7 ottobre 2008

La prima volta di un non Cristiano ad un Sinodo. Il rabbino: “No a Pio XII beato” (Galeazzi)


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ALLE ASSISE DEI RECORD LA PRIMA VOLTA DI UN NON CRISTIANO

“No a Pio XII beato”

Il rabbino apre il Sinodo delle accuse

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO

«Siamo contrari alla beatificazione di Pio XII, non possiamo dimenticare i suoi silenzi sull’Olocausto». Il rabbino di Haifa, Shear Cohen scuote il «Sinodo dei record» (in cui per tre settimane si confrontano idee sulla Bibbia e la Chiesa) attaccando papa Pacelli.
Uscito dall’aula del Sinodo, conversando con alcuni giornalisti, ha detto: «Non va preso come modello né proclamato beato perché non ha levato la sua voce di fronte alla Shoah. Non ha parlato perché aveva paura o per altri motivi suoi».
Apertura ad alto tasso polemico dell’assise vaticana dove per la prima volta nella storia parlano all’assemblea il patriarca di Costantinopoli e un non cristiano (il rabbino, appunto), con le novità del dibattito libero al termine di ogni seduta e della «cabina di regia» sinodale extra-europea, composta dal cardinale canadese Ouellet e dall’arcivescovo africano Pasinya.

In aula il rabbino ashkenazita la butta in politica, attacca Ahmadinejad denunciando l’antisemitismo del regime iraniano e chiede alla Chiesa di proteggere Israele («sono qui dopo secoli di rapporti difficili, ciò che è accaduto una volta al popolo ebraico non deve accadere mai più»).

A movimentare il Sinodo è stato anche un «fuori programma» con i protestanti che sono insorti per «i paletti del Sant’Uffizio» quando il cardinale Levada ha condannato le «interpretazioni soggettive della Bibbia» richiamando «la responsabilità del magistero come interprete autentico della parola di Dio». Il presidente degli evangelici Domenico Maselli ha protestato che «sull’interpretazione della Bibbia, non ci faremo imporre nulla da nessuno. Sarebbe un passo indietro molto grave nel dialogo tra cristiani».
I vescovi hanno discusso di arruolare Internet e mms nell’evangelizzazione e il relatore generale del Sinodo, Ouellet ha indicato l’opportunità di «un’enciclica sull’interpretazione della Scrittura nella Chiesa e il rapporto tra i due testamenti». Sono troppe, infatti, le «errate interpretazioni della Bibbia» e «le omelie non aiutano» di fronte alla «confusione propagata da fenomeni mediatici come il Codice Da Vinci».
Inoltre il cardinale Oullet punta l’indice contro un «clima di tensione, spesso malsano» tra teologi cattolici e magistero ecclesiastico: «La crisi dell’esegesi e dell’ermeneutica teologica colpisce profondamente la vita spirituale dei fedeli e la loro fiducia nelle Scritture». Insomma la Bibbia va rimessa al centro della vita della Chiesa.
Intanto il cardinale Renato Martino, ministro vaticano di Giustizia annuncia un imminente pronunciamento papale sulla globalizzazione, mentre il Sinodo propone all’Islam un’alleanza a difesa della sacralità della vita. Nello scenario disegnato da Ouellet, i musulmani sono alleati della Chiesa contro «secolarismo» e «liberalismo». E per «affermare l’importanza sociale della religione», è necessaro anche dialogo con gli ebrei. Il fronte comune tra i tre monoteismi serve a «promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà».

© Copyright La Stampa, 7 ottobre 2008 consultabile online anche qui.

A proposito della "protesta" degli Evangelici, vorrei precisare che mi sembra che non ci sia alcuna imposizione da parte della Chiesa Cattolica.
Sono stati fatti degli inviti a rappresentanti delle altre confessioni cristiane e, per la prima volta, un rabbino ha parlato durante una riunione sinodale.
Io vedo solo aperture, non imposizioni
.
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io non capisco! Ma con che coerenza tutta questa gente si sente in dovere di dire alla Chiesa Cattolica cosa deve fare in questioni interne durante un suo Sinodo? Cioè: gli evangelici si lamentano delle "imposizioni del Sant'Uffizio" in un contesto che riguarda solo e soltanto la Chiesa Cattolica? Ma sono loro che si stanno impicciando dei fatti nostri, non il contrario!!!!!!! Idem per gli ebrei! Com'è che chiunque può dar lezioni alla Chiesa, ma lei deve tacere, altrimenti è intollerante e autoritaria? BASTA!!!

euge ha detto...

La prima volta di un non cristiano al sinodo questo è il titolo dell'articolo.....

Appunto perchè era la prima volta, forse andava giocata meglio portando rispetto a colui che ha aperto la porta in favore dell'ecumenismo!
Rispetto prima di tutto al Papa e quindi alle sue intenzioni ed eventuali decisioni.
Camminare insieme si può e si deve ma, si devono mettere da parte odi ed incomprensioni e non usare il sinodo dei vescovi, per sfoghi personali.