondo ebraico, sulla scia della dichiarazione conciliare Nostra Aetate; se la linea è quella della Nostra Aetate, le posizioni antisemite di Radio Maryja non hanno l'approvazione del Papa.
Del resto già lo scorso anno Radio Maryja, su richiesta del Vaticano, è stata messa sotto sorveglianza dai vescovi polacchi per i suoi toni antisemiti e ha dovuto moderare le sue campagne durante la visita di Benedetto XVI a Varsavia e Cracovia, a maggio 2006. Lo scorso mese però l'ambasciatore di Israele in Polonia si è rivolto alla Chiesa cattolica chiedendo che invitasse l'emittente a moderare i toni antisemiti, e ha denunciato il fatto che la Radio ha ripetutamente insultato gli ebrei. Ancora dopo la nota vaticana, comunque, c'è stata la reazione negativa del presidente della assemblea dei rabbini d'Italia, Giuseppe Laras, che ha parlato di «perplessità e preoccupazione» per l'incontro di domenica tra papa Ratzinger e padre Tadeusz.
Più difficilmente la nota vaticana sopirà le polemiche in Polonia, dove il baciamano è stato giocato in chiave interna. «L'incontro chiude finalmente la bocca a coloro che avrebbero voluto un intervento dai censura vaticana contro Radio Maryja», aveva commentato Witold Tomczak, eurodeputato di Lega delle famiglie polacche, partito ultracattolico al governo, ora in rotta con il premier.

© Copyright Gazzetta del sud, 10 agosto 2007


Il Papa riceve il direttore di Radio Maryja

Gli ebrei: siamo scioccati, è antisemita

di FRANCA GIANSOLDATI

di FRANCA GIANSOLDATI
LE poche, pochissime parole di circostanza che il Papa ha riservato al sacerdote polacco, direttore di Radio Maryja, Tadeusz Rydzyk, incontrato pubblicamente al termine dell’Angelus domenica scorsa a Castel Gandolfo, ha mandato su tutte le furie il mondo ebraico. A farsi portavoce del disappunto è stato il Congresso Ebraico Mondiale: «Siamo scioccati nell’apprendere che Benedetto XVI ha concesso nella sua residenza estiva un’udienza privata al direttore della radio polacca antisemita Radio Maryja». L’associazione che riunisce le comunità ebraiche europee, compresa l’Unione delle comunità italiane ha ricordato «le affermazioni antisemite di Tadeusz Rydzyk» largamente trasmesse dai microfoni della sua radio nel corso di questi anni. Per questo il Congresso ebraico si dice «stupito», «attonito» davanti alla benedizione concessa «ad un uomo e a un’istituzione che hanno macchiato l’immagine della Chiesa polacca».
Padre Rydzyk, discusso e influente direttore dell’emittente ultracattolica con molta voce in capitolo sulla vita politica nazionale, da tempo è al centro di violente polemiche per le sue posizioni ultranazionaliste venate da antisemitismo. La notizia dell’incontro pubblico (e non privato come ha erroneamente sostenuto il Congresso ebraico) è emersa alcuni giorni fa dalle pagine di Nasz Dziennik, organo di stampa del colosso mediatico di Rydzyk. L’articolo in questione parlava di una generica udienza papale, a margine di un incontro con alcuni frati Redentoristi senza specificare però se si trattava di un lungo colloquio a tu per tu, oppure di un saluto fugace, uno dei tanti.
«Benedetto XVI ha invitato padre Rydzyk, impartendo la sua benedizione a Radio Maryja e a tutti i suoi collaboratori e ascoltatori» si leggeva sul quotidiano. Sono in molti, tuttavia, ad interrogarsi sull’opportunità di ammettere al baciamano papale un religioso così discusso, tenendo presente che Giovanni Paolo II nel suo lungo pontificato non lo ha mai voluto ricevere. Il saluto della polemica è stato regolarmente immortalato con una foto opportunity scattata dai fotografi del Vaticano per ogni fedele ammesso al cospetto del Papa una volte terminato l’Angelus.
L’evento in Polonia, complice il delicato momento politico, ha suscitato immediate reazioni. «Questo incontro chiude finalmente la bocca a tutti coloro che avrebbero voluto un intervento vaticano per censurare la voce di Radio Maryja» ha fatto sapere un soddisfatto Witold Tomczak, eurodeputato di Lega delle Famiglie, partito ultracattolico al governo, appena entrato in rotta di collisione con il premier Kaczynski, ma da sempre vicino all’emittente che trasmette da Torun, nella Polonia centrale. «Il ruolo politico di Radio Maryja è ben noto ormai. Dopo gli scandali scoppiati per le sue ultime dichiarazioni, Rydzyk potrà ora zittire le critiche, giocandosi la carta della benedizione ottenuta da Benedetto XVI» ha commentato, invece, Lena Kolarska-Bobinska, direttrice del Isp, Istituto per le questioni pubbliche di Varsavia.
Polemiche a parte, padre Rydzyk continua a predicare senza freni e a sostenere a spada tratta il governo Kaczynski, malgrado gli attriti tra gli alleati. Ad ascoltare la sua voce, in Polonia c’è un esercito di persone formato soprattutto da anziani, abitanti delle campagne ed integralisti cattolici che considerano il verbo dell’emittente fonte di redenzione per la nazione. L’appoggio di Radio Maryja alle ultime elezioni è stato fondamentale per il doppio successo alle politiche e alle presidenziali.
Il direttore di Radio Maryja non è la prima volta che finisce nell’occhio del ciclone. L’anno scorso per fermare le sue intemperanze verbali fu costretta ad intervenire la Santa Sede. In una lettera aperta alla Conferenza episcopale, l’allora nunzio apostolico monsignor Jozef Kowalczyk chiese ai vescovi di richiamare all’ordine l’emittente oltranzista. «Abbiamo perso la pazienza» scriveva il nunzio. Nelle stesse ore un eroe della Resistenza antinazista, Marek Edelman, ex dirigente dell’insurrezione del Ghetto di Varsavia contro la Wehrmacht, lanciava un duro appello al governo: devono stroncare l’ideologia antisemita e xenofoba mandata in onda ogni giorno dalla radio, e se necessario chiuderla. Lo scandalo di Radio Maryja continua a dividere le due anime della Polonia, quella moderna, liberaldemocratica ed europea e la Polonia profonda nazional-conservatrice, diffidente verso l’Europa.

© Copyright Il Messaggero, 9 agosto 2007

Copio ed incollo da questo articolo:

"Sono in molti, tuttavia, ad interrogarsi sull’opportunità di ammettere al baciamano papale un religioso così discusso".

Tutti politicamente corretti, vero Giansoldati?
Raffaella

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