10 ottobre 2008
La débâcle di certe "profezie" giornalistiche: smentito l'articolo "preventivo" di Fania (Liberazione) contro Pio XII e Benedetto XVI
Vedi anche:
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Lo studio delle lingue antiche per la ricerca teologica e la liturgia: Agostino e Tommaso parlavano in latino (Inos Biffi per l'Osservatore Romano)
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Benedetto XVI: "Pio XII agì spesso in modo segreto e silenzioso proprio perché, alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, egli intuiva che solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei" (Omelia in occasione del 50° anniversario della morte di Pio XII)
Card. Saraiva Martins: "Papa Pacelli, l’amico degli ebrei. Ecco le prove storiche che lo confermano" (Cardinale)
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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
OMELIE, DISCORSI E MEDITAZIONI IN OCCASIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 2008
Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
L'Osservatore romano contro i cattolici critici
Ritorno a Pacelli
Operazione santità
Fulvio Fania
Città del Vaticano
Ritorno a Pacelli. Esattamente cinquant'anni dopo la sua morte, Pio XII torna in auge e si prepara alla venerazione canonica. Stamattima Benedetto XVI gli dedicherà una messa solenne in San Pietro e c'è da attendersi che emani il decreto sulle "eroicità delle virtù" del predecessore, passaggio cruciale per avviarlo alla beatificazione. Manca però il prescritto miracolo che certifichi l'intercessione prodigiosa di Pacelli dal Cielo. In compenso intercede per lui lo stesso Ratzinger.
Gli ebrei al contrario tirano calci. Tre giorni fa il rabbino di Haifa, invitato al Sinodo, ha ribadito la contrarietà ad un atto che appartiene solo alla Chiesa cattolica ma risulterebbe sgradito a molti ebrei. La fotografia di Pio XII compare tuttora in una sala dello Yad Vashem tra coloro che furono "ambigui" di fronte alla Shoah. E' l'accusa di aver taciuto. Per contro,alcuni biografi e qualche studioso ebreo, come nel recente convegno "Pave the way", sottolineano l'opera svolta dal Vaticano e dai conventi per dare rifugio ad ebrei altrimenti destinati allo sterminio. In passato fu l'ambasciatore di Israele a chiedere espressamente alla Santa sede di non beatificare Pio XII.
Al colmo della sfida, la celebrazione odierna casca nel Kippur ebraico, il giorno della "espiazione", per la cui ricorrenza l'Osservatore romano ha ospitato in prima pagina un articolo del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.
Lo stesso quotidiano pontificio pubblica invece oggi una lunghissima intervista al direttore del Corriere della sera Paolo Mieli in difesa ad oltranza di Pio XII. La tesi è classica: la leggenda "nera" sul silenzio di Pacelli di fronte all'Olocausto sarebbe maturata durante la guerra fredda in reazione al fatto che Pio XII era «anche» anticomunista. Mieli sostiene che negli anni 30-40 tutto il mondo occidentale fu sordo allo sterminio in atto, perciò si può «comprendere» che «alla fine degli anni Trenta» quel papa "anche" anticomunista «fosse più sensibile alle persecuzioni anticristiane nell'Urss rispetto a quanto emergeva nel mondo nazista». L'attacco più scottante, tuttavia, Mieli lo rivolge proprio ad una parte dei cattolici. Sebbene non faccia nomi si possono individuare tra gli altri "colpevoli" gli storici dell'Istituto scienze religiose di Bologna - compreso Alberto Melloni che è collaboratore del suo giornale - e perfino un recente saggio della Civiltà cattolica in cui si negava il carisma profetico di Pacelli. Mieli parla di una «battaglia non molto coraggiosa e condotta tra le righe per contrapporre Giovanni XXIII a Pio XII». «La storia renderà giustizia», sentenzia l'Osservatore . Alla fine, a fare le spese della beatificazione di Pio XII, potrebbe essere Wojtyla, il papa che in visita allo Yad Vashem evitò riferimenti a Pacelli e che non sembra averne molto caldeggiato l'avvio alla santità. In Polonia corre voce che Ratzinger abbia in mente di beatificarli assieme, come avvenne per Roncalli e Pio IX. L'ipotesi potrebbe essere verosimile tenendo conto della filosofia ratzingeriana, attenta a sottolineare la continuità dell'istituzione e guardingo nei confronti delle acclamazioni popolari di santità. Per Pio XII non si levarono grida di "santo subito" come per Giovanni Paolo II. Un loro accostamento tra i beati, oltre agli ebrei, farebbe arrabbiare anche i polacchi.
© Copyright Liberazione, 9 ottobre 2008 consultabile online anche qui.
Leggo:
Stamattima Benedetto XVI gli dedicherà una messa solenne in San Pietro e c'è da attendersi che emani il decreto sulle "eroicità delle virtù" del predecessore, passaggio cruciale per avviarlo alla beatificazione
Errore! C'e' da attendersi (questa volta siamo noi che aspettiamo...) che Liberazione corregga questa "libera" interpretazione.
Nessun decreto e' stato firmato!
In compenso intercede per lui lo stesso Ratzinger.
Devo ridere o e' facoltativo? Nessuna intercessione...Liberazione corregga!
Al colmo della sfida, la celebrazione odierna casca nel Kippur ebraico, il giorno della "espiazione"...
Al colmo della sfida? Leggo bene? Ma che significa?
Ah si'...come si e' permesso Papa Pacelli di tornare alla Casa del Padre proprio nel giorno in cui, 50 anni dopo, si sarebbe celebrato il Kippur ebraico?
Papa Benedetto chieda immediatamente scusa, faccia mea culpa!
Solo una piccola precisazione prima di invocare la pubblica ammenda: il Kippur ebraico non cade sempre nello stesso giorno dell'anno.
Da Wikipedia:
Yom Kippur cadrà nei prossimi anni del calendario gregoriano nei seguenti giorni:
2008: 9 ottobre
2009: 28 settembre
2010: 17 settembre
2011: 7 ottobre
2012: 26 settembre
2013: 13 settembre
2014: 3 ottobre
Ma allora non e' Papa Benedetto che si permette di celebrare Messa il 9 ottobre, ma il Kippur che quest'anno cade il 9 ottobre!
Non importa: il Pontefice si scusi ugualmente!
L'attacco più scottante, tuttavia, Mieli lo rivolge proprio ad una parte dei cattolici. Sebbene non faccia nomi si possono individuare tra gli altri "colpevoli" gli storici dell'Istituto scienze religiose di Bologna - compreso Alberto Melloni che è collaboratore del suo giornale - e perfino un recente saggio della Civiltà cattolica in cui si negava il carisma profetico di Pacelli.
E allora? E' noto che questi studiosi hanno espresso opinioni negative su Pio XII.
Ricordiamo il recente, incredibile, articolo di Melloni, quasi un "avvertimento" a Benedetto XVI.
Mi chiedo come rispondera' alla bellissima intervista di Paolo Mieli all'Osservatore Romano.
In Polonia corre voce che Ratzinger abbia in mente di beatificarli assieme, come avvenne per Roncalli e Pio IX.
Ah, ritorna la vecchia polemica: questi due Papi sono stati beatificati insieme per far digerire meglio ai fedeli e soprattutto ai giornali la "promozione" di Pio IX, ultimo Papa Re.
Pura illazione mediatica ma, ammettendo che cio' sia vero, mi pongo una semplice domanda, senza polemiche: caro Fania, chi ha beatificato insieme Giovanni XXIII e Pio IX? E' stato Papa Ratzinger?
NO!
E allora perche' si insinua, fra le righe, che quella decisione sia stata una "furbata" e poi si accusa, in via assolutamente preventiva, Benedetto XVI di volere fare la stessa cosa?
E' troppo comodo, caro Fania!
L'ipotesi potrebbe essere verosimile tenendo conto della filosofia ratzingeriana.
Ricordo a Fania ed a alcuni suoi colleghi che Papa Benedetto non e' solito fare "furbate mediatiche".
Se e quando decidera' di firmare il decreto di beatificazione si assumera' in pieno questa responsabilita' senza ricorrere a quelli che alcuni giornalisti considerano degli espedienti.
Per Pio XII non si levarono grida di "santo subito" come per Giovanni Paolo II.
Non mi risulta! Mi pare, al contrario, che dopo la morte di Pio XII si levarono piu' voci per una beatificazione immediata. Saggiamente Giovanni XXIII non cedette alle pressioni. Tutti i processi devono avvenire per via ordinaria per evitare future contestazioni. Questo vale per Pio XII, ma anche per Paolo VI, Papa Luciani e Giovanni Paolo II. Si puo' derogare, come ha fatto Benedetto XVI, ai cinque anni di attesa per l'inizio del processo ma abbreviarlo e' "rischioso".
Un loro accostamento tra i beati, oltre agli ebrei, farebbe arrabbiare anche i polacchi.
Perche'? Fu Giovanni Paolo II a decidere di beatificare nello stesso giorno Giovanni XXIII e Pio IX. I fedeli bergamaschi si lamentarono?
R.
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3 commenti:
giovanni paolo ii non parlò di pacelli in israele perchè non ha mai voluto urtare nessuno.
anche grazie a questo buonismo la barca di pietro è finita dove ratzinger l'ha trovata.
pregare pregare pregare perchè almeno questo papa metta mano ai danni degli ultimi 50 anni di infelice applicazione del concilio.
Scusate ma chi se ne frega dei prevedibili articoli di Liberazione o di qualunque altra testata ideologica e trinariciuta? Chi se ne frega delle prevedibili prese di posizione di ebrei o non ebrei in malafede, preoccupati solo dei propri interessi politici (in senso lato, nel filone di una politica sempre e comunque contro la Chiesa)? Mi sembra sia il momento del silenzio, e della preghiera per la beatificazione di Pio XII
E' quello che cerca con tutte le sue forze di fare. Questo è uno dei motivi per cui ha nemici sia dentro che fuori la chiesa.
Del resto la teoria e la pratica del " tirà a campà " per non indispettire nessuno è una teoria che fa più danni e crea più incomprensioni del parlare chiaro;
proprio perchè al giorno d'oggi si tenta di adattare tutto al volere della società e del singolo individuo, ci ritroviamo con una Chiesa che fa acqua da tutte le parti.
Condurre la barca di Pietro ridotta in questo modo, penso che sia il compito più difficile che possa esistere ed è per questo che c'è Benedetto XVI è l'unico capace di gestire una simile situazione. Il problema è che quando ti remano contro anche dentro casa tua, a costo di disobbedire, allora l'impresa diventa quasi impossibile.
Preghiamo perchè il Signore sia sempre vicino al nostro Pontefice dandogli tanta forza fisica e spirituale e tanta ma tanta pazienza.
10 ottobre 2008 13.36
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