8 settembre 2008

La giornata del Papa a Cagliari nel racconto di Salvatore Izzo (Agi)


Vedi anche:

Il cardinale di Parigi: "Benoît XVI gagne à être connu"

Antonella Sale: "Quell’abbraccio con Joseph Ratzinger all’Ariston di Sassari nel 1993"

Benedetto XVI: "Con il passare degli anni diventa sempre più evidente l'importanza per la Chiesa e per il mondo del pontificato di Paolo VI"

L'omelia del Papa a Cagliari: il commento di Francesco Paolo Casavola

L'eco dell'entusiasmo della Chiesa cagliaritana per la visita di Benedetto XVI nelle parole dell'arcivescovo, Giuseppe Mani, e dei giovani (R.V.)

Il Papa e i giovani: nota Sir

Il Papa a Cagliari: "L’incrollabile fiducia. Dai giovani anche una politica nuova" (Zavattaro)

Mons. Betori: "Un doppio “grazie”, al card. Bagnasco ed al card. Ruini" (Sir)

MONS. GIUSEPPE BETORI E' IL NUOVO ARCIVESCOVO DI FIRENZE

Il Papa: "La fede, prima di essere una credenza religiosa, è un modo di vedere la realtà, un modo di pensare, una sensibilità interiore che arricchisce l’essere umano come tale" (Discorso ai giovani in Piazza Yenne, a Cagliari, 7 settembre 2008)

Il Papa parla in sardo. Un lungo applauso degli oltre 150mila fedeli (Bobbio)

Vittorio Messori: "Non tirate il Papa a destra o a sinistra" (Galeazzi)

Il Papa ai sacerdoti ed ai seminaristi sardi: "Non vi spaventino, né vi scoraggino le difficoltà" (Discorso ai sacerdoti, ai seminaristi ed alla comunità della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, 7 settembre 2008)

Amicone: Quei "cattolici adulti" scaricati dal Vaticano (Il Giornale)

«Si chiude un'epoca e il Papa invita velocemente a guardare avanti». Interviste a Quagliariello e Casini

Il Papa incontra il clero ed i giovani: calorosissima accoglienza (Radio Vaticana)

IL PAPA A CAGLIARI: I VIDEO E LE FOTO

L’appello del Papa: «Serve una generazione di politici cristiani» (Tornielli)

Giuliano Ferrara sul Papa in Sardegna: "La forza delle parole tra fede e ragione"

Card. Meisner: «Così convinsi Ratzinger a fare il Papa»

Persecuzioni anticattoliche: "Il silenzio sui cristiani" (Panebianco)

VIOLENZE ANTI-CRISTIANE IN INDIA: RACCOLTA DI ARTICOLI

VISITA PASTORALE DEL PAPA A CAGLIARI (7 SETTEMBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A CAGLIARI

Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questi bei servizi di Salvatore Izzo per l'Agi.
R.

PAPA: AVE MARIA IN SARDO CHIUDE INCONTRO CON GIOVANI

(AGI) - Cagliari, 7 set.

Salvatore Izzo

Il "Deus ti salvet Maria", il canto dell’Ave Maria in sardo, ha chiuso l’incontro del Papa con i giovani a Cagliari.
Un’intensa Maria Giovanna Cherchi, artista locale conosciuta e apprezzata oltre mare, ha intonato infatti il tradizionale brano le cui parole sono state evocate dallo stesso Papa nell’omelia della messa celebrata sul sagrato del Santuario di Nostra Signora di Bonaria.
"Sono stata chiamata non solo come rappresentante del mondo della musica isolana, ma anche come esponente dei giovani sardi cattolici e praticanti", ha spiegato la cantante per la quale Benedetto XVI e’ "un Papa straordinario".
"Mi piace - ha detto - non solo perche’ e’ un grande teologo, ma anche perche’ e’ sempre molto attento e disponibile. E poi e’ un musicista".
Sul palco allestito in piazza Yenne, si erano esibiti diversi gruppi chiamati ad animare l’attesa del Pontefice, che al suo arrivo e’ stato salutato da due giovani, che a nome dei loro coetanei, gli hanno dato il benvenuto.
"Noi giovani sardi siamo come la nostra terra: bella, ma difficile", ha detto la ragazza per sottolineare al Pontefice la particolarita’ del vivere in un’Isola. "Il mare che ci circonda assume spesso i contorni di una gabbia dorata", ha rilevato in riferimento alle scarse possibilita’ economiche che obbligano i ragazzi a restare in Sardegna senza poter cercare alternative altrove. Parole dette con cognizione di causa, ma senza rassegnazione, che il Papa ha ascoltato con attenzione e alle quali ha risposto con un discorso impegnativo, interrotto da molti applausi.

© Copyright (AGI)

PAPA: FORTE MONITO A POLITICI SU VALORI E GIUSTIZIA

(AGI) - Cagliari, 7 set.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

Nel nostro Paese, "il mondo del lavoro, dell'economia, della politica necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile".
Ne e’ convinto BenedettoXVI che nella sua visita a Cagliari e’ stato accolto dal premier Berlusconi, entusiasta e commosso. Il Papa gli ha riservato un saluto pubblico e un breve incontro privato, disobbligandosi poi con il presidente della Regione Renato Soru(Pd), al quale ha dedicato un ringraziamento nel discorso del pomeriggio a piazza Yenne (passaggio che ha suscitato pero’qualche fischio).
Ma al di la’ di queste attenzioni bipartisan, le parole del Pontefice non possono che essere lette come un fermo richiamo ai politici cattolici, categoria nella quale ne’ Berlusconi ne’ Soru sono in realta’ annoverabili. Li accomuna piuttosto l’estrazione imprenditoriale e oggi - non per caso vista la situazione occupazionale in Sardegna - forte e’ statala condanna di una flessibilita’ che diventa troppo spesso precarieta’: "meglio che manchi il pane piuttosto che la giustizia", ha spiegato Papa Ratzinger ai 50 mila ragazzi delle diocesi sarde che hanno dato vita a una piccola Gmg.
"Un uomo - ha spiegato loro il Pontefice - puo’ sopportare e superare i morsi della fame, ma non puo’ vivere laddove giustizia e verita’ sono bandite. Il pane materiale non basta,non e’ sufficiente per vivere umanamente in modo pieno; occorre un altro cibo del quale essere sempre affamati, del quale nutrirsi per la propria crescita personale e per quella della famiglia e della societa’".
Nel suo discorso ai giovani, il Pontefice si e' poi riferito anche esplicitamente "alla piaga della disoccupazione e della precarieta’ del lavoro, che mettono a rischio i progetti dei ragazzi; penso all’emigrazione, all’esodo delle forze piu’ fresche ed intraprendenti, con il connesso sradicamento dall’ambiente, che talvolta comporta danni psicologici e morali, prima ancora che sociali".

Ma nella trionfale visita in Sardegna compiuta oggi (150mila presenze agli incontri e altre migliaia di persone ai latidelle strade tutte e quattro le volte che ha attraversato la citta’ in "Papamobile"), le parole piu’ forti (e applaudite) Ratzinger le ha riservate al tema della famiglia, valore ancora molto radicato nell’Isola ma che anche qui e’ messo a rischio dalla cultura di oggi.

Al termine della messa celebrata per100mila fedeli al Santuario di Nostra Signora di Bonaria, almomento di affidare alla Vergine la citta’ di Cagliari e l’intera regione, ha lamentato in particolare i "troppi divorzie situazioni di sofferenza" che affliggono le famiglie". "Ifigli - ha detto - reclamano una famiglia unita che li educhi". Subito dopo, all’Angelus, ha chiesto alla Vergine di "proteggere ogni mamma terrena: quelle che, insieme col marito, educano i figli in un contesto familiare armonioso, e quelleche, per tanti motivi, si trovano sole ad affrontare un compito cosi’ arduo. Possano tutte svolgere con dedizione e fedelta’ il loro quotidiano servizio nella famiglia, nella Chiesa e nellasocieta’". Ed anche all’omelia, aveva parlato del valore della maternita’, evocando la presenza in Sardegna di "un popolo di madri che si rispecchia nell’umile ragazza di Nazaret". Infine, nel festoso incontro di piazza Yenne con i ragazzi e’ tornato sul tema della famiglia quando ha spiegato che "la capacita’ di formarne una nuova, non puo’ essere data per scontata".

"Occorre - ha raccomandato ai ragazzi - prepararvisi: in passato la societa' tradizionale aiutava di piu’ a formare e a custodire una famiglia. Oggi non e’ piu’ cosi’, oppure lo e’ ’sulla carta’, ma nei fatti domina una mentalita’ diversa.
Sono ammesse altre forme di convivenza; a volte viene usato il termine ’famiglia’ per unioni che, inrealta’, famiglia non sono. Soprattutto si e’ molto ridotta la capacita’ dei coniugi di difendere l’unita’ del nucleofamiliare a costo anche di grandi sacrifici". E ai sardi il Papa ha anche indicato l’esempio luminoso di un sacerdote ucciso a Orgosolo, comune tristemente noto per i fatti di sangue. Don Graziano Muntoni era un semplice viceparroco quando, alla vigilia di Natale del 1998, e’ stato freddato con un colpo di fucile mentre andava a dire la messa. Era stato un politico locale, prima di sentire forte il richiamo del sacerdozio. E da prete ripeteva ai ragazzi: "che senso ha oggi essere balentes?".
Il balente in Barbagia e’ unuomo rispettato, temuto, "che sa farsi valere", non necessariamente (ma spesso) un brigante, certamente uno che osserva i codici della comunita’ anche quando non coincidono con le leggi dello Stato.
Gli hanno sparato, evento in Sardegna rarissimo: in 400 anni ne sono stati ammazzati meno di 10. "Voleva essere santo, e’ divenuto un martire", dice di lui l’arcivescovo di Nuoro Pietro Meloni. Il Papa ha voluto ricordarne il sacrificio, accostandolo a quello di un altro "martire" della Sardegna di oggi: padre Battore Carzedda del Pime, ucciso da fondamentalisti islamici nel 1992 a Mindanao (Filippine), un missionario che "ha dato la vita perche’ i credenti di tutte le religioni si aprano ad un dialogo sincero sorretto dall’amore".

PAPA: BERLUSCONI, PREGO LA VERGINE COME TUTTI I SARDI

Cagliari, 7 set.

’Anch’io mi affido alla Madonna di Bonaria, perche’ mi sento piu’ che sardo’. Sono state questele prime parole dette dal premier Berlusconi al Papa, che ha accolto questa mattina a Cagliari per la visita compiuta da Benedetto XVI in occasione del centenario della proclamazione della Vergine a patrona della Sardegna.

UNIONI CIVILI: PAPA, "IN REALTA' NON SONO FAMIGLIA"

(AGI) - Cagliari, 7 set.

"Custodire come un'antica e sacra eredita' il valore della famiglia". Benedetto XVI lo ha chiesto ai giovani della Sardegna riuniti a Cagliari nella centralissima piazza Yenne, dove il loro entusiasmo ha riprodotto oggi una piccola Gmg. "Tutti voi - ha detto loro il Papa - sperimentate l’importanza della famiglia, in quantofigli e fratelli; ma la capacita’ di formarne una nuova, non puo’ essere data per scontata. Occorre prepararvisi. In passato la societa’ tradizionale aiutava di piu’ a formare e a custodire una famiglia. Oggi non e’ piu’ cosi’, oppure lo e’’sulla carta’, ma nei fatti domina una mentalita’ diversa. Sono ammesse altre forme di convivenza; a volte viene usato iltermine ’famiglia’ per unioni che, in realta’, famiglia non sono. Soprattutto si e’ molto ridotta la capacita’ dei coniugi di difendere l’unita’ del nucleo familiare a costo anche di grandi sacrifici". "Riappropriatevi - ha chiesto ai ragazzi - del valore della famiglia; amatela non solo per tradizione, ma per una scelta matura e consapevole: amate la vostra famiglia di origine e preparatevi ad amare anche quella che con l’aiuto di Dio voistessi formerete. Preparatevi, perche’ l’amore vero non si improvvisa".
Secondo Papa Ratzinger, "l’amore e’ fatto, oltre che di sentimento, di responsabilita’, di costanza, di senso del dovere. Tutto questo lo si impara attraverso l’esercizio prolungato delle virtu’ cristiane della fiducia, della purezza,dell’abbandono alla Provvidenza, della preghiera". "In questo impegno di crescita verso un amore maturo vi sosterra’ sempre -ha assicurato il Pontefice - la comunita’ cristiana, perche’ in essa la famiglia trova la sua piu’ alta dignita’, perche’ il matrimonio e’ un sacramento, cioe’ un segno santo ed efficace dell’amore che Dio ci dona in Cristo attraverso la Chiesa".

© Copyright (AGI)

PAPA: RICORDA PRETE UCCISO A ORGOSOLO, EREDITA' DA RACCOGLIERE

(AGI) - Cagliari, 7 set.

Vocazione adulta, a quasi 50 anni don Graziano Muntoni era un semplice vice parroco quando, alla vigilia di Natale del 1998, e’ stato freddato con un colpo difucile a Orgosolo, mentre andava a dire la messa. Era stato un politico locale, prima di sentire forte il richiamo del sacerdozio. E da prete ripeteva ai ragazzi: "che senso ha oggi essere balentes?". Il balente in Barbagia e’ un uomo rispettato, temuto, "che sa farsi valere", non necessariamente (ma spesso) un brigante, certamente uno che osserva i codici della comunita’ anche quando non coincidono con le leggi dello Stato. Gli hanno sparato, evento in Sardegna rarissimo: in 400 anni ne sono stati ammazzati meno di 10. "Voleva essere santo,e’ divenuto un martire", dice di lui l’arcivescovo di Nuoro Pietro Meloni. Il Papa ha voluto ricordarne il sacrificio,accostandolo a quello di un altro "martire" della Sardegna di oggi: padre Battore Carzedda del Pime, ucciso da fondamentalisti islamici nel 1992 a Mindanao (Filippine), un missionario che "ha dato la vita perche’ i credenti di tutte lereligioni si aprano ad un dialogo sincero sorretto dall’amore"."Cari fratelli e sorelle - ha detto a seminaristi e sacerdoti -a voi tocca ora proseguire l’opera di bene compiuta da chi vi ha preceduto: la Sardegna ha conosciuto presbiteri che, come autentici maestri di fede, hanno lasciato meravigliosi esempi di fedelta’ a Cristo e alla Chiesa. Lo stesso tesoro inestimabile di fede, di spiritualita’ e di cultura e’ affidato oggi a voi; e’ posto nelle vostre mani, perche’ di esso siate attenti e saggi amministratori. Abbiatene cura e custoditelo con gioia e passione evangelica. Possiate rispondere all’appello del Signore con totale fedelta’ come, pure di recente, hanno fatto alcuni vostri confratelli". "Non vi spaventino, ne’ vi scoraggino le difficolta’: il grano e la zizzania - ha ricordato Papa Ratzinger - cresceranno insieme sino alla fine del mondo. E’ importante essere chicchi di buon grano che,caduti in terra, portano frutto".

© Copyright (AGI)

Nessun commento: