1 settembre 2008

La grande attesa per il “Papa day” a Cagliari (La Nuova Sardegna)


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«Sicurezza eccellente per l’arrivo del Papa»

Il sottosegretario Bertolaso conferma: «Domenica sarà presente Berlusconi»

CAGLIARI. Se la politica estera non farà i capricci, sarà il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad accogliere il Papa a Elmas, domenica prossima, in occasione della visita pastorale di Benedetto XVI. La conferma autorevole arriva dal sottosegretario Guido Bertolaso. Che aggiunge: «I piani organizzativi sono eccellenti».
Il capo dipartimento della Protezione civile si è ufficialmente pronunciato al termine della riunione tecnico-operativa con i responsabili dell’ordine pubblico provinciali e regionali. Un vertice previsto per la pianificazione di un avvenimento che dovrebbe registrare la partecipazione di centinaia di migliaia di persone. «Ieri il presidente del Consiglio mi ha confermato ciò che aveva preannunciato», ha detto Bertolaso ai giornalisti dopo l’incontro al quale hanno partecipato, fra gli altri, prefetto, questore e sindaco di Cagliari, assessore regionale dei Lavori pubblici, direttori generali dell’ospedale Brotzu e dell’Azienda mista. «Salvo impegni istituzionali dell’ultimo momento - ha proseguito - sarà a Cagliari per ricevere il Santo Padre e assistere alla messa da lui celebrata a Bonaria. I problemi non mancano, soprattutto sul fronte della politica estera, ma se non ci saranno urgenze particolari il premier il 7 sarà senz’altro presente».
Il capo della Protezione civile, proveniente dalla Maddalena, ha fatto tappa nel capoluogo di regione per rendersi conto direttamente di come proceda l’organizzazione della visita del papa. Una visita dichiarata «grande evento» lo scorso 18 luglio in seguito a una richiesta in tal senso del presidente della Regione, Renato Soru. «La macchina organizzativa - messa a punto da prefettura e questura, che col sindaco hanno fatto un perfetto gioco di squadra - è in piena attività e va bene - ha aggiunto Guido Bertolaso -. Noi siamo abituati a dare una mano e abbiamo una buona esperienza per eventi di questo genere. Ci siamo perciò messi a disposizione con le nostre forze. Sono sicuro che la Sardegna, ancora una volta, dimostrerà le proprie capacità organizzative».
Domani il capo della Protezione civile sarà a Palazzo Chigi per consegnare al premier l’ordinanza con cui il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, è nominato commissario governativo per la visita del Papa.
Durante l’incontro nel palazzo viceregio di Cagliari i responsabili dell’ordine pubblico hanno presentato nei dettagli il quadro organizzativo della sicurezza. Il prefetto e il questore lavorano al piano da oltre un mese. Quindi: numero degli uomini schierati sul campo, le tre zone rosse individuate all’interno di una città blindata, apparato sanitario di primo intervento, i quattro presidi ospedalieri pronti a ogni evenienza (san Giovanni di Dio, SS. Trinità, Brotzu e ospedale marino).
La formula del “Papa day” l’ha spiegata il prefetto di Cagliari, Salvatore Gullotta: «Il massimo della sicurezza col minimo dei disagi per il cittadino».
Guido Bertolaso - che ha collaborato col questore Salvatore Mulas durante la tragica alluvione di Villagrande Strisaili, 6 dicembre 2004, che costò la vita ad Assunta Bidotti, 69 anni, e alla nipotina Francesca di tre anni - si è detto sicuro che domenica sarà una vera giornata di festa. «Anche il tempo darà una mano - ha concluso il responsabile della Protezione civile -: sabato sei settembre andrà via lo scirocco per lasciare il posto a una tipica giornata settembrina».

© Copyright La Nuova Sardegna, 31 agosto 2008

Sacerdoti mobilitati in tutta l’isola, dieci ore intensissime, annunciato un record di partecipazione

Lungo il percorso in 200mila, 60mila pass

Placet degli ispettori vaticani, Cossiga tra i fedeli, una trentina i centenari

PIER GIORGIO PINNA

CAGLIARI.

Prima il tormentato Paolo VI. Poi il viaggiatore dei miracoli Wojtyla. Ora Benedetto XVI il moralizzatore. Tre visite in meno di quarant’anni. Tappe contrassegnate da bagni di folla.
Con l’isola, i suoi drammi sociali, la sua gente, la sua religiosità al centro delle attenzioni dei pontefici e della Chiesa romana. A una settimana dall’arrivo a Cagliari, i fedeli sardi sono pronti ad accogliere papa Ratzinger. Grandi le attese, grandissime le speranze. Riflettori accesi sulla Storia di un’isola senza tempo e sulle storie odierne di troppi emarginati e diseredati. E ancora una volta una nuova, oceanica invasione nella piazza di fronte alla basilica di Bonaria, ribattezzata dei Centomila e già stretta.
Le cifre. Si prevede infatti che le cerimonie verrano seguite da non meno di 200mila persone. Benedetto XVI giunge proprio per festeggiare il centenario della proclamazione della Vergine del colle a massima patrona dell’isola. E in questo senso mantiene la promessa fatta a Roma nel marzo 2007 ai vescovi sardi durante la loro periodica visita alle tombe dei santi Pietro e Paolo. A dargli il benvenuto e a pregare con lui arriveranno gruppi da tutta la regione. Insieme con il premier Berlusconi, le massime autorità religiose, civili, militari - come recita il protocollo in questi casi - e in più il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Se i viaggi di papa Montini e Giovanni Paolo II furono caratterizzati da partecipazione record, tutto lascia pensare che domenica 7 settembre su Cagliari confluirà una moltitudine di fedeli. I numeri che circolano, del resto, sono già da guinness. Trecento pullman in partenza da ogni parte della Sardegna. Centinaia di parrocchie e tutte le dieci diocesi dell’isola mobilitate. Sessantamila pass per prendere posto nelle aree assegnate ai fedeli dagli organizzatori. Altre decine di migliaia di persone disseminate lungo l’intero percorso del corteo.
Contatti con numerosi circoli di emigrati nei cinque continenti. Con il previsto arrivo di tanti sardi perfino dall’Australia e dall’America Latina. Dodici maxischermi distribuiti nei punti strategici della città per permettere la visione di qualsiasi momento delle celebrazioni e degli stessi spostamenti del pontefice. Più di cento giornalisti accreditati. Almeno trenta degli oltre trecento centenari della regione che attraverso le famiglie hanno dato conferma della loro presenza. Una presenza particolarmente gradita dai vertici della Chiesa regionale: loro erano già nati quando Nostra Signora di Bonaria è stata proclamata patrona.
Il programma. Quella di domenica prossima, per papa Ratzinger e per migliaia di fedeli, si rivelerà una giornata intensissima. Dieci ore ricche di emozioni, con poche pause. Lo si capisce bene dal piano ufficiale reso noto dalla Prefettura della Casa pontificia. Alle 8.15 Benedetto XVI lascerà Castel Gandolfo per Ciampino. Un quarto d’ora dopo, il decollo. L’arrivo ad Elmas avverrà alle 9.30. Il cerimoniale conosce nome e cognome delle autorità che accoglieranno il pontefice. L’elenco è lungo: l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani, il rappresentante del governo, l’ambasciatore d’Italia nella Santa Sede, Antonio Zanardi, il governatore Renato Soru, il nunzio apostolico Giuseppe Bertello, il vescovo ausiliare Mosè Marcia. E poi il prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di Elmas, il comandante dello scalo militare. Allo sbarco, nessun discorso. Il corteo raggiungerà Cagliari in auto. Alle 10 Benedetto XVI - dopo un giro tra la folla con la papamobile - sarà salutato dal sindaco Floris nel terrazzo più alto del sagrato di Bonaria e poi entrerà nella basilica. I frati mercedari potranno inginocchiarsi e salutare il papa, come alcuni gruppi di centenari. Alle 10.30 la celebrazione eucaristica e alle 12 l’Angelus, al termine del quale il pontefice andrà in via Parragues per incontrare 200 seminaristi e i loro superiori. Prima di consumare un pasto veloce, il papa parlerà con i vescovi sardi, che gli faranno compagnia a tavola. Due ore di riposo nell’appartamento dell’arcivescovo. Alle 17 il pontefice verrà accolto in cattedrale da capitolo metropolitano, sacerdoti, docenti della facoltà teologica. Alle 17.45 incontro con la folla in via Roma. Alle 18.15 due giovani lo saluteranno a nome di tutti. Alle 18.45 prenderà la parola davanti ai fedeli: un discorso di 12 minuti. Alle 19 il corteo si muoverà per Elmas e poco dopo il papa ripartirà alla volta di Ciampino.
L’attesa. I preparativi hanno richiesto mesi. Con la messa in stato d’allerta di tutti i sacerdoti e le suore della Sardegna. E con il coinvolgimento, solo a Cagliari, di oltre 500 volontari. Domenica la città sarà blindata. Nelle tappe degli spostamenti papali verranno istituite tre grandi zone rosse offlimits per i non autorizzati. Il traffico e la sosta delle auto subiranno rivoluzioni. A vigilare perché tutto vada al meglio, nelle scorse settimane, uno staff di discreti ispettori vaticani. Anche loro hanno dato il placet all’organizzazione. Nel frattempo a Cagliari tutti gli alberghi sono esauriti o quasi. Senza fine le rassegne, le manifestazioni, le cerimonie collaterali al grande avvenimento. A cura della curia, è nato persino un sito ad hoc con mille informazioni: www.ilpapainsardegna.it.

© Copyright La Nuova Sardegna, 31 agosto 2008

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