30 agosto 2008
Card. Bagnasco: «Perseguitati. E nessuno condanna» (Bellaspiga)
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«Perseguitati. E nessuno condanna»
L’arcivescovo di Genova: la Chiesa in molte zone del mondo prova la sofferenza e la morte «ma non sento reazioni di sincera riprovazione»
DAL NOSTRO INVIATO A GENOVA
LUCIA BELLASPIGA
Una persecuzione cruenta e spaventosa, quella che avviene «contro i cristiani in alcuni Paesi del mondo», ma anche «dimenticata », resa possibile pure dal colpevole silenzio che la circonda: «Vi è una situazione molto triste di sofferenza e di morte, sulla quale però non sento particolari reazioni di sincero sdegno, di condanna e di richiamo: le persecuzioni sanguinose contro i cristiani».
Parole chiare e dirette, quelle pronunciate ieri mattina dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, durante la Messa solenne per le celebrazioni della Madonna della Guardia, davanti a migliaia di fedeli.
Un pellegrinaggio che avviene ogni 29 agosto da oltre mezzo millennio, ma che quest’anno è stato occasione per allargare lo sguardo dalle alture di Genova all’intera Terra: «E in questo momento le tensioni sono molteplici e gravi», segnate soprattutto dalla violazione di princìpi in teoria inalienabili, in realtà calpestati ogni giorno, primo fra tutti quello alla libertà religiosa. «Fa parte della Carta dei diritti universali – ha ricordato il presidente della Cei –, dovrebbe ormai appartenere alla coscienza dell’umanità. Ma così purtroppo non è, perché non tutto ciò che è scritto sulle Carte, anche le più solenni, è scritto anche nelle menti e nei cuori». La Chiesa, sempre più spesso perseguitata, poggia sulla certezza che Dio è Padre e come conseguenza «la sua carità non discrimina in base a nulla, tanto meno in base alla fede: questo accade in Italia come nel resto del mondo», dove i suoi pastori sono sovente l’ultima presenza rimasta accanto ai deboli, l’unica voce in grado di gridare le ingiustizie, a volte andando incontro al martirio. È iscritto nel suo Dna prendere le difese degli ultimi, anche a costo di essere fraintesa e accusata di «colpevole «proselitismo »». Non per questo però la Chiesa può rinunciare alla sua natura aperta ai bisognosi e ai sofferenti - avverte il cardinale, incitando i fedeli a proseguire sul- la via della giustizia e della pace con coraggio. Nel contempo denuncia quel silenzio: «La Chiesa non ha paura delle persecuzioni, comunque si presentino: fanno parte della fede. Duemila anni di storia ne sono segnati in modo luminoso... Ma non possiamo non alzare la voce, come ha fatto il Santo Padre Benedetto XVI, e dire che è ingiusto, che la libertà religiosa e di culto è un diritto, fonte di ogni altro».
C’è poi un’altra «particolare preoccupazione», ed è la «situazione del Caucaso, che ha messo in seria difficoltà le relazioni Est-Ovest, riesumando fantasmi che speravamo sepolti per sempre». Sono i venti di una guerra fredda, tornati improvvisamente ad offuscare l’orizzonte di questa estate. Non certo gli unici motivi di preoccupazione: «A partire dal continente africano, quante altre situazioni, dimenticate ma per nulla risolte sono presenti in tante parti del mondo - ha concluso il cardinale Bagnasco - . I mezzi di comunicazione di solito non ne parlano, ma i missionari, religiosi e laici, là vivono ogni giorno insieme alle popolazioni colpite, insieme alla povera gente che - come sempre - è la più esposta, soffre e muore». Una denuncia senza mezzi termini, pronunciata dall’alto della «Guardia», come un tempo venivano chiamati i monti posti in posizioni strategiche per avvistare i nemici prima che sbarcassero. Nemici che oggi vengono da lontano ma che non possono lasciarci indifferenti e soprattutto richiedono la nostra ferma reazione: «Speriamo che l’opinione pubblica, sempre così pronta ad essere visibile e rumorosa in occasioni simili, si mostri altrettanto presente ed efficace».
«Quante altre situazioni dimenticate: i mezzi di comunicazione non ne parlano, ma i missionari, religiosi e laici, là vivono ogni giorno insieme alla povera gente che, come sempre, è la più esposta»
© Copyright Avvenire, 30 agosto 2008
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