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La speranza dei cattolici cinesi

Una Gmg a Pechino

Sydney, 16.

È stato il giorno della grande "festa dei giovani asiatici". Gli oltre diecimila ragazzi e ragazze del continente che hanno raggiunto Sydney per partecipare alla Gmg 2008 hanno dato vita, nella serata di mercoledì 16, ad un concerto-festa all'Olimpic park, la stessa struttura che nel 2000 ospitò i giochi olimpici. Lo spettacolo ha visto alternarsi momenti artistici a testimonianze e preghiere, in lingua inglese, mandarino e cantonese. Il colpo d'occhio era particolarmente suggestivo, con migliaia di giovani, molti dei quali vestiti nei tradizionali costumi locali, che sventolavano striscioni e bandiere dei diversi Paesi di origine. La festa degli asiatici si è inserita nelle iniziative dello Youth festival e ha avuto in programma, tra l'altro anche momenti di lettura e di studio della Bibbia.
"Stare qui a Sydney - ci ha detto il giovane Pun Ming Chi E, ventidue anni, seminarista giunto da Hong Kong - ci aiuta a vedere che nel mondo i cattolici, pur provenendo da Paesi così diversi, hanno veramente una fede sola e una Chiesa sola". Hong Kong, racconta, è una realtà multiculturale, dove nei riguardi dei cattolici - che costituiscono comunque una piccola minoranza - c'è rispetto ed è garantita la libertà. "Ma certamente questa esperienza che sto vivendo in terra australiana - assicura - mi darà una forza ulteriore per vivere la fede nel mio Paese".
Il suo sogno, la sua speranza? "Che a Pechino - risponde sorridendo - si possa organizzare prima o poi una giornata mondiale della gioventù. Per noi cattolici sarebbe l'occasione per celebrare liberamente la nostra fede, uniti agli altri giovani cattolici del resto del continente e dell'intero pianeta".
Tra i partecipanti alla festa, molti asiatici che già da anni vivono in Australia. Si tratta di una presenza consistente: nella sola Sydney si calcola che siano circa il tre cento. Sono originari di realtà molto diverse quanto a radici etniche, organizzazione sociale, struttura politica. Eppure nella stessa esperienza di fede mostrano un unico volto: quello di una Chiesa giovane, spesso in minoranza o perseguitata, ma decisa a proseguire nel cammino di amicizia con Dio e di solidarietà con l'intera umanità.
Particolarmente significativa, tra le altre, la presenza dei giovani vietnamiti. Qui ne vivono millecinquecento: una comunità solida e attiva, che si è mobilitata in modo particolare per dare ospitalità ai duemila vietnamiti attesi in questi giorni per la Gmg. Si è trattato non soltanto di un'opera di accoglienza, ma anche di un concreto sostegno economico per permettere ai ragazzi del Paese asiatico di raggiungere Sydney.
A testimonianza della centralità della realtà ecclesiale del continente in questa Gmg, c'è anche da segnalare l'iniziativa che coinvolgerà quasi settecento giovani francesi, i quali dall'Australia prolungheranno il loro pellegrinaggio missionario in Paesi asiatici come Thailandia, Hong Kong, Vietnam, Cambogia, India, Indonesia e Cina.

(fabrizio assandri)

(©L'Osservatore Romano - 17 luglio 2008)