9 agosto 2007

Stile Ratzinger per l'Osservatore Romano


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Vian candidato a succedere ad Agnes.
Al giornale serve un nuovo progetto


Milano. Non esistono primarie per designare il direttore dell’Osservatore Romano, né patti di sindacato da accontentare.
Il quotidiano della Santa Sede risponde alla Segreteria di stato e il cardinale Tarcisio Bertone non dovrebbe durare eccessiva fatica – qualora decidesse – a concretizzare l’intenzione, già più volte trapelata, di sostituire Mario Agnes, direttore dal settembre 1982, regnante Giovanni Paolo II, con il professor Giovanni Maria Vian, docente di Filologia patristica alla Sapienza, ma anche ottimo conoscitore della chiesa contemporanea, nonché in notevole sintonia culturale e teologica con Benedetto XVI. Esistono però alcune consuetudini, come la presenza del direttore dell’organo della Santa Sede ai principali viaggi pontifici, che difficilmente saranno trascurate. Di Agnes è già annunciata la presenza a Loreto l’1 e 2 settembre, e in Austria dal 7 al 9 del mese.
Esistono soprattutto problemi di natura editoriale, che Bertone e il nuovo direttore dovranno al più presto affrontare.
La decennale mancanza di un piano editoriale ha causato troppi guasti.
L’Osservatore è da tempo un giornale agonizzante, il venduto in edicola è di poche centinaia di copie, il passivo consolidato per il 2006 di 4,4 milioni di euro.
Soprattutto, il giornale è rimasto indietro di qualche anno luce rispetto all’accelerazione mediatica della Santa Sede iniziata dai tempi di Wojtyla e Navarro Valls. Non ha un vero sito Internet, le sue anticipazioni giungono alle redazioni via fax. Una situazione che ha fatto la fortuna di molte agenzie di stampa ufficiose “basate” in Vaticano, diffuse in rete e plurilingue, ma che costituisce un eccessivo limite per un giornale a vocazione “universale”.
Tanto più per un Papa che, seppure viaggia poco, ha una visione quanto mai globale della chiesa. Non è solo questione del giornale, in realtà: la comunicazione è per il Vaticano un settore che resta problematico, nonostante la nomina dell’arcivescovo Claudio Maria Celli, a nuovo presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali. E nonostante il buon lavoro di padre Federico Lombardi alla Sala stampa, che però gli ha sottratto ulteriori energie alla direzione della Radio Vaticana: altra potenzialità più che sottoutilizzata, a fronte di costi di gestione esorbitanti (23.8 milioni di euro il passivo 2006).
Diverso problema è il ruolo e l’indirizzo del quotidiano. E’ un fatto che, negli anni, l’Osservatore si è adattato all’immagine del suo ventennale direttore.
Se negli anni 80 l’aveva diretto in modo un po’ irpinocentrico, ai tempi del potere di De Mita e di suo fratello Biagio alla Rai del Pentapartito, nel decennio passato l’Osservatore di Agnes è stato però un fedele baluardo della visione internazionale di Giovanni Paolo II, dalla crisi jugoslava alla guerra in Iraq.
Tanto che il profilo graffiante scritto ieri a quattro mani da Luigi Accattoli e Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, quasi che di Agnes restassero solo le gaffe e le tirate fuori linea (peraltro rare), è apparso un po’ ingeneroso.
Casomai il problema oggi è quello di ridare smalto e autorevolezza culturale e internazionale – in linea con i grandi temi ratzingeriani – a un giornale che a volte sembra eccessivamente casuale nelle sue scelte. Su questi aspetti l’arrivo di Vian – buon conoscitore del mondo dei giornali e tutt’altro che sprovveduto anche in quanto polemista – potrebbe essere azzeccato e incisivo.

© Copyright Il Foglio, 9 agosto 2007

Condivido questa bella analisi del Foglio di Giuliano Ferrara. C'e' bisogno di un giornale che esprima la linea comunicativa del Papa, la cui grandezza risiede proprio nella parola.

Piccola polemica: occorre un ripensamento dei media vaticani affinche' non accada piu' cio' che ho visto stamattina: unico commentatore per Sat2000 e Telepace con una gran fretta di chiudere il collegamento. Risultato? Il Papa si era appena affacciato all'esterno del Palazzo Apostolico, aveva iniziato a parlare ai giovani madrileni che non avevano trovato spazio nel cortile interno, quando e' stato brutalmente interrotto il collegamento video. Non so se la responsabilita' vada attribuita alle due emittenti o al CTV ma l'impressione che ne ho ricavato e' stata pessima.
Un po' piu' di rispetto per i telespettatori ma soprattutto per il Santo Padre non sarebbe male
...
Raffaella

6 commenti:

euge ha detto...

Concordo con te Raffaella è stata una mancanza di rispetto verso il Papa e verso coloro che seguivano la diretta non far sentire il saluto rivolto ai madrileni che erano rimasti fuori del palazzo apostolico proprio mentre il Papa iniziava il suo saluto è stato interrotto il collegamento!!!!!!!!!!!!!!!
Forse è veramente ora che Benedetto XVI dia una raddrizzata alla comunicazione non solo con il giornale " Osservatore Romano " che nella mia zona l'Eur è introvabile ( e siamo a Roma!!!!!), ma anche, soprattutto, con la televisione perchè non c'è niente di più fastidioso che assistere a simili scivoloni molto gravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

Per trovare l'Osservatore in Lombardia e' necessario recarsi a Milano o prenotarlo nelle edicole, come ho fatto in occasione del compleanno del Papa. Secondo me occorre potenziare il sito del quotidiano in modo che in tanti possano leggerlo oppure renderlo piu' "appetibile". Ho fiducia nel professor Vian.
Per quanto riguarda la diretta, cara Euge, non posso che concordare! Bastava che non si interrompesse il collegamento...non era nemmeno necessaria la traduzione!

paola ha detto...

sono assolutamente d'accordo con voi la traduzione dallo spagnolo è stata terribile,insopportabile dopotutto il testo del Santo Padre e delle testimonianze dei ragazzi il commentatore doveva solo leggerle era meglio se stava zitto si sarebbe capito di più dallo spagnolo,possibile che capiscano che il grande tesoro di questo Papa è la sua parola e quanto la gente desideri ascoltarla? ciao a tutti Paola

Luisa ha detto...

E ,non dipendente dal Vaticano....ancora in materia di comunicazione,oggi TG5 ,ha parlato di quest ìncontro,lodevole sforzo,ma c`era proprio bisigno di dire che il calore dei giovani madrileni ha persino sgelato (o qualcosa del genere) il Papa tedesco? Quando finiranno questi luoghi comuni ? Quando ci si interesserà al fondo del messaggio trasmesso da Papa Benedetto e non solo alla forma?

Anonimo ha detto...

Eh gia'! Papa tedesco, Papa polacco...ma che barba! Forse i secondi usati per pronunciare queste due parole potrebbero essere occupati meglio :-)

euge ha detto...

Ragazze che volete farci!!!!!!!! Questa gente poco intelligente non capisce che il confronto tra due persone già è ignobile di suo perchè ogni persona è diversa rigraziando Dio e poi farlo costantemente fra due Papi che per giunta erano amici ed ognuno stimava l'altro è qualcosa di veramente aberrante e diabolico!!!!!! Per Paola già siccome la parola è la forza di Benedetto che cosa si fà??????????? si boicotta mi pare evidente!!!!!! Ma, non importa Papa Benedetto arriva comunque al cuore di tutti sia di quelli che lo accettano e lo amano, sia di quelli che lo attaccano e lo criticano ad ogni piè sospinto!!
Eugenia