17 luglio 2008

FIRMATO B-XVI (Galeazzi)


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FIRMATO B-XVI

Giacomo Galeazzi

Si firma «B-XVI» e scrive «u» per abbreviare «you» come i teenager che usano «x» al posto di «per» o «tvb» invece di «ti voglio bene». Dopo i suoi predecessori Pio XI con la radio e Pio XII con la televisione, Benedetto XVI apre una nuova frontiera nella comunicazione papale: gli sms. Mai un vicario di Cristo si era rivolto ai fedeli in modo così informale, confidenziale, «hi -tech».

Ai pellegrini della prima Giornata mondiale della gioventù «interattiva», Joseph Ratzinger invia quotidianamente un messaggino in inglese utilizzando la grafia abbreviata dei ragazzi. A far trillare all’alba i telefonini dei Papa-Boys sono i pensieri teologici formato-display del Pontefice, tipo «In te alberga il dono supremo del Padre: lo spirito di Gesù» oppure gli slogan d’incoraggiamento pastorale («Dio e il suo popolo si aspettano molto da te»).

Alla Gmg multimediale, la strategia vaticana, spiegano gli organizzatori della kermesse, è «utilizzare ogni strumento tecnologico per divulgare la fede e la parola del Papa». Un nuovo linguaggio, rapido e sintetico, che sarebbe piaciuto molto a Paolo VI, solito chiosare i documenti riservati della Segreteria di Stato con postille e correzioni condensate in poche righe. Ora i quadranti dei cellulari si illuminano degli spunti di riflessione di «B-XVI» e forse anche in questo modo il Magistero conquista spazio nel lessico famigliare dei giovani.

© Copyright La Stampa, 16 luglio 2008

2 commenti:

euge ha detto...

Ma pensa e questo sarebbe il Papa che non comprende i giovani!!!!!

Non sò se mettermi a ridere o mettermi a piangere per tutti quelli che si perdono nei meandri dei luoghi comuni e delle ormai scontate prevenzioni ideologiche.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace per i "prevenuti di professione" nei confronti di Benedetto XVI: non sanno davvero cosa si perdono!!!!