13 settembre 2008

Il filosofo Dominique Wolton : «Applausi dalla scettica Francia» (Pierantozzi)


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«Applausi dalla scettica Francia»

La sorpresa degli intellettuali, parla il filosofo Dominique Wolton

di FRANCESCA PIERANTOZZI

PARIGI

La Francia laica non snobba il Papa. Al contrario, la visita di Benedetto XVI è un successo.

Dopo aver ascoltato per più di un'ora il discorso del Papa nella splendida cornice della Collège des Bernardins a Parigi, Dominique Wolton ha pochi dubbi. Il filosofo francese, grande esperto di comunicazione e dei rapporti tra individui, politiche, culture e società, è stato tra i seicento selezionati ieri per ascoltare il discorso del Pontefice «agli intellettuali».

Emozionato?

«La cornice era senz'altro sontuosa. Un luogo superbo. Ha contribuito a sottolineare la solennità e l'importanza del momento».

Molti parlano di una Francia laica che ”snobba“ il Papa e le religioni. E’ così?

«L'accoglienza che ho visto riservare a Benedetto XVI al Collège des Bernardins, gli applausi, il parterre di personalità presenti, sarebbe stato impensabile vent'anni fa. So cosa dico, perché allora ho lavorato con il cardinale Jean-Marie Lustiger. Vent'anni fa ad ascoltare il Papa sarebbero venute la metà delle persone».

Cosa significa? Che Benedetto XVI piace addirittura più di Giovanni Paolo II?

«Significa innanzitutto che c'è un ritorno di interesse per la religione. Attenzione, parlo anche di persone agnostiche, di non credenti. Molti erano presenti al Collège des Bernardins. E' stata la prova della possibilità di una laicità alla francese. Un luogo di tolleranza».

Ritiene che anche i rappresentanti delle altre religioni la pensino così?

«Una cosa mi ha colpito: è stato il lungo applauso riservato ai rappresentanti musulmani. C'è stata sempre una grande difficoltà a riconoscere che l'Islam è la seconda religione di Francia. Mi pare che la stiamo superando».

Benedetto XVI ha pronunciato un discorso complesso, quasi «tecnico»

«E' vero. Mi pare che il messaggio di fondo del discorso, consacrato al monachesimo occidentale, sia stato quello di sottolineare l'importanza del rapporto tra libertà, fede, ragione e lavoro. Alla Francia, cuore della laicità, il Papa dice: non dimenticare la fede».

E la Francia laica lo ascolterà?

«Di sicuro gli intellettuali francesi riconoscono in Benedetto XVI l'intellettuale rigoroso. Potremmo dire che per i non credenti, per gli atei, questo Papa rappresenta un avversario di qualità, che forza al rispetto. E' importante».

Questa visita è, dunque, un successo?

«E' ancora presto per dirlo, ma direi che è cominciata molto bene».

© Copyright Il Messaggero, 13 settembre 2008 consultabile online anche qui.

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