10 ottobre 2008

Sinodo dei vescovi: parola da proclamare. Terzo e quarto giorno (Sir)


Vedi anche:

La débâcle di certe "profezie" giornalistiche: smentito l'articolo "preventivo" di Fania (Liberazione) contro Pio XII e Benedetto XVI

«L’inverno più lungo» del clero romano che operò nell’ombra (Il Giornale)

Stasera (non ieri) su Skytg24 Maria Latella intervista Paolo Mieli su Pio XII

Il Papa: sull’Olocausto Pio XII tacque a fin di bene (Tornielli)

Il Papa: dobbiamo accogliere gli immigrati e i profughi (Accattoli e La Rocca)

Papa Ratzinger e Mieli, fine della «leggenda nera» (Rodari)

Lo studio delle lingue antiche per la ricerca teologica e la liturgia: Agostino e Tommaso parlavano in latino (Inos Biffi per l'Osservatore Romano)

Pio XII, il coraggio di un Papa: la ricostruzione storica di Benedetto XVI (Sir)

PIO XII: SU H2ONEWS UN VIDEO CON LE TESTIMONIANZE DI EBREI SALVATI

Sinodo 2008: una commissione "planetaria" redigerà il messaggio finale (Sir)

Le violenze anticristiane ed il silenzio dei media. Zavoli: "Perduta la nozione di persecuzione" (Sir)

Il Papa auspica la beatificazione di Pio XII, Lombardi sfuma (Izzo)

Padre Lombardi: "Il Papa non ha firmato il decreto di beatitificazione di Pio XII. Ritiene opportuno un periodo di riflessione"

Benedetto XVI: "Pio XII agì spesso in modo segreto e silenzioso proprio perché, alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, egli intuiva che solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei" (Omelia in occasione del 50° anniversario della morte di Pio XII)

Card. Saraiva Martins: "Papa Pacelli, l’amico degli ebrei. Ecco le prove storiche che lo confermano" (Cardinale)

Il Nobel negato al fisico Cabibbo: banalità o ragione inconfessabile? Una "conventio ad excludendum" anti-Cattolici? (Rondoni)

Antonello Venditti: il Papa? Fa omelie perfette (Il Giornale)

Intervista a Paolo Mieli, storico e direttore del «Corriere della Sera»: La storia renderà giustizia a Pio XII (Osservatore Romano)

Gli interrogativi del Papa: è veramente cambiato Joseph Ratzinger da quando è stato eletto Pontefice? (L'Opinione)

SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

OMELIE, DISCORSI E MEDITAZIONI IN OCCASIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 2008

SINODO DEI VESCOVI - Parola da proclamare

Terzo e quarto giorno

Una Commissione “planetaria” avrà il compito di redigere il messaggio finale che i vescovi riuniti a Roma in Sinodo rivolgeranno al popolo di Dio sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.
La Commissione sarà presieduta per volontà personale di Benedetto XVI dall’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. È una delle determinazioni cui sono giunti i vescovi nel corso del loro terzo e quarto giorno di lavoro del Sinodo. Nei vari interventi in aula i presuli hanno offerto alla riflessione comune anche alcuni suggerimenti pratici, per esempio, su come proclamare la Sacra Scrittura e come sviluppare l’omelia per renderla più credibile e comprensibile ai fedeli.

La Commissione.

I membri – votati il 9 ottobre – sono rappresentanti dei cinque continenti e sono stati tutti eletti superando la maggioranza assoluta dei voti. Il presule che ha ottenuto più voti – come è stato riferito il 9 ottobre ai giornalisti durante il briefing quotidiano – è stato il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, votato come rappresentante della Santa Sede. Per l’Africa, è stato scelto mons. John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja (Nigeria); per l’America, il card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, presidente della Conferenza episcopale dell’Honduras; per l’Asia, mons. Thomas Menanparampil, arcivescovo di Guwahati (India); per l’Europa, il card. Godfried Danneels, presidente della Conferenza episcopale del Belgio; per l’Oceania, mons. Anthony Sablan Apuron. Per le Chiese orientali è stato votato mons. Basil Myron Schott, arcivescovo metropolita di Pittsburg dei bizantini.

Come proclamare la Parola.

Non leggere in maniera troppo veloce, rispettare la punteggiatura, usare bene il microfono, dare la giusta enfasi. Sono alcune “regole” per una buona proclamazione della Parola di Dio.
A dettarle è stato mons. Peter William Ingham, australiano e presidente della “Federation of catholic Bishop’s Conferences of Oceania che nel suo intervento, l’8 ottobre, ha sottoposto all’attenzione dei padri sinodali l’importanza del lettore perché “la Parola di Dio possa essere compresa dal cuore e dalla mente di chi ascolta”. “Quando i lettori proclamano la Sacra Scrittura – ha sottolineato il vescovo – devono accertarsi che la Parola di Dio sia ascoltata, compresa e, si spera, apprezzata”. Una buona proclamazione – ha aggiunto – è “una cortesia nei confronti di coloro che ascoltano”. Molti lettori invece “leggono in modo troppo veloce”, mentre ad “ogni parola, in ogni frase dovrebbe essere dato il proprio valore grammaticale”. Una buona regola, a questo proposito, può essere il rispetto per la punteggiatura attraverso la quale “si può modulare la voce in modo da aggiungere interesse a quanto viene proclamato”. Attenzione poi all’uso del microfono che deve essere posizionato “in modo efficace”. Altro rischio è la timidezza perché “una delle ragioni di una proclamazione povera può essere la mancanza di sicurezza del lettore di fronte all’assemblea.

Omelia, strumento di annuncio.

Grande concretezza è stata mostrata anche quando si è parlato dell’importanza dell’omelia. I padri sinodali hanno, infatti, rimarcato la necessità di rendere le omelie più credibili e preparate per meglio attualizzare la Parola di Dio spiegata ai fedeli. Queste devono attingere alla Parola e non da altre fonti e nel loro svolgimento il sacerdote deve evitare di fare polemiche o peggio mettersi contro la gente. Per essere buoni predicatori, è stato detto, bisogna conoscere bene Gesù e, dunque, avere una vita di preghiera. In questa prospettiva le 54 domeniche dell’anno offrono una grande opportunità di evangelizzazione e di annuncio della Parola, superando un certo analfabetismo religioso. Non sono mancati anche inviti a dedicarsi alla preparazione dei lettori, al ministero del lettorato, ad incoraggiare i sacerdoti a leggere e documentarsi di più sin dal seminario, a fornire traduzioni più facili della Bibbia, a utilizzare i sussidi come i foglietti domenicali, che possono essere portati a casa per la meditazione, fino a consigliare impianti acustici adeguati per consentire un ascolto migliore.

Un saluto ecumenico.

Al Sinodo è poi giunto il messaggio del Segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, Samuel Kobia, letto dal “delegato fraterno” l’arcivescovo metropolita Nifon di Targoviste. Nel testo Kobia sottolinea che “la ricerca dell'unità visibile della Chiesa rappresenta una dimensione indispensabile della vita e della missione della Chiesa” in particolare adesso che il mondo è lacerato da conflitti e guerre, diviso tra ricchi e poveri, e tormentato dall'odio comune e dalla violenza”. “Il modo in cui la Parola di Dio si rispecchia nelle vite dei fedeli”, prosegue il messaggio, “è veramente centrale per la missione salvifica della Chiesa. È questo il tipo di discepolato così disperatamente necessario in un mondo lacerato da conflitti e guerre”.

© Copyright Sir

Nessun commento: