2 settembre 2008

L'appello del Papa contro le tragedie del mare (La Rocca e Galeazzi)


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"Basta stragi, l´Europa accolga gli irregolari"

L´appello del Papa. I vescovi al congresso mondiale sui rom: nella Ue cresce il razzismo

Benedetto XVI ha fatto riferimento ai 71 immigrati morti nel canale di Sicilia

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - Nuovo grido di «dolore» di papa Ratzinger - ieri alla domenicale preghiera dell´Angelus - per «le stragi in mare di immigrati in fuga da guerre, fame e malattie». Una «piaga» che, stando al monito di Benedetto XVI, «interroga le coscienze di tutti gli uomini di buona volontà», ma soprattutto dei governi «sia europei che dei paesi di provenienza» sollecitati a «varare efficaci politiche di salvaguardia e di accoglienza per tutte le popolazioni migranti, compresi anche irregolari e clandestini». Il Papa ha fatto espressamente riferimento ai 71 immigrati morti nei giorni scorsi nelle acque del Canale di Sicilia.
Per i quali ha espresso «dolore e misericordia cristiana», invocando - con un esplicito pensiero rivolto anche ai «tanti immigrati che continuano ad arrivare» sulle coste italiane - «nuove politiche di accoglienza» da parte dei paesi della Ue. Quella stessa Europa che proprio ieri è stata severamente criticata proprio in materia di immigrazione da uno dei più stretti collaboratori di Ratzinger, l´arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti e degli itineranti.
Presentando alla Radio Vaticana il Congresso mondiale sugli zingari che si apre oggi a Frisinga, in Germania sotto l´egida vaticana - i lavori si concluderanno il 4 settembre - , monsignor Marchetto ha avvertito che «crescono nei paesi della Ue atteggiamenti razzistici e xenofobi contro nomadi ed immigrati», una vera e propria «piaga sociale» alla quale «la Chiesa dirà sempre no con tutte le sue forze».
Esortazioni e richiami che hanno trovato, sebbene indirettamente, piena legittimità nella preghiera papale pro-immigrati. «In queste ultime settimane - ha infatti ricordato Ratzinger parlando dal palazzo apostolico di Castel Gandolfo - la cronaca ha registrato l´aumento degli episodi di immigrazione irregolare dall´Africa. Non di rado, la traversata del Mediterraneo verso il continente europeo, visto come un approdo di speranza per sfuggire a situazioni avverse e spesso insostenibili, si trasforma in tragedia; quella avvenuta qualche giorno fa - con chiaro riferimento ai morti del Canale di Sicilia - sembra aver superato le precedenti per l´alto numero di vittime». Anche se «la migrazione è fenomeno presente fin dagli albori della storia dell´umanità», oggi «c´è una vera e propria emergenza» che - è il monito papale - «ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone efficaci risposte politiche». Ma un forte richiamo Ratzinger lo dedica anche alle istanze legate alla «migrazione irregolare» per le quali - puntualizza - molte istituzioni «regionali, nazionali e internazionali già si stanno occupando: ad esse va il mio plauso e il mio incoraggiamento affinché continuino la loro meritevole azione con senso di responsabilità e spirito umanitario». Ma occorre fare di più, avverte il Papa, che accanto all´Europa chiama in causa anche «il senso di responsabilità dei paesi di origine degli immigrati, non solo perché si tratta di loro concittadini, ma in particolare per rimuovere le cause di migrazione irregolare, come pure per stroncare, alle radici, tutte le forme di criminalità ad essa collegate».

© Copyright Repubblica, 1° settembre 2008 consultabile online anche qui.

APPELLO DI BENEDETTO XVI A CONIUGARE «LEGALITA’ CON SOLIDARIETA’»

Il Papa: l’Europa accolga i clandestini
Basta stragi in mare


GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO

«Basta stragi in mare, l’Unione Europea accolga gli irregolari»: all’Angelus il Papa invoca «politiche efficaci e umane sull’immigrazione».
A quattro giorni dall’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia (settanta clandestini uccisi da una tempesta), Benedetto XVI si appella al «dovere di Padre comune» per chiedere ai governanti «una risposta concreta all’emergenza». E ai cristiani perseguitati in India e in altre nazioni ricorda come al male debbano resistere «con la forza disarmata dell’amore che vince l’odio». Intanto i Paesi europei sono sollecitati a predisporre «di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alla necessità dei migranti irregolari». Dunque, non si possono costringere i clandestini, fa capire il Pontefice pur senza nominarli espressamente, all’umiliazione dei cpt strapieni o dell’abbandono. Tuttavia, dopo gli equivoci e le polemiche di Ferragosto sulla necessità di «accoglienza» e i timori di un nuovo «razzismo», Joseph Ratzinger evita accuratamente entrambi i termini, limitandosi a osservare che «il dovere della legalità si impone a tutti», senza dimenticare il «senso di responsabilità e lo spirito umanitario».
Un monito destinato innanzi tutto ai Paesi di origine «non solo perché si tratta di loro concittadini, ma anche per rimuovere le cause di migrazione irregolare, come pure per stroncare, alle radici, tutte le forme di criminalità a essa collegate». Poi, l’appello si estende appunto ai Paesi di destinazione e, infine, agli stessi clandestini, che «vanno sensibilizzati sul valore della propria vita, bene unico, sempre prezioso, da tutelare di fronte ai gravissimi rischi cui si espongono nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni, e sul dovere della legalità». Il Pontefice evidenzia «l’aumento» degli episodi di immigrazione irregolare dall’Africa: «Non di rado la traversata del Mediterraneo verso il continente europeo, visto come un approdo di speranza per sfuggire a situazioni avverse e spesso insostenibili, si trasforma in tragedia».
La legalità va modulata, secondo la Santa Sede, a misura d’uomo, se è vero, come denuncia il ministro vaticano dell’immigrazione Agostino Marchetto parlando dei rom, che in Europa ci sono leggi discriminanti e che in molti Paesi persistono «disuguaglianza, razzismo e xenofobia». Leggi troppo rigide, poi, favoriscono la clandestinità e creano una «situazione immorale», rincarano la dose i vescovi americani nell’appello ai candidati alla Casa Bianca. «Il governo dovrebbe fare sue le parole di Benedetto XVI sugli immigrati - commenta Livia Turco del Pd -. Oltre all’intesa Roma-Tripoli, Berlusconi faccia anche accordi bilaterali con i Paesi da cui provengono i flussi migratori».
Non bastano «il positivo appello del Papa e le mani giunte», osserva don Antonio Mazzi: «La solidarietà non è un cerotto, servono atti prepolitici. Abbiamo tante canoniche vuote, ma a che ci servono?».
Il Vaticano, inoltre, critica l’Ue dove «i Rom e Sinti, pur se cittadini di Stati membri e muniti di documenti validi, non possono godere degli stessi diritti degli altri cittadini». E «in alcuni Paesi i bambini zingari sono costretti a frequentare scuole speciali per disabili fisici o mentali, molte donne vengono sottoposte a sterilizzazione forzata» e la generale mancanza di fiducia fa sì che ai giovani, pur ben preparati professionalmente, non è concesso l’ingresso al mondo del lavoro come agli altri.

© Copyright La Stampa, 1° settembre 2008

Don Mazzi ha perso l'ennesima occasione per tacere...che ci faceva alla festa del PD di domenica? Forse le canoniche sono vuote anche perche' i preti vanno in giro. O no?
Chi volesse deliziarsi con le parole, soavi, di questo signore puo' andare qui.

R.

5 commenti:

Luisa ha detto...

Certi pensano che per parlare ai giovani bisogna adottare il loro linguaggio e non solo verbale, ma così non è, non sempre.
Da veri camaleonti su un kilt scozzese, certi hanno il "dono" di adottare il colore dell`ambiente in cui si trovano, si aspetterebbe da un sacerdote , ovunque egli si trovi, che trasmetti il messaggio evangelico, al servizio del quale s`è messo, che metta in avanti Cristo e non la sua persona, taluni invece si mettono in avanti e si servono di Cristo piegandoLo alle loro idee, ideologie, fantasie.
È purtroppo un fatto ricorrente, che va di pari passo con il protagonismo che ha contagiato anche il clero, basta saperlo e accendere il decoder .

Lapis ha detto...

lasciando perdere le solite "piacionerie" dette da don Mazzi che francamente non credo valga la pena commentare, volevo come sempre ringraziarti, Lella, per tutto questo bellissimo ed enorme lavoro che continui a fare (sono rientrata da poco da una vacanza al mare e ne ho di post da macinare per rimettermi in carreggiata)... ma tu, piuttosto, non dovevi prenderti qualche giorno di relax??? In fondo anche Nostro Signore il settimo giorno si è riposato ;-)
un abbraccio

euge ha detto...

Ho avuto modo di " apprezzare" le piacionerie come le definisce Lapis di Don Mazzi e mi rifiuto di commentarle........ Trovo che si sarebbero inserite come livello nel contesto del deprecabile show di piazza Navona.........!

Raffaella ha detto...

Eccomi qui :-)
Oggi sono stata a zonzo...eeheheheh

Anonimo ha detto...

Da tempo non riesco a spiegarmi perché "Famiglia Cristiana" ospita una sua rubrica...