12 aprile 2008

Il Papa all'Onu per difendere i diritti umani contro ogni forma di relativismo


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Il Papa all'Onu per difendere i diritti umani contro ogni forma di relativismo

Città del Vaticano - Il prossimo 18 aprile, Benedetto XVI, in uno dei momenti chiave del suo viaggio negli Stati Uniti, salirà sul podio dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, per chiedere al mondo il rispetto dei diritti umani e una politica internazionale basata sull'etica, la morale e la tutela dei più deboli. Sarà questo, hanno già preannunciato i suoi più stretti collaboratori, il filo conduttore del discorso che papa Ratzinger pronuncerà davanti ad una platea di 3 mila diplomatici e osservatori, in rappresentanza di 192 stati. Un momento solenne, come lo furono gli interventi al Palazzo di Vetro di Paolo VI (nel 1965) e di Giovanni Paolo II (nel 1979 e nel 1995).

Prendendo spunto dalle celebrazioni dell'Onu per il sessantesimo anniversario della 'Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomò, il Papa - ha anticipato il segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone, in interviste di questi giorni - esorterà la Comunità internazionale a radicare tali diritti "sulla giustizia e l'etica" e sull'obbligo "di proteggere le ragioni dei più deboli". Più che un esame delle crisi e delle guerre che feriscono il mondo, dal papa teologo c'é dunque d'aspettarsi una riflessione sul "diritto naturale" dell'uomo, sulla libertà religiosa e sulla sacralità della vita, in tutte le sue fasi.

La Chiesa cattolica, in seno all'Onu e agli altri organismi internazionali, si è sempre battuta contro qualsiasi legittimazione dell'aborto, dell'eutanasia, delle manipolazioni genetiche, come anche della tortura e di ogni forma di schiavismo moderno ed è stata tra i protagonisti della campagna per la moratoria sulla pena di morte. Nel 1994, nella Conferenza delle Nazioni Unite sulla popolazione mondiale, la delegazione vaticana, in sintonia con molti paesi musulmani e cattolici, riuscì ad impedire che l'interruzione di gravidanza venisse riconosciuta come "metodo di pianificazione familiare".
Da allora, spiega all'Ansa il cardinal Renato Raffaele Martino, ex nunzio vaticano al Palazzo di Vetro, "ogni occasione è stata buona per cercare di ribaltare quella dichiarazione e legittimare l'aborto. Finora non ci sono riusciti, ma bisogna essere vigili".
Pochi mesi fa, il Vaticano convocò tutte le Ong cattoliche accreditate presso l'Onu, per organizzare una lobby strutturata a difesa di quelli che vengono chiamati "valori irrinunciabili della dignità umana". Su questo fronte, in diverse occasioni, Benedetto XVI non ha risparmiato critiche severe agli organismi internazionali, colpevoli di essere assoggettati ad una logica "relativistica" che privilegia il consenso politico alla verità. Quella della Santa Sede è comunque una dialettica interna ad una istituzione, la cui esistenza "non può essere messa in discussione", osserva ancora il card. Martino.

Solo le Nazioni Unite - hanno ribadito i papi che si sono succeduti negli ultimi decenni - possono esprimere quel multilateralismo così essenziale ad un equilibrio del mondo. All'Onu, il Vaticano, in quanto Stato, è presente sin dall'aprile del 1964, con lo statuto di "osservatore permanente": può partecipare ai lavori dell'Assemblea e delle Commissioni alla pari di tutti gli altri membri, ad eccezione del voto e delle candidature.

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Ricordiamo che il discorso del Papa alle Ong di ispirazione cattolica fu, a suo tempo, interpretato come un attacco di Benedetto XVI all'Onu.
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R.

3 commenti:

Scenron ha detto...

Sono ancora meravigliato...in positivo!
Pochi minuti fa', su RDS, una radio diretta in modo particolare ai giovani, hanno parlato del viaggio di Papa Joseph in America...al di là delle piccole curiosità che hanno riportato (il Papa goloso di dolci!), su ciò che Benedetto porterà in valigia,ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il tono cordialissimo con cui la speaker ha dato la notizia, come se stesse annunciando che uno di famiglia stava per partire per un viaggio molto importante...nessun confronto, nessuna 'stoccata'....vi giuro, è stato quasi emozionante sentirlo, soprattutto l'augurio finale: "buon viaggio!"

:D

mariateresa ha detto...

oh Signur, scenron.
Dopo la Reuters che fa un ritratto positivo del papa questo è il secondo miracolo.
Vi invito anche a visitare il sito del New York Times, non certo degli apologeti dell'attuale pontificato e di qualsiasi pontificato se è per questo.
http://www.nytimes.com/pages/world/index.html
C'è una sezione speciale dedicata al viaggio e anche una sezione in cui due giornalisti, tra cui Ian Fisher rispondono alle domande dei lettori in occasione di questo viaggio di Benedetto.
Certo non è come leggere l'Avvenire,ma è interessante e, anzi,alcune domande,e alcune risposte, non sono affatto stupide o imbalsamate come nei nostri quotidiani. Inoltre, che io abbia notato, non leggo porcherie offensive. Evidentemente moderano gli interventi. O gli americani non leggono Odifreddi.

Anonimo ha detto...

E' vero, Maria Teresa, la mia impressione (per carità, pur sempre superficiale) è che , nonostante la diversità "liberal" di vedute, trapela però reale interesse per le cose che dice Papa Benedetto, e soprattutto non ci sono nè pregiudizi nè insulti. Ma noi, già, siamo su un altro pianeta e dobbiamo tenerci i "liberal" all'amatriciana, a braccetto con i "cattolici adulti". Coraggio!