7 luglio 2008

Il Papa: “Stop a chi specula su cibo ed energia” (Galeazzi e Bartoloni)


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Il monito del Papa

“Stop a chi specula su cibo ed energia”

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’DEL VATICANO

«I leader del mondo si occupino dei poveri. Basta speculazioni su cibo ed energia». Alla vigilia del meeting giapponese, Benedetto XVI lancia un appello «politico» affinché vengano frenate «turbolenze e speculazioni finanziarie che colpiscono soprattutto le popolazioni più deboli».
In un vibrante discorso letto dopo l’Angelus dal balcone di Castel Gandolfo, il Papa ha anche invocato il raggiungimento degli obiettivi di lotta alla fame e all’analfabetismo. Al G8 «si adottino coraggiosamente tutte le misure necessarie per vincere i flagelli che colpiscono ancora tanta parte dell’umanità». Il Pontefice ha voluto unire la sua voce a quella dei presidenti delle conferenze episcopali (tra cui l’italiano Angelo Bagnasco) che hanno rivolto al G8 nei giorni scorsi un «pressante appello alla solidarietà».
Joseph Ratzinger raccomanda ai potenti di mettere al centro i bisogni delle popolazioni più deboli e più povere, «la cui vulnerabilità è oggi accresciuta a causa delle speculazioni e delle turbolenze finanziarie». L’auspicio è che generosità e lungimiranza aiutino a prendere «decisioni atte a rilanciare un equo processo di sviluppo integrale».
Di fronte a una crisi alimentare che sabato l’Osservatore romano ha definito «tra le più cruente della storia» denunciando anche «i fitti intrecci» che determinano la corsa del petrolio, il Pontefice punta un dito severo contro «i flagelli della povertà estrema, della fame, delle malattie, dell’analfabetismo» individuando le responsabilità delle nazioni ricche. Già nel mese di giugno Benedetto XVI aveva lanciato un monito per l’Africa incalzando George W. Bush al suo arrivo in Vaticano: gli aveva chiesto, davanti a giornalisti e telecamere, se fossero state prese decisioni concrete. Non accontendandosi della prima risposta di Bush, che aveva definito il vertice «un successo», il Pontefice ha incentrato sul Terzo Mondo il colloquio a porte chiuse.
Poi, il prezzo del petrolio ha quasi raggiunto i 150 dollari al barile, e anche riso, mais e frumento hanno continuato la loro corsa. Anche per questo il Papa scende in campo parlando non solo di «economie deboli», ma anche e soprattutto delle responsabilità dei paesi ricchi. Richiamo accolto dal premier Berlusconi: «Vedremo se gli otto big riusciranno a fare qualcosa nella direzione indicata da Benedetto XVI». E anche dal primo ministro britannico Gordon Brown, il quale si è detto «deciso» a fare in modo che dal summit escano «misure concrete». Se Joseph Ratzinger si è rivolto ai «partecipanti all’incontro di Hokkaido-Toyako» è perché si attende una risposta alle «speculazioni» e le «turbolenze finanziarie». L’associazione delle Ong italiane commenta: «Se i leader del G8 sapranno trovare un consenso responsabile sui problemi posti dal Papa, sarebbe un passo da gigante verso un futuro di maggior giustizia».

© Copyright La Stampa, 7 luglio 2008


Appello Il Papa denuncia «le speculazioni finanziarie»

Benedetto XVI ai Grandi «Dal cibo all'energia lottate per i poveri»

«Auspico generosità e lungimiranza»

L'intervento all'Angelus. Il premier britannico Gordon Brown: «Sua Santità ha ragione, subito misure concrete»

Bruno Bartoloni

ROMA — Benedetto XVI ha denunciato ieri con grande fermezza «le speculazioni e le turbolenze finanziarie con i loro effetti perversi sui prezzi». È colpa loro se ha raggiunto limiti drammatici e insostenibili la vulnerabilità delle popolazioni più deboli e più povere, ha detto ai membri del G8 riuniti a Hokkhaido ai quali ha chiesto con altrettanta fermezza di mettere questo problema al centro del vertice. Il Papa ha ammonito capi di Stato e di governo a rispettare gli impegni assunti nei vertici precedenti, facendosi interprete di quanti cominciano a mettere in dubbio la credibilità di questi incontri, a partire proprio dai presidenti di tutte le conferenze episcopali dei Paesi partecipanti.
La prima risposta al monito- appello del pontefice è venuta dal premier britannico Gordon Brown, il quale ha promesso che farà tutto il possibile perché al vertice si prendano «misure concrete» a favore dei più poveri, duramente colpiti dal rincaro dei prezzi alimentari e dell'energia. «Il G8 come club delle nazioni più ricche ha la responsabilità di tener fede alle promesse fatte ai poveri del mondo», ha affermato Brown, riconoscendo così che le critiche del Papa e dei vescovi sono giuste e vanno ascoltate. «Sua santità ha parlato oggi della necessità che il mondo agisca per togliere la gente dalla più schiacciante povertà. Io sono deciso — ha dichiarato — perché al G8 ci siano azioni concrete». Molte le reazioni positive all'intervento del pontefice che sembra aver centrato un punto chiave, chiamando in causa le gravi responsabilità delle speculazioni finanziarie.
Benedetto XVI si è messo così alla testa di quel vasto movimento, sostenuto dall'episcopato mondiale e da moltissime personalità, che chiede che «si adottino coraggiosamente tutte le misure necessarie per vincere i flagelli della povertà estrema, della fame, delle malattie, dell'analfabetismo, che colpiscono ancora tanta parte dell'umanità ». «Mi unisco anch'io — ha detto parlando ai pellegrini venuti a Castelgandolfo per l'Angelus domenicale — a questo pressante appello alla solidarietà». E ai partecipanti al G8 ha chiesto formalmente che «al centro delle loro deliberazioni mettano i bisogni delle popolazioni più deboli e più povere, la cui vulnerabilità è oggi accresciuta a causa delle speculazioni e delle turbolenze finanziarie e dei loro effetti perversi sui prezzi degli alimenti e dell'energia». Una crisi alimentare che L'Osservatore Romano ha definito «tra le più cruente della storia recente ». «Auspico — ha concluso il pontefice — che generosità e lungimiranza aiutino a prendere decisioni atte a rilanciare un equo processo di sviluppo integrale, a salvaguardia della dignità umana ».

© Copyright Corriere della sera, 7 luglio 2008

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